Legabasket LBA precampionato 2019-20: che Virtus Roma sarà quella del prossimo anno che inizia domani vs Syracuse il suo percorso?

Roma, 17 agosto 2019 – Da sabato 10 agosto la Virtus Roma edizione 2019-20 ha iniziato le Grandi Manovre per la prossima stagione. Sorrisi, gran caldo e pacche sulle spalle susseguente al vuoto comunicativo che per mesi, cioè successivamente l’aver vinto il campionato di Serie A2 girone Ovest lo scorso 20 aprile, ha lasciato tifosi ed appassionati nel dubbio su tutto: ci iscriviamo al campionato di LBA? C’e qualcuno che affiancherà la Famiglia Toti in società? Perchè non compare più nessuna news sui socials/web e sugli altri media in genere?

Noi di All-Around.net abbiamo provato ad esprimere le nostre opinioni in parole e video alla luce di questi silenzi prolungati (ed anche ingiustificati), per informare, per provare anche a scuotere quest’aria mesta e silenziosa che attanaglia da tempo la Virtus Roma, un’aria tra l’altro densa di “misteri” che anche in un momento così bello e positivo come quello del ritorno in LBA dopo quattro anni ha soffocato quasi la gioia e l’entusiasmo della popolazione virtussina la quale, per fortuna, è restata vigile, viva ed attenta sfruttando benissimo i socials per condividere notizie, foto e qualsiasi altro sulla propria squadra. Ma stiamo parlando di uno zoccolo duro e non più di una popolazione numericamente vasta come in passato.

Poi sono arrivati in successione i primi comunicati, il primo sulla conferma di Tommaso Baldasso e dopo anche su i nuovi arrivi che lentamente componevano il roster 2019-20 mentre i protagonisti della vittoria in A2 si accasavano altrove (Aristide Landi e Daniele Sandri su tutti, seguiti poi da Henry Sims e senza nemmeno una nota di saluto/ringraziamento per la vittoria del campionato scorso…), e lentamente si sbrogliava anche la matassa sul nuovo assetto dirigenziale con il rafforzamento della stesso dovuto all’accordo con Nicola Tolomei, personaggio di spicco nell’abito del marketing sportivo, reduce da un esaltante periodo di successi a fianco della Leonessa Brescia.

Per la società invece si apprendeva attraverso proprio questo comunicato che Alessandro Toti era il nuovo Presidente della squadra, succedendo al padre, ing. Claudio Toti, impossibilitato a parlare anche per le note vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto da tempo e che spero si concludano in una bolla di sapone. Ma di fatto una svolta così importante non avrebbe meritato almeno una conferenza stampa che qualche riga a latere sull’arrivo importante di Nicola Tolomei? Quindi la Famiglia Toti resta da sola al comando o no?

Tutto si può dire tranne che questa estate sia stata serena per i tanti tifosi dell’Urbe, nonostante tutto avrebbe fatto pensare al contrario dopo 4 anni di Purgatorio in A2. Ma essendo consapevole di ciò (e che diversi nodi siano ancora da sciogliere in seno alla struttura organizzativa, nodi che affronteremo nel corso della stagione), adesso che la palla ha ripreso a rimbalzare sul parquet del Centro Tellene e che siamo già alla vigilia della prima amichevole prevista domenica 18 agosto alle ore 19:00 con in campo la Syracuse University, proverò a tracciare qualche parere sui giocatori che comporranno il roster virtussino e specialmente come potrebbero essere schierati in campo a seconda delle circostanze.

Ricapitoliamo il roster della Virtus Roma ad oggi dividendolo in spot di ruolo e di gioco:

1-2 Jerome Dyson – Tommaso Baldasso

2 Jerome Dyson – Tommaso Baldasso – Liam Farley – Roberto Rullo

2-3 Skyler Flatten – Mike Moore – Roberto Rullo

3 Mike Moore – Skyler Flatten – Tomáš Kyzlink

4 Tomáš Kyzlink – Giovanni Pini – Davon Jefferson – Amar Alibegovic

5 Davon Jefferson – Giovanni Pini – Amar Alibegovic

A giudicare quindi da questo schema andando ad analizzare le caratteristiche dei giocatori portati a casa dal lavoro di Valerio Spinelli, come si può vedere la Virtus Roma potrà contare su di un roster molto elastico e che offrirà diverse soluzioni a coach Piero Bucchi. Pochi gli specialisti e dunque potenzialmente un roster che sarà difficile da leggere per gli avversari di pari livello, dando per scontato che le Big Four del prossimo anno (Olimpia Milano, Virtus Bologna, Reyer Venezia e Dinamo Sassari), non entrano in questo novero per manifesta superiorità e che esse avranno vicino altre squadre come ad esempio Brescia, Fortitudo Bologna, Brindisi e Cremona, anche loro non certo avvicinabili a questa Virtus Roma.

Iniziamo allora. Nello spot di 1-2 abbiamo due delle certezze della prossima stagione. Su Jerome Dyson credo ci sia poco da dire, nel senso che su “The Sniper” si sa tutto o quasi, reduce da una carriera europea tutto sommato soddisfacente considerando che Il Nostro ha vinto i suoi titoli non giocando nelle corazzate del vecchio continente bensì in squadre underdog come Sassari od Hapoel Gerusalemme, squadre che grazie al suo apporto hanno collezionato coppe e trofei nazionali, dettaglio che fa una certa differenza! Piero Bucchi lo conosce bene, per averlo avuto al suo debutto in Italia a Brindisi come sa anche però che il ragazzo abbia un carattere a volte complesso da gestire ma sulle sue qualità di giocatore e di realizzatore i dubbi sono proprio pochi.

La seconda certezza è Tommaso Baldasso. Attenzione, certezza di ruolo perchè il Tommy arrivato giovanissimo ben 3 anni

fa dal Piemonte, sta maturando all’ombra del Cupolone come playmaker ed è un dato certo che quello sarà il suo ruolo principale. Dotato di un buon tiro dalla lunga, dettaglio tecnico nel quale però a volte eccede dimenticandosi che con quella taglia fisica che ha potrebbe sovente attaccare il ferro, Tommy Baldasso dovrà dimostrare che questo processo di maturazione farà vedere quest’anno i suoi primi frutti. Questo sarà perciò il suo debutto in LBA, una scommessa a queste latitudini ma nutro fiducia: il ragazzo è sfacciato, è un buonissimo difensore quando si applica e vede anche discretamente il gioco, eppoi gli assist non sono per lui un qualcosa di sconosciuto. Inoltre può, come il compagno di ruolo Jerome “The Sniper” Dyson, fungere anche da guardia pura qualora occorresse magari qualche tripla in più, giocando quindi insieme allo stesso Dyson in condizioni specifiche.

Nello spot di 2 puro ho inserito la prima vera incognita di questa Virtus Roma, Liam Farley. Nell’ambiente Virtus tutti han saputo di questo ragazzo solo a causa del brutto incidente occorsogli lo scorso marzo, fortunatamente solo un gran brutto spavento per lui e per tutti noi che seguiamo le vicende baskettare capitoline. Adesso fa parte del roster (all’epoca era al Tellene in qualità di ospite), probabilmente il sesto straniero nel 6+6 scelto dall’Urbe ai fini regolamentari. In realtà di cosa sia in grado di fare questo rookie lo sanno ben pochi. Aggregatosi appunto alla fine dello scorso inverno con la prima squadra, il ragazzo nativo di Chicago, classe ’94, uscito dal college di Bowdoin (college di Division III), nel 2018 viene descritto come la classica guardia bianca americana che può essere molto utile in difesa. Mi fermo quì, non volendo trarre conclusioni affrettate nè tracciare giudizi senza averlo mai visto prima. Certo, sperando di rimangiarmi le parole scritte ora, non credo si stia parlando del nuovo J.J. Redick ma di un onesto giocatore di scuola americana e che suo padre sia l’ex presidente della Fruit of the Loom ed attuale CEO e fondatore di Zrii, azienda nel business dell’alimentazione naturale.

Nello spot di 2 ci sarà certamente Roberto Rullo. Altra incognita in LBA, nonostante abbia avuto dei trascorsi sia all’inizio della sua carriera con la Benetton Treviso che un anno intero a Cantù (la stagione era la 2013-14). Roberto Rullo è un giocatore tutto da testare quindi a certe latitudini e non si offenda nessuno se questo suo veleggiare in A2 per così tanto tempo faccia pensare a lui come un giocatore incompiuto: di grande talento offensivo (piedi a terra da fuori può fare canestro spesso), ma da sperimentare a certe velocità, fisicità e ritmi in LBA. E’ di sicuro un giocatore di esperienza che, vicino ai 30 anni, può essere molto utile nel fare spogliatoio e gruppo oltre che, mi sbilancio, prendersi ultimi tiri in situazioni complicate, considerando che tutti avranno attenzioni speciali per Jerome Dyson e Davon Jefferson in quei casi. Il progetto Academy Cagliari nei due anni scorsi in A2 lo ha visto in gran spolvero, come difensore però è da dimenticare, non essendo un “difensore naturale”: si applica ma non è proprio nelle sue corde, diciamo.

Proseguendo, nello spot di 2-3 abbiamo il primo, nuovo arrivo di questa stagione in Virtus Roma 2019-20, al secolo Skyler Flatten. Il prodotto di South Dakota State è anche lui un rookie ma di livello decisamente più importante rispetto a Liam Farley. Buonissimo tiratore da quasi il 43% dalla linea dei sogni, Flatten è pure buon passatore nonchè fisicamente atletico quanto serve per raccogliere un buon numero di rimbalzi. C’è forte interesse attorno a lui perchè se riuscirà ad adattarsi al gioco europeo (qualche dubbio sorge sempre quando c’è di mezzo un giovanotto che sbarca in Europa forse da “incompreso” a casa sua), potrebbe essere quel giocatore all-around che Piero Bucchi potrebbe impiegare anche da 2 appunto, schierandolo in un quintetto abbastanza alto, lui che è alto 198 cm. senza dimenticare però la sua essenza più da ala che da guardia, avendo naturale propensione al tiro od alla conclusione da fuori nonchè ad andare al rimbalzo. Attenzione però, gli ultimi spifferi che arrivano dal quartier generale della Virtus Roma a cavallo di Ferragosto (attendersi un comunicato ufficiale no, eh?), rivelano di uno Skyler Flatten sotto il par fisicamente rispetto alle attese. Si parla addirittura di un suo taglio e che sarebbero in corso degli accertamenti clinici…Vedremo nei prossimi giorni augurandoci per il ragazzo che tutto possa rientrare ma sarebbe non tanto un problema il sostituirlo quanto trovare un degno rimpiazzo: le sue caratteristiche servono ad una squadra come questa Virtus Roma che deve pensare al concreto!

Alzando l’asticella nello spot di 3-4 abbiamo un’altra scommessa, è l’ala Mike Moore. Più che una semplice ala direi un’ala forte, avendo una stazza da 203 cm. dunque in grado anche di battagliare sotto le plance. Ma aldilà di questo soprattutto mi giunge voce, dopo questa prima settimana di lavoro, essere molto determinato nella sua crescita. Si sa che nel basket l’approccio mentale (o se preferite l’effort), è basilare e questo ragazzo reduce da due anni in prima divisione svedese nelle fila del Boras dicono sia cresciuto molto, facendo riferimento a quando tre anni fa sbarcò a Civitavecchia in Serie C non lasciando dietro di sè una grande impressione (anzi), da parte di alcuni giocatori incontrati nel corso di quel campionato e con i quali il sottoscritto è entrato in contatto. Anche lui nello scacchiere di Piero Bucchi avrà un ruolo molto importante perchè avendo scelto per ragioni di budget di non trattenere un certo Henry Sims, dovrà aprire il campo in attacco (se dovesse anche solo mantenere il 40,6% da tre dello scorso anno in Svezia…), favorendo le incursioni di Dyson o di chiunque altro ma al tempo stesso farsi trovare pronto sotto le plance al recupero dei palloni. Uno dei giocatori più attesi, oggettivamente. 

Un’altro dei giocatori più attesi, più nello spot da 3 che da 4 nonostante sia un 198 cm. è senza dubbio il ceco Tomáš Kyzlink. Ok, un’altra incognita perchè pure lui non ha un importante trascorso in LBA se non un solo match lo scorso anno alla Reyer Venezia e scampoli di gare in Europa sempre con gli orogranata. Quindi lo scorso anno un impiego sul campo da junior più che da pro ma dalla Laguna arrivano elogi per la sua applicazione in palestra e per come abbia saputo imparare, allenandosi con i futuri campioni d’Italia, tutte caratteristiche confermate in questi primi giorni di lavoro in Virtus Roma. Tomáš Kyzlink dunque altro giocatore che potrebbe risultare determinante anche se solo riuscisse non solo a centrare con frequenza il canestro da tre bensì a servire qualche assist come si pensi possa fare, sfruttando la sua visione di gioco ed il fatto che gli avversari proveranno a limitarlo sul suo punto di forza, il tiro da fuori. In difesa sarà curioso vedere come potrà adattarsi anche da 4 appunto, lui che non è un 4 naturale bensì un giocatore che ama stare più lontano dal ferro.

Per chiudere quest’analisi del roster, eccoci quindi ai “pesi massimi” o perlomeno coloro che dovranno offrire corpo e spirito

alla causa. In questo settore si è scelto di procedere con una certezza e mezza più un altro deb a tutti gli effetti. Prima di tutto Davon Jefferson, le cui prestazioni dello scorso campionato in quel di Cantù ne han fatto conoscere in Italia numeri e consistenza. Giocatore esperto, navigato e di spessore, come per Jerome Dyson c’è poco da dire se non che la Virtus Roma punta su di lui per costruire la sua stagione. Tatticamente sarà difficile per gli avversari limitarlo quando si porterà anche sull’arco, essendo anche dotato di un buon tiro da fuori mentre sarà molto importante aiutarlo sotto le plance quando ci sarà da chiudere gli spazi, Jefferson è un giocatore solido ed anche rapido di gambe ma da solo non potrà fare miracoli se non ci sarà la squadra a supportarlo.

In prima linea lo dovranno aiutare Giovanni Pini ed Amar Alibegovic. Accennavo prima alla “certezza e mezza”, bene. Giovanni Pini è l’altra mezza certezza perchè giocatore solido ma alla ricerca di quella identità di gioco un pò persasi in questi anni in cui ha accettato le sfide propostegli in Serie A2, sfide parzialmente vinte, dopo un promettente avvio di carriera in maglia Grissin Bon Reggio Emilia. In Virtus Roma dunque Giovanni Pini potrà riprendersi in questa stagione quella scena che ha un pò perso in questi anni, forse anche a causa mi dicono di un carattere non di ferro. Ma dietro un apparente carenza di carattere a mio avviso c’è anche una carenza di chi non abbia saputo coinvolgerlo a dovere, non riuscendo così a tirar fuori quel talento e quella grinta che il ragazzo possiede e che aspetta solo di uscire fuori. Infatti a mio modo di vedere, la scelta di abbandonare la Fortitudo Bologna per giocarsi le sue carte in LBA alla Virtus Roma ne dimostra la voglia di Giovanni Pini di mettersi in gioco: in quanti lo avrebbero fatto forti di un posto comunque sicuro ed in un roster che punta a svolgere una stagione se non da vertice, quasi da vertice?

Infine, l’ultima scommessa e, se permettete, una gran scommessa dal punto di vista positivo del termine. Sto parlando di Amar Alibegovic, anche lui al debutto in LBA e che quindi deve essere considerato a tutti gli effetti un giocatore che dovrà misurarsi, dopo appena un solo anno di praticantato ed in Serie A2 (a mio avviso con esiti finali ottimi), con avversari decisamente sopra il suo potenziale livello. Ma su Amar Alibegovic sento di potermi sbilanciare, non foss’altro perchè questo ragazzone, agile e dalle mani molto sensibili nei pressi del ferro, ha già fatto vedere di poter essere non solo all’altezza fisicamente ma anche mentalmente. Non era facile per lui, fresco di college, atterrare in A2 ed in una squadra “condannata” a vincere il campionato. Dopo un’ottimo avvio, una piccola pausa ed un finale di stagione quasi da veterano, con una sicurezza impressionante nel cercare spazio e tiri nel miglior modo possibile sia vicino che lontano dal ferro. Una crescita notevole che adesso mi sento di poter scrivere sia solo d’attendere, a patto che il ragazzo continui nella sua opera di duro lavoro in palestra, migliorando in difesa come ha fatto nella parte finale della stagione perchè i suoi minuti saranno determinanti per la squadra e non potrà più commettere tanti falli in pochi minuti sul campo.

Bene, questo è tutto. In fin dei conti questa Virtus Roma è anche ben costruita idealmente, vediamo cosa potrà fare sul campo.

In Bocca al Lupo #VirtusRoma!

Fabrizio Noto/FRED

@FaberNoto

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