Giù l’ex vetreria di Revere, ma si salva il cimitero ebraico

BORGO MANTOVANO. Dopo trent’anni di abbandono i capannoni dell’ex vetreria di Revere saranno completamente demoliti. L’area che si trova a poche centinaia di metri dal centro storico sarà interamente ripulita e bonificata, mentre il piccolo cimitero ebraico che era rimasto inglobato nel perimetro aziendale sarà salvaguardato e tutelato. Una serie di buone notizie, insomma, arrivate in questi giorni all’amministrazione di Borgo Mantovano. È stato depositato il complesso piano di sistemazione, preceduto, nei mesi scorsi, dalla visita dei responsabili della progettazione.

La vetreria era nata nel 1974 dall’iniziativa imprenditoriale di un ostigliese, Giovanni Salvadori, che aveva creato un primo capannone nella nascente zona artigianale di via Cavour, fra la ex ferrovia Bologna-Verona e l’argine maestro del Po. L’azienda era quindi passata nell’orbita del colosso emiliano Bormioli che in poco tempo aveva portato la fabbrica ai massimi livelli. Oltre duecento i dipendenti nella fase di massima espansione, la fine degli anni’80, quando furono acquistati 100mila metri quadri di terreno per una futura espansione che avrebbe fatto leva sullo scalo ferroviario ed un futuro porto sul Po. Tutto, però, finì con il cambio degli assetti societari che privilegiò altri siti. L’area reverese è, però, rimasta industriale. Dal 2018 l’asset è confluito nella Brs spa, di proprietà della Bormioli Rocco Holdings ed oggi in liquidazione. Il progetto prevede la demolizione di tutti i capannoni fuori terra, la pulizia e lo smaltimento dell’amianto, operazioni che saranno svolte dalla Dsg demolizioni di Pedrengo (Bg). I lavori completano una prima messa in sicurezza effettuata nel 2016 per ordinanza dell’allora sindaco Sergio Faioni. Il cantiere, 150mila euro di opere, venne seguito dall’Arpa.

Nel progetto attuale, la cui attuazione dovrebbe partire in estate per concludersi in autunno, saranno salvati la palazzina degli uffici e soprattutto l’ex cimitero israelitico che dal 1808 accoglieva le salme dei defunti della fiorente comunità ebraica reverese. Proprio a Revere nacque, nel 1386, la prima banca di prestito ebraica del Mantovano grazie al privilegio concesso da Francesco Gonzaga a Beniamino di Mosè da Perugia. Il banco usuraio si ingrandì aprendo filiali a Sermide ed Ostiglia e rimase attivo sino al XVII secolo. La comunità ebraica, la cui sinagoga era in piazza Castello, non ebbe sempre buoni rapporti con la comunità cattolica, che nel 1740 attaccò la sinagoga nel giorno dell’espiazione (Yom Kippur). Dedita alla produzione e al commercio della seta, la comunità ebraica reverese nell’800 contava oltre cento persone. Con l’ultima guerra mondiale è scomparsa l’ultima famiglia residente, i Polacco, negozianti di tele.

Lo scorso anno la comunità ebraica mantovana ha chiesto al Comune la messa in sicurezza dell’area del cimitero, con una pulizia straordinaria dell’area che è stata effettuata in autunno. Il progetto di demolizione dell’ex Bormioli prevede la salvaguardia dell’area cimiteriale che sarà accessibile anche nelle fasi di cantiere con un proprio ingresso. –