Indagine sulle mascherine anti Covid: un mantovano è nel team
CURTATONE. Sono disponibili in due farmacie su tre, ma il loro prezzo oscilla parecchio da un luogo all’altro. Le mascherine anti Covid-19 sono state oggetto di un’indagine condotta dal Centro studi nazionale Ircaf (Istituto ricerche consumo, ambiente e formazione), che ha istituito un osservatorio dedicato ai presidi protettivi. I dati sono stati raccolti il 27 e 28 aprile, all’indomani dell’ordinanza del Commissario Arcuri del 26 aprile che fissa il prezzo massimo di 0,5 euro, nei capoluoghi di regione.
Mantovano lo “007” che ha curato l’elaborazione dei numeri raccolti: Rocco Cibelli di Montanara. Pensionato, ex quadro di Poste Italiane, da sempre interessato al consumerismo (ha anche militato in associazioni di consumatori), Cibelli ha collaborato al progetto come volontario. Accanto a lui un’altra ventina di ricercatori, che in due giorni hanno contattato telefonicamente 282 farmacie.
«Abbiamo fatto una prima ricerca per la provincia di Modena – spiega Cibelli – dove il centro studi ha sede, e poi abbiamo deciso di estendere l’analisi ai venti capoluoghi. Abbiamo preso in considerazione il 10% delle farmacie, spalmate tra centro e periferia delle città».
Secondo l’elaborazione dell’Ircaf, soltanto il 67% delle farmacie vendono le mascherine chirurgiche monouso, ma le differenze tra le varie aree geografiche è marcata: ci sono punte del 100% a Bolzano, dell’87% a Torino e Ancona, dell’85% a Potenza, del 79% Milano, 76% Firenze e 75% a Catanzaro. Bologna, Cagliari, Aosta, Napoli, Venezia e Roma sono in linea con il dato medio nazionale, mentre a Bari sono presenti soltanto in una farmacia su due e a Palermo sono presenti nel 42% delle realtà contattate.
Diverso il caso di Genova, dove proprio nelle giornate della rilevazione era stata momentaneamente sospesa la vendita da parte di diverse farmacie in risposta all’ordinanza di Arcuri.
A proposito di prezzi, i ricercatori hanno anche chiesto ai farmacisti a quanto vendono le mascherine. Se la cifra media per le usa e getta è di 1,59 euro, le differenze tra le città sono notevoli: si passa, per esempio, dai 2,22 euro di Torino ai 59 centesimi di Trieste, la città che registra i costi più bassi. Con il prezzo politico e l’azzeramento dell’Iva promesso dal Governo, si potrà risparmiare 1,10 euro a mascherina. «Una famiglia media di tre persone che utilizza cinque mascherine chirurgiche al giorno – calcolano gli autori – prima di questi provvedimenti mediamente avrebbe sostenuto una spesa di 7.90 euro. Ora la spesa media si potrà attestare sui 2, 5 euro al giorno». Due euro e mezzo al giorno da spendere ancora per mesi, che l’associazione vorrebbe fossero detraibili fiscalmente. Il lavoro di Cibelli e colleghi, però, non finisce qui. «In una prossima indagine – spiega il Centro studi –, verificheremo il rispetto dell’ordinanza e la disponibilità dei prodotti. A giorni dovrebbe anche potere essere verificato l’azzeramento dell’Iva? sulle mascherine e sui prodotti di protezione individuale». Sul fronte monitoraggio, l’Ircaf chiede interventi continui, sui siti online e i negozi al dettaglio, da parte della Guardia di finanza e della Polizia municipale. «Fondamentale risulterà, inoltre, fare controlli serrati da parte della Agenzia delle Dogane e Monopoli per i prodotti di importazione».