Fermati i bracconieri a San Benedetto Po, in 4 avevano pescato mezza tonnellata

SAN BENEDETTO PO. Vasta operazione antibracconaggio fra Rodigino e Basso Mantovano coordinata dal Reparto Operativo dei Carabinieri S.O.A.R.D.A. (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno degli Animali) di Roma. Nei giorni scorsi una trentina di uomini ha eseguito un blitz per contrastare il prelievo ittico di frodo sul Po e su diversi canali dove erano all’opera gruppi di origine romena che utilizzando tecniche non consentite di pesca, come le scariche elettriche, eseguivano prelievi indiscriminati di pesce. Il blitz ha portato al sequestro di imbarcazioni, reti da pesca, materiale per il bracconaggio. In particolare i carabinieri di Mantova, che hanno operato assieme ai colleghi rodigini, a uomini della Forestale e dei reparti carabinieri della Biodiversità e alle guardie volontarie della Fipsas(Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) hanno seguito le tracce di due equipaggi, composti ciascuno da due individui che, partendo dal Basso Rodigino, si erano posizionati sul Po all’altezza di San Benedetto. Al momento del blitz, stavano pescando con circa un chilometro di rete nel Po, in acque dove la pesca di professione è vietata, ed avevano catturato circa mezza tonnellata di fauna ittica di varie specie. Il trasporto del prodotto ittico era svolto in condizioni igieniche tali che il veterinario dell’Azienda ULSS n. 5 polesana chiamato ad intervenire ne ha disposto la distruzione in quanto non idoneo al consumo umano. Sequestrati reti, veicoli di trasporto e mezzi per un valore di 4.500 euro. Le indagini proseguiranno per sgominare la rete di commercializzazione che si avvaleva anche di compiacenti rivendite di pesce fresco gestite da operatori italiani.