Sos caro energia, la piscina comunale di Castel Goffredo a rischio chiusura

CASTEL GOFFREDO. La piscina comunale è a rischio chiusura. Un destino che accomuna la struttura castellana ad altre realtà e che potrebbe essere dettata dagli attuali aumenti dei costi della corrente elettrica e del gas. «Il rischio è reale e per la prima volta - spiega il sindaco Achille Prignaca - se ne parlerà a breve con il gestore».

Il sindaco, dunque, conferma che la struttura «è energivora, consuma cioè molta energia, e quella che stiamo vivendo è una crisi grave figlia di un clima vero di guerra. Non vediamo per strada gli effetti, ma li tastiamo quotidianamente sull'economia». E ancora: «Al momento la struttura è pronta a ripartire, ma stiamo mettendo in atto una serie di incontri e di tavoli per valutare nel dettaglio i consumi dei vari edifici comunali. L'opzione è quella di razionare i consumi e valutare se e come tenere aperto, ed ecco che la piscina è a rischio, reale, nei prossimi mesi, di chiusura». E conclude: «In questo modo metteremo in atto anche alcuni interventi che la minoranza sollecita e che non sono però obbligatori e che, sia chiaro, creano solo allarmismo. Si tratta di un intervento consigliato, ma comunque costoso e questo è un momento nel quale serve valutare bene come spendere i soldi che non sono necessari. L'edificio, va ricordato è sicuro».

Di diverso parere Davide Ploia, capogruppo di minoranza. «La piscina, con scarsa lungimiranza, è stata pensata senza pannelli solari e, dunque, senza la possibilità di un'autonomia energetica. E non c'è neppure uno spazio dove fare un parco fotovoltaico lì vicino. Il Comune ha già messo delle risorse aggiuntive, e anche nell'ultima seduta si sono aggiunte risorse oltre al contributo annuo che già diamo al gestore. Per quanto riguarda invece i lavori di adeguamento sismico, erano stati consigliati a seguito del crollo del palazzetto e i soldi, necessari per l'intervento, ci sono ed era stati accantonati. Su questo tema non ci vengono mai date risposte e non capiamo perché non sono stati fatti quando la piscina era chiusa per il Covid, ad esempio».