Si dimettono nove consiglieri, il Comune di Nimis sarà commissariato

NIMIS. Con una contromossa dell’ultimo minuto nove dei dodici consiglieri dell’assemblea civica di Nimis hanno rassegnato, nella serata di martedì 9 aprile, le proprie dimissioni, determinando la caduta automatica e anticipata (di 24 ore) del consesso, che era stato convocato per mercoledì 10 aprile dal sindaco (ormai ex) Giorgio Bertolla per la votazione della mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti. Ora arriverà il commissario.

Lampanti dinamica e finalità del gesto, una palese risposta alla scaletta che il primo cittadino aveva predisposto per l’ordine del giorno della seduta: per evitare la discussione della mozione, Bertolla le aveva anteposto le proprie dimissioni.

E il fronte del dissenso non ha gradito, passando al contrattacco: Gloria Bressani (già sindaco di Nimis), Mariacristina Del Fabbro, Ivana Di Betta, Stefano Doraconti, Beatrice Follador, Fabrizio Mattiuzza, Davide Michelizza, Raul Guillermo Migueletto e Serena Vizzutti si sono dimessi in contemporanea dalla carica di consiglieri comunali, ricordando a Bertolla che «per orientamento espresso dal Ministero dell’Interno le dimissioni, al fine del computo dei termini, vanno presentate al Protocollo, non essendo necessaria né sufficiente la loro presentazione nel corso di una seduta consiliare».

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La scelta del primo cittadino, proseguono, «risulta pretestuosa e strumentale nonché finalizzata a rendere inutile e/o a svilire il dibattito sulla mozione di sfiducia, relegata all’ultimo punto all’ordine del giorno; ciò – si rimarca – anche in considerazione della modalità e soprattutto della tempistica scelta per la presentazione delle dimissioni da sindaco, visto l’ampio lasso di tempo ormai intercorso dall’inizio della crisi politico-amministrativa in seno al Comune di Nimis».

Nell’atto che formalizza l’addio di massa al consiglio viene evidenziato che i punti all’odg, «così come indicati, sono difformi dall’ordine di trattazione degli argomenti previsto dal regolamento, in spregio alle norme dell’ente e allo stesso consiglio comunale».

Premesso un tanto, «stante il perdurare della situazione di stallo amministrativo» i nove di cui sopra hanno appunto maturato la decisione di presentare contestualmente «dimissioni irrevocabili».

Epilogo di fuoco, insomma, per il mandato apertosi meno di due anni fa, nel giugno del 2022: le incrinature non avevano tardato a manifestarsi, ma era stato a inizio 2024 – ai primi di gennaio – che la formazione di un nuovo gruppo consiliare aveva reso evidente il malessere, per quanto in origine l’operazione fosse stata funzionale a salvare il salvabile, spronando Bertolla a un maggior coinvolgimento (questo il nocciolo della questione) dei vari componenti della maggioranza e ad una più intensa comunicazione, sia nei loro confronti che verso i cittadini.