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Alessandro Sibilio: “Vorrei Warholm di fianco ai Mondiali. Punto alla finale, servirà partire forte”

Alessandro Sibilio è stato l’ospite dell’ultima puntata di Focus Atletica, in onda sul canale Youtube di OA Sport. L’ostacolista di Napoli si è raccontato a 360° tra passato, presente e futuro. Il primatista italiano dei 400 ostacoli ha iniziato il suo racconto dalle origini. “Come mai ho scelto proprio gli ostacoli? Bella domanda – sorride – me la faccio anche io ogni giorno. Non c’è un motivo specifico per questa scelta. Ho iniziato dai cadetti nei 300 ostacoli, poi ho proseguito come un treno dritto, vedendo che i risultati venivano. Quindi gli ostacoli sono diventati la mia passione”.

Il primo momento di snodo della carriera arriva nel 2016. “Sicuramente l’oro agli Europei di Tbilisi è stato il fiore all’occhiello di un anno nel quale ho vissuto tante prime volte. Non avevo mai fatto un grande exploit. Nel 2015 avevo addirittura mancato la finale. Quell’anno, invece, ho fatto la mia prima nazionale, la mia prima gara internazionale, quindi centrare in un colpo solo oro continentale a livello individuale e in staffetta è stato speciale. Fondamentale per la mia carriera”.

Dagli Europei… ai Mondiali:Anche in quel caso l’emozione è stata clamorosa. Il ricordo di quella gara? Vedere gli Stati Uniti che perdono il testimone al termine della prima frazione è stato il momento decisivo. Noi eravamo 10 metri avanti e in quel momento abbiamo capito che ci saremmo giocati tutto negli ultimi 1.200 metri. L’adrenalina era enorme in noi che stavamo aspettando il testimone. Ma non c’è solo quello da ricordare, anche il gruppo, i compagni all’arrivo. Tutto speciale”.

Il passaggio all’atletica dei grandi, invece, ha lasciato qualche strascico al classe 1999:Sicuramente un momento importante. Ho pagato problemi con la ritmica degli ostacoli. Passando dai 300 ai 400 metri ed ai 10 ostacoli, ho fatto fatica a trovare il giusto ritmo. Ho impiegato diversi anni per riuscirci. Sicuramente l’atletica dei grandi è più affascinante ma, anche, con più pressioni. Bisognerebbe proprio insegnare ai ragazzi quanto sia importante proseguire sempre con lo stesso mood di quando si è giovani”.

Il momento generale dell’Italia fa sorridere anche Sibilio: “L’Italia sta ottenendo ottimi risultati e andiamo in Giappone con un gruppo eccezionale di 90 atleti. Sintomo di simbiosi ottima. La crescita che abbiamo vissuto da Tokyo 2021 a Tokyo 2025 è stata clamorosa. Prima eravamo in uno dei momenti peggiori della nostra storia, ora è tutto l’opposto. Abbiamo tanti talenti e tanti giovani. Avere visto questa evoluzione da dentro mi ha fatto effetto. Essere presente ai Giochi del 2021 è stato splendido con quei successi indimenticabili. Mi sento partecipe di questa squadra e spero di dare il mio contributo anche a Tokyo”. 

Un cambio di passo che non era facile da leggere:Se avevo annusato la svolta? Prima dei Giochi di Tokyo avevamo vinto il medagliere Under 23, quindi qualcosa si capiva che stesse cambiando. Il mio percorso aveva preso il via a Tallinn a poche settimane dalle Olimpiadi. Laddove ho vissuto la mia consacrazione. Mi ricordo tutto dei Giochi di Tokyo, dal viaggio lunghissimo a tutti i compagni con i quali mi sento ancora, agli spostamenti nel Villaggio Olimpico, agli orari frenetici. Poi in un colpo solo sono arrivati gli ori di Tamberi e Jacobs, da lì in avanti non abbiamo più capito niente. Non si può scegliere un singolo momento”. 

Un altro momento fondamentale della carriera del campano è stato, senza dubbio, il record italiano dei 400 hs. Agli Europei di Roma vince la medaglia d’argento alle spalle del solo Karsten Warholm e il suo crono di 47″50 gli garantisce il nuovo primato italiano, superando di quattro centesimi quello stabilito da Fabrizio Mori nel 2001: “Che emozione e che ricordi. Davanti al pubblico italiano. Un grandissimo risultato. Superare poi il record del mio idolo Fabrizio Mori, che era presente all’evento, ha avuto un sapore incredibile”. 

A questo punto il mirino è puntato verso i Mondiali di Tokyo. Ci saranno novità?In allenamento nelle ultime settimane ho voluto mettere più velocità per spingere. L’obiettivo sarà passare le batterie e le semifinali. Ci vorrà un po’ più di coraggio, sapendo che in occasioni simili in molti sparano i primi 250 metri e tutto sarà più delicato. Dovrò finalizzare il lavoro per essere più aggressivo. Avere una buona corsia e chiudere bene la gara. A chi vorrei correre vicino? Ovviamente a Warholm, un fuoriclasse assoluto. Voglio gareggiare dando tutto e chiudere senza rimorsi”. 

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