Candia, pugno duro sui divieti davanti alla scuola
CANDIA CANAVESE. L’anno scolastico a Candia Canavese è ripartito con la massima attenzione per la sicurezza della novantina di alunni che frequentano i due plessi gemelli di scuola dell’infanzia e primaria affacciati sulla centrale via Ivrea. Su precisa richiesta dell’istituto comprensivo di San Giorgio e da disposizione del Ministero dell’istruzione, il Comune ha riconfermato i divieti di fermata e gli spazi riservati ai disabili e allo scuolabus. Viene mantenuto inoltre anche il divieto di fumare nell’area delle scuole.
La novità è la linea dura che il sindaco annuncia contro i trasgressori: dalla sensibilizzazione degli anni precedenti ora si passerà alle multe. «Una segnaletica che va sempre rispettata – sottolinea il sindaco Mario Mottino –. Divieto di fermata (non di sosta) vuol dire che non ci si può fermare neanche per qualche minuto e non hanno nessun valore le quattro frecce di emergenza accese, come tendono a fare alcuni genitori con la fretta di andare al lavoro. Nella prima fase di avvio la polizia locale vigilerà a scopo di sensibilizzazione. Poi, nel caso di mancato rispetto, si passerà alle multe, come previsto dal Codice della strada. Si prega quindi di evitare, per questi corretti interventi degli agenti municipali di chiamare il sindaco, oppure altri amministratori comunali per segnalare un disappunto di quello che invece è un corretto comportamento».
I due plessi “gemelli” nell’arco degli ultimi anni sono stati completamente riqualificati sotto il profilo dell’efficientamento energetico con un investimento di oltre 300mila euro. L’esecutivo attuale proseguendo il lavoro dei precedenti amministratori ha rifatto la controsoffittatura, l’impianto di illuminazione con luci a led, istallato sensori di sicurezza e due termoconvettori nella refezione pe aumentare il calore nei mesi invernali. Era stata sistemata anche l’area verde utilizzata dai bambini come spazio per la ricreazione, mentre l’anno scorso l’istituto comprensivo di San Giorgio Canavese ha collocato un gazebo. Inoltre i due edifici erano stati oggetto di un’analisi statica per verificare le condizioni di stabilità dalle quali non era emerso una situazione di pericolo. I due plessi risalgono ai primi anni del’900; in particolare lo stabile in cui ora si trova la materna in origine era una villa di proprietà della famiglia San Giorgio Ruffinelli (a cui la scuola venne intitolata) che la donò poi al paese.lydia massia
