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Сентябрь
2025

Borgofranco, la circonvallazione resta ancora un lontano miraggio

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BORGOFRANCO D’IVREA

«Altro che ponte sullo stretto di Messina. Ci sono interventi molto più urgenti per il territorio e la sicurezza delle persone che anche il Canavese attende da decine di anni». Così tuona forte il sindaco di Borgofranco, Fausto Francisca, in merito alla realizzazione dell’agognata circonvallazione, alternativa alla circolazione del traffico pesante che oggi percorre la statale 26, attraversando il centro del paese con disagi enormi pe ri residenti e con strade e marciapiedi che continuano a rompersi.

«E dire che in occasione del rinnovo del consiglio regionale del Piemonte -ricorda Francisca - avevamo ottenuto dall’assessore regionale uscente della Lega Nord, Fabrizio Ricca e da quello di Forza Italia, Marco Gabusi, la promessa per un concreto passo avanti nell’iter di realizzazione della strategica arteria». L’iter però al momento resta al palo e la svolta non si intravede.

Una promessa che viene rinnovata dal presidente della seconda commissione trasporti, Mauro Fava, consigliere regionale di Forza Italia: «Ci faremo portatori di questa esigenza per attuare gli interventi necessari al territorio con la giunta regionale» ha dichiarato Fava dopo aver ascoltato il sindaco di Borgofranco. Francisca durante l’audizione, ha ricordato che «Esiste un progetto di fattibilità di Anas sulla variante della strada statale 26 a Borgofranco e nel 2019 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per realizzare questa variante di tracciato, le altre opere di viabilità necessarie e la soppressione dei passaggi a livello». «Attualmente Rfi è disposta a realizzare i sovrappassi e chiede a che punto sia la realizzazione della circonvallazione - aggiunge Francisca - Purtroppo è al punto di partenza, perché manca il progetto esecutivo. Sarebbe, tuttavia, importante fare almeno uno dei due sovrappassi previsti dal progetto: quello a nord di Borgofranco. Questo perché servirebbe la zona industriale, dove ci sono due aziende che hanno 750 dipendenti. Le strade all’interno del paese sono ancora quelle dell’800 e continuano ad essere attraversate da mezzi che superano le 40 tonnellate, oltretutto la portata dei ponti è molto inferiore. Ci vuole una soluzione che colleghi la sponda destra e sinistra della Dora Baltea e si dovrebbe anche aprire un casello autostradale leggero a Baio Dora, per il quale basterebbe costruire una strada lunga 300 metri».

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale del Pd Alberto Avetta, membro della commissione trasporti. «In commissione abbiamo ascoltato il grido di dolore del sindaco di Borgofranco e dei 26 Comuni che si affacciano lungo la statale 26 per la Valle d’Aosta che vivono una situazione di emergenza continua - osserva Avetta. - La cronaca è allarmante. Dalla frana di Quincinetto che incombe sulla A5 (e quando chiude l’autostrada scoppia un caos nella viabilità dei paesi) al futuro incerto della linea ferroviaria Aosta-Ivrea Torino. Abbiamo preso atto che non c’è nessuna certezza sui fondi destinati al progetto della circonvallazione di Borgofranco. Con rammarico constatiamo che le condizioni per la nuova concessione autostradale avrebbero dovuto essere misurate sulle esigenze concrete dei singoli territori, ma così non è stato. Si sarebbe potuto prevedere almeno la realizzazione dei nuovi caselli di Baio Dora e di San Bernardo».

Il progetto e il relativo finanziamento della variante di tracciato erano stati inseriti nella programmazione Anas riprendendo lo studio dell’ingegner Carmelina Furfaro, fatto nel 2014. Era poi stato inserito nell’ambito di una delle missioni del Pnrr, ma non aveva ottenuto la copertura finanziaria.















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