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Il ricordo commovente dello studente italiano che parlò con Charlie Kirk: “La sua morte è terribile, penso alla sua famiglia” (video)

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“Freedom of speech cannot and will not be silenced”, ovvero “la libertà di pensiero non sarà ammutolita”. Con queste parole il 23enne romano Lorenzo Caccialupi, che aveva incontrato Charlie Kirk durante un semestre di scambio alla San Diego university, ha commentato la morte dell’attivista conservatore 31enne all’Adnkronos. Come testimoniano i video presenti online, i due concordavano su molti aspetti e si strinsero persino la mano dopo aver dialogato pubblicamente.

Il ragazzo italiano è tornato in patria e continua a studiare all’università americana “John Cabot” della capitale e ha raccontato le sue impressioni positive su Kirk, ribadendo che “la libertà  di espressione non deve essere messa a tacere. Io ho fatto un video (sui social ndr) perché volevo dire la mia ed esprimere vicinanza alla famiglia, anche se non mi conoscono. Non mi va giù che ci sono persone che celebrino la sua morte. È proprio una cosa ignobile, non mi va giù”.

Il ricordo commovente dello studente italiano che parlò con Charlie Kirk

“Io studio economia e finanza, sono andato a fare un exchange all’estero per un semestre – ha ricordato Caccialupi -. Mentre stavo là è arrivata la notizia che Charlie Kirk, che è un attivista che di solito va in giro per i campus, sarebbe stato in un campus a circa 20 minuti di macchina da dove mi trovavo. Allora abbiamo fatto una macchinata, io con qualche studente internazionale, tra cui tedeschi, austriaci e due ragazze della mia stessa università italiana, siamo andati all’incontro per sentirlo parlare”. Poi ha aggiunto: “Una volta arrivati sono rimasto stupito dalla quantità di gente e sostenitori che c’erano. Secondo me era un clima bellissimo. Ovviamente c’era anche una dozzina di persone un po’ più lontano, in disparte, che protestavano contro, ma lasciano il tempo che trovano”.

Quando lo studente italiano ha visto Charlie Kirk, il pensiero è andato subito ai video presenti sui social: “ho detto: cavolo, l’ho visto da Instagram a migliaia di chilometri di distanza, voglio parlarci. I miei amici mi hanno aiutato a farmi strada tra la folla fino a quando sono arrivato in un punto in cui c’erano le transenne perché c’era la fila per parlargli”. Inoltre, Caccialupi ha ricordato che in questo genere di eventi vengono principalmente le persone con un pensiero diverso, ma “i cafoni li trovi sempre perché vanno là e lo accusano di essere un nazista o fascista senza avere prove fondate”.

L’omicidio e l’opinione di Caccialupi

Sull’omicidio del fondatore di Turning point, Lorenzo non ha dubbi: “È terribile. Pensi alla sua famiglia, che ha lasciato moglie e due figli. Quello che a me ha stupito, oltre al fatto di questa persona schifosa (Tyler Robinson, ndr), ignobile che l’ha ammazzato semplicemente perché stava esponendo le sue idee, è che ci sono persone che festeggiano”. Quanto ai nuovi follower raccolti sul suo profilo social ha spiegato che a lui “di quello non interessa proprio nulla. Io ho fatto un video perché volevo dire la mia. Ho molti amici in giro per il mondo, volevo esprimere vicinanza alla famiglia. In chat privata certo, mi sono arrivati insulti di ogni tipo: topo di fogna, razzista, di tutto”. Ma anche stavolta “lasciano il tempo che trovano“.

 

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