Tutti occupati i posti in terapia intensiva. Reggio Emilia chiede aiuto all’Ausl di Modena
![Tutti occupati i posti in terapia intensiva. Reggio Emilia chiede aiuto all’Ausl di Modena](https://gazzettadireggio.gelocal.it/image/contentid/policy:1.41041573:1639774505/image.jpg)
Sono undici i pazienti attualmente ricoverati in Rianimazione. Mazzi: «Fra loro solamente un paziente si è vaccinato»
REGGIO EMILIA. Da oggi se un malato Covid reggiano dovesse aver bisogno della terapia intensiva potrebbe concretamente dover essere trasferito nei reparti di Modena o di un’altra provincia. Sono infatti sature le Rianimazioni del nostro territorio dedicate ad accogliere i pazienti contagiati: tutti gli undici posti letto sono occupati e, almeno nell’immediato, non è in previsione di aggiungerne altri.
Caratteristica di questa quarta ondata è l’incremento anche dei malati affetti da altre patologie e che, di conseguenza, talvolta hanno altrettanto bisogno di ricoveri intensivi. Sottrarre spazi a loro è impensabile. Per questo l’azienda sanitaria di Reggio Emilia ha chiesto e ottenuto la collaborazione di quella modenese: al Policlinico o all’ospedale di Baggiovara (che contano cento posti di terapia intensiva totali) potrebbero andare alcuni pazienti reggiani. A chiarire la gravità della situazione, nel corso dell’ultima conferenza stampa settimanale prima delle feste natalizie, è Giorgio Mazzi, direttore del nostro presidio ospedaliero provinciale.
«Negli ultimi sette giorni – spiega – si è registrato un ulteriore incremento sia sul fronte dei pazienti Covid che no Covid. Gli accessi nei pronto soccorso non sono aumentato di molto, la media giornaliera è passata da 391 a 402, ma fra questi c’è un parallelo aumento di contagiati, da 28 a 33 al giorno». In crescita anche i ricoveri complessivi, passati da 122 a 135 al giorno, con una media di positivi aumentata da 5,5 a 8».
«Questo comporta – prosegue il medico – la necessità di riprogrammare ulteriormente e faticosamente i posti sia Covid che non. Da 115 siamo saliti a 129 letti dedicati ai positivi, con un tasso di occupazione che è tornato al 75% dopo aver sfiorato pericolosamente l’85%, un dato ora accettabile ma frutto di un sacrificio pagato dai malati con altre patologie». Più critica, si diceva in premessa, la situazione nelle Rianimazioni.
«Complessivamente – continua Mazzi – oggi sono 94 i ricoverati Covid totali, il dato più alto del secondo semestre e sovrapponibile ai numeri del 23 ottobre 2020, quando la pandemia era in fase ascendente. Fra questi, undici sono i pazienti in terapia intensiva su un totale di undici posti a disposizione».
Questo comporterà, chiarisce subito il dirigente, «il dover inviare nuovi pazienti in altre Rianimazioni all’interno dell’Area vasta Emilia-nord. O, in alternativa, valutare il trasferimento di malati già in terapia intensiva nel reparto di Pneumologia. Quello che vorremmo evitare è aumentare ancora i posti Covid riducendo così quelli disposizione di malati gravi con altre patologie, che ne hanno altrettanto bisogno». Negli altri reparti, invece, i pazienti Covid sono 14 in Pneumologia (tre dei quali in semintensiva), cinque in Medicina d’urgenza, dieci in Cardiovascolare, 27 in Malattie infettive, tre in Ortogeriatria, uno in Ostetricia e 23 in Medicina a Scandiano.
Sempre alta la quota dei no-vax fra i ricoverati: in Rianimazione solo un paziente era stato vaccinato, in Pneumologia invece il 35% dei pazienti. Molti, però, hanno ricevuto l’ultima dose oltre sei mesi fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA