Cento anni di Scuola mosaicisti: da professione di nicchia a uno dei simboli del Friuli
foto da Quotidiani locali
SPILIMBERGO. «E qui si può ancora essere stupiti…», commentava durante una visita alla Scuola mosaicisti del Friuli nel 2015 Philippe Daverio.
Ed è proprio vero. La ricchezza che offre questa scuola è straordinaria, il coinvolgimento degli studenti, degli insegnanti e di tutti i responsabili dimostra l’importanza di un istituto conosciuto in tutto il mondo.
Quest’anno la Scuola compie cento anni, cento anni di successi ma soprattutto di crescita in quella città, Spilimbergo, che è stata la residenza di tanti maestri che hanno fatto conoscere il mosaico in chiese, palazzi e spazi pubblici: dal Foro Italico a Roma alla stazione della metropolitana di Ground Zero a New York, dalla cupola della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme alla Volksbank di Graz, dal Kawakyu Hotel in Giappone alla scultura musiva nel Mosaic Park di Seoul.
Lo scorso novembre una delegazione della Scuola è stata ricevuta dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, un incontro importante in occasione della programmazione di mostre e attività per la celebrazione del centenario.
La presidente ha ricevuto la prima copia del volume Scuola Mosaicisti del Friuli 1922-2022. 100 anni di storia, un libro che ripercorre gli eventi dell’Istituto documentando le opere attraverso un ricco apparato fotografico.
Infatti l’attività della Scuola ebbe inizio il 22 gennaio 1922, proprio a Spilimbergo con l’obiettivo di preparare i giovani ad una professione di “nicchia”, creare una manodopera qualificata capace di distinguersi, in particolare all’estero, in alternativa agli operai generici impegnati nell’edilizia.
La storia di questa Scuola ad alta specializzazione, riconosciuta dalla Regione Fvg nel 1988 per la sua unicità nella formazione, produzione e promozione dell’arte del mosaico, può vantare un consorzio di 52 Comuni e associazioni di categoria, motivo di sviluppo economico, turismo, cultura, un centro di eccellenza che unisce tradizione, artigianalità e creatività.
Gli allievi arrivano da quattordici Paesi: dalla Russia alla Cina, Corea del Sud, Europa, subito coinvolti da docenti e da tutte le maestrie artigianali e artistiche presenti in questo istituto.
Mantenere un centro di eccellenza come questo è un impegno importante per il presidente Stefano Lovison e il direttore Gian Piero Brovedani sempre supportati dal sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli che raccoglie importanti risultati nel territorio in termine di turismo, cultura e, per completare la triade perfetta, commercio e enogastronomia.
Intanto l’articolato e ricco programma di eventi per il centenario della Scuola va sempre più definendosi: esposizioni, convegni, laboratori, pubblicazioni, appuntamenti divulgativi per raccontare ma soprattutto per ragionare sullo sviluppo futuro di Spilimbergo che ha nel suo patrimonio culturale proprio il mosaico, espressione di un “saper fare” tradizionale e identitario.
Affrontare quindi un pensiero sull’arte del mosaico e sul suo rapporto con l’architettura, il design, l’artigianato, esaltando la memoria storica attraverso le opere del passato e del presente, diventa un’occasione importante attraverso il coinvolgimento di studiosi di fama internazionale.
I grandi protagonisti saranno comunque i visitatori, gli studenti, i cittadini di Spilimbergo con i loro ricordi e le aspettative per il futuro.
Sono proprio loro che decreteranno il successo di cento anni di storia della Scuola mosaicisti del Friuli.