Da Udine a Oslo inseguendo il petrolio: l’ingegnere Quaino rappresenta gli italiani in Norvegia

foto da Quotidiani locali

OSLO. La Norvegia l’ha scoperta per la prima volta 20 anni fa per lavoro. E là, Gabriele Quaino «nato e cresciuto tra Chiavris e Paderno» ci è poi rimasto diventando il presidente del Comites (Comitato degli italiani all’Estero) di Oslo.

Ingegnere nel settore petrolifero ed energetico, 49 anni, papà di tre figlie, ha deciso di dedicarsi agli altri italiani che si sono trasferiti in Norvegia (dove risiedono 267 friulani) e in Islanda (che ha accolto 11 friulani) per andare incontro alle loro esigenze e farli sentire “a casa”.

Dal 2009 al 2015 è stato presidente dell’associazione Giovane Italia (che organizza corsi di italiano per bambini a Oslo) prima di essere eletto nel Comites e diventare responsabile del progetto “Scienza senza confini” «che è l’iniziativa del Comites di Oslo che in questi anni mi ha reso più orgoglioso. Abbiamo organizzato decine di incontri e coinvolto centinaia di nostri connazionali in tutte le principali città norvegesi e islandesi».

A dicembre è stato rieletto come consigliere con l’obiettivo di continuare «ad adoperarmi per rafforzare il network e facilitare l’integrazione degli italiani in Norvegia, promuovere l’insegnamento della lingua italiana fra i più giovani e migliorare i rapporti tra la comunità locale e le istituzioni».

Da molti anni, inoltre, è impegnato in numerose associazioni locali.

Il Friuli gli manca, certo. Ci torna un paio di volte all’anno. «Mi piacerebbe andare a vedere una partita dell’Udinese di cui sono molto tifoso – dice sorridendo – così come mi manca bere un bicchiere di vino in piazza San Giacomo e anche andare a fare un bagno al mare a Lignano ma la mia quotidianità è ormai qui in Norvegia. «La cosa più bella delle tante attività che organizziamo – aggiunge – è quella di creare delle relazioni tra le persone e un network di professionisti italiani nei paesi scandinavi diventando così un punto di riferimento per coloro che decidono di trasferirsi qui mettendo per esempio a disposizione corsi di insegnamento della lingua norvegese o tutta una serie di attività di sostegno per l’acquisto di una casa o in campo sanitario».