I colori della regione, la mappa interattiva per capire come hanno votato gli elettori del Friuli Venezia Giulia: tutti i dati comune per comune
Se dovessimo spiegare in pochissime parole come è cambiato lo scenario politico del Friuli Venezia Giulia, per amore di sintesi potremmo usare un colore e un numero. È il blu di Fratelli d’Italia che, visto dall’alto, tinge quasi per intero la regione ad eccezione di pochissime e circoscritte isole rosse e verdi. Quanto al numero è quello dei voti che il partito di Giorgia Meloni ha strappato agli alleati e portato come tesoretto fino alla vittoria: 185.234 preferenze. Sei volte il numero di voti raccolti nelle ultime Politiche.
Nota: come si leggono le mappe. Per visualizzare i dati comune per comune basta cliccare sull’area interessata (o cliccare con il mouse per chi legge da desktop) e visualizzare la percentuale ottenuta dal partito. Scorrendo sulle frecce in alto, invece, è possibile visualizzare
LA SITUAZIONE ALLA CAMERA: PRIMO-SECONDO-TERZO PARTITO NEI COMUNI
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Fratelli d’Italia non solo ha fatto l’en plein dei collegi uninominali insieme alla coalizione di centrodestra, ma ha anche stravinto in quasi tutti i comuni, rafforzandosi in città e convincendo anche le periferie tradizionalmente a trazione leghista. Basta dare uno sguardo alle mappe. Solo cinque anni fa il Fvg era una distesa di colore verde con la vittoria di Massimiliano Fedriga alle Regionali e il successo del Carroccio a livello nazionale.
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Decisamente un’inversione di ruoli con Fdi che sottrae alla Lega il 36% di elettori (dati riferibili alle Europee del 2019), portando il partito di Salvini in Friuli Venezia Giulia da 178 mila a 64.806 voti. Un terzo delle preferenze dei meloniani.
LA SITUAZIONE AL SENATO: PRIMO-SECONDO-TERZO PARTITO NEI COMUNI
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Tornando alla mappa, nella distesa blu di Fratelli d’Italia resistono alcune “isole” . Ben visibili i centri rossi dove ha vinto il Partito democratico, concentrati soprattutto nella Bassa e nell’Isontino. Al Senato i dem sono primo partito a Terzo d’Aquileia (28,9%), Ruda (29,7%), Campolongo Tapogliano (29), Turriaco (30,4), San Canzian d’Isonzo (26,4), Staranzano (25,9), Ronchi dei Legionari (25,4), Sagrado (26,1), Duino (29,3) e San Dorligo della Valle (32,1). Una nota a parte meritano i comuni dove il centrosinistra supera il 40%, dato ben oltre la media nazionale. Parliamo di Savogna d’Isonzo dove il Pd arriva al 45%, San Floriano del Collio, Monrupino, Sgonico e Doberdò del Lago. Stessi numeri anche alla Camera. Meno evidenti le isole verdi della Lega che è primo partito solo a Dogna e Marano Lagunare.
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E se i giochi sono piuttosto scontati per il secondo posto dove a dividersi l’elettorato sono la Lega di Salvini e il Partito democratico di Letta (con l’eccezione di Vivaro dove dietro Giorgia Meloni c’è Silvio Berlusconi e il 26,9% di voti a Forza Italia), le cose si fanno più avvincenti quando si scende nel dettaglio, comune per comune, e apre il ventaglio del terzo partito. I colori sulla mappa si moltiplicano e gli scenari, soprattutto in vista delle prossime Regionali e alle amministrative e con uno sguardo alle futuribili alleanze, sono più interessanti.
Spicca il giallo del Movimento 5 Stelle nell’ex provincia di Trieste con una forbice di preferenze che va dal 7 al 9 percento e nell’Isontino con risultati simili. I pentastellati conquistano anche il terzo posto al Senato tra gli elettori di Rigolato (si arriva anche al 10% dei voti dopo il 37% di Giorgia Meloni e il 23% del Pd) e alla Camera a Terzo d’Aquileia. Forza Italia strappa voti alla Lega di Salvini nelle Valli del Natisone (con il nome del vicesindaco di Cividale Novelli a far da traino), a Lignano e in piccoli centri del Pordenonese.
Qualche macchia viola qua e là in giro per la regione racconta di un elettorato di centrosinistra diviso tra le proposte del Pd e quello degli ex Renzi e Calenda. Italia Viva è il terzo partito a Udine (con quasi il 13% di voti) e in tutto l’hinterland. Vincente la scelta di candidare alla Camera l’ex preside Teresa Tassan Viol che porta il terzo polo al 12,7% a Pordenone. Il programma di Calenda e Renzi conquista il terzo scalino del podio anche nei piccoli centri di Zuglio, Tramonti di Sotto e Roveredo in Piano. Sempre nel Pordenonese va segnalato il 10% di Azione-Italia Viva a San Vito al Tagliamento dove solo pochi mesi fa è stato eletto il nuovo sindaco.
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A Buja Noi Moderati centra un sorprendente 6,7 per cento, superando anche Forza Italia che si impone alla Camera, oltre ai già citati Stregna e Dogna, a Bordano, Claut e nella zona del mobile nel Pordenonese. Una macchiolina grigia tra il verde leghista è quella di Andreis. Il comune, che conta appena 252 abitanti, ha eletto a terzo partito Italexit, il movimento no green pass e contrario all’obbligo vaccinale di Gianluigi Paragone.
Scendendo nel dettaglio non si può non partire dal partito di Giorgia Meloni che a livello regionale ha raccolto preferenze un po’ ovunque ma soprattutto nelle periferie. Di media, infatti, nella stragrande maggioranza dei comuni della regione, Fratelli d’Italia supera il 30% con picchi che arrivano anche ben oltre il 40 percento. Il programma elettorale – che ha portato alla vittoria i meloninani in Friuli, ha convinto soprattutto i piccoli centri: a Paularo e a Cimolai le percentuali di voto sono state rispettivamente del 46,8 e 46,5 percento alla Camera. Tra gli altri comuni vanno segnalati i risultati anche di Lignano (quasi il 42%), Malborghetto (44%) e Forni di Sopra (43).
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Situazione opposta si registra invece nella Bassa Friulana e nell’Isontino dove le percentuali sono decisamente più basse. A Savogna d’Isonzo il primo partito in Italia arriva appena al 16 percento, poco meglio a Marano Lagunare dove totalizza il 19%. A Cervignano il 27 percento ha votato per Giorgia Meloni, idem a Chiopris e stessa percentuale a Campolongo Tapogliano. Spostandoci verso il collegio di Trieste e Gorizia i numeri scendono ancora a Monrupino (17%) e Duino (24).
Fratelli d’Italia e il risultato alla Camera
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Negli ex capoluoghi di provincia, invece, un elettore su quattro ha scelto – in media – il candidato per Montecitorio espresso da Fratelli d’Italia: Pordenone registra il dato più alto con il 29,3% delle preferenze, seguito da Trieste con il 29,2% e Udine e Gorizia che rispettivamente hanno chiuso la partita elettorale con il 25,7% e 28%.
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Passando al Senato la situazione resta pressappoco simile. Luca Ciriani, candidato di Fratelli d’Italia nel solo collegio uninominale delle regione, ha ottenuto a Paularo il voto da un cittadino su due (il 49,5 percento), idem a Forni di Sopra e Cimolais dove le percentuali si aggirano attorno al 46-48 percento. Forte del suo legame con il territorio, il candidato e consigliere di fiducia di Giorgia Meloni, raccoglie oltre il 45 percento di preferenze soprattutto nella zona del mobile (Brugnera, Pasiano, Azzano Decimo e Pravisdomini). Il blu del partito si intensifica sulla mappa elettorale anche nella Valcanale e nei piccoli comuni di Taipana e Forgaria del Friuli.
Idem per il Senato la situazione che si ripresenta alla Camera: il collegio di Trieste e Gorizia è quello meno premiante per Giorgia Meloni: a Doberdò del Lago Fratelli d’Italia si ferma appena al 13% dei voti, soglia superata di poco nei vicini comuni di Savogna e San Floriano. A Marano Lagunare, invece, Ciriani fa meglio di Rizzetto riuscendo a strappare il 23 percento di voti.
Fratelli d’Italia e il risultato al Senato
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D’altro canto la situazione si ribalta se andiamo a guardare i numeri del Partito democratico. Le zone “rosse” si intensificano nell’Isontino e nell’area di Trieste. Il Pd riesce a sfondare il muro del 30 percento solo nei comuni di San Floriano (38,5%), di Monrupino (37,4), Sgonico (36,7), Doberdò (36%) Savogna (34%) e in quello di Ruda (30,3). Questi i comuni sopra il 25%: Aquieia, Campolongo, Duino, Raveo, Ronchi dei Legionari, San Canzian di Isonzo, San Dorligo, Staranzano, Terzo di Aquileia, Torviscosa, Turriaco.
Partito democratico e il risultato alla Camera
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Più in generale, i dem sono stati meno forti in provincia di Pordenone (a Claut il programma di Letta ha convinto appena il 7,5% degli elettori) e nel Medio Friuli. Tra i capoluoghi di provincia, invece, è Udine la città che segna il punteggio più alto per i dem: qui a correre nel collegio uninominale, per la Camera, c’era Manuela Celotti che ha ottenuto oltre 60 mila preferenze complessive. Gli altri invece: a Pordenone è stato raggiunto il 20,3%, a Trieste il 21,1%, a Gorizia il 21%.
Situazione pressoché simile a Senato dove Furio Honsell, il candidato di centrosinistra in corsa per il solo collegio uninominale del Fvg, ha convinto l’area isontina. Da segnalare, in provincia di Udine, Raveo e Grimacco dove il Pd ha superato il 26% delle preferenze. Al contrario dell’area triestina, la provincia di Pordenone è quella che registra i numeri più bassi tra l’elettorato dem.
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Partito democratico e il risultato al Senato
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