Pronti a riaprire nell’estate del 2024, la previsione del titolare di Borgo Eibn: “Lo rifaremo così com’era”
foto da Quotidiani locali
È cautamente ottimista sul futuro di Borgo Eibn Mountain Lodge, il resort di lusso immerso nei boschi delle Alpi carniche, in località Ander Eibn, a Sauris di Sotto, nell’alta Val Lumiei, distrutto da un incendio divampato nella tarda serata di lunedì 23 gennaio. Mario Nassivera, che gestiva la struttura con le figlie Valeria e Viola e il compagno di quest’ultima, Rocco Liggieri, ipotizza di riaprire la struttura, «ancora più funzionale, per l’estate 2024».
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Prima di avviare la ricostruzione bisognerà naturalmente attendere che siano dissequestrati i beni, al termine degli accertamenti, disposti dal sosituto procuratore Lucia Terzariol, utili a ricostruire le cause e la dinamica di un rogo che ha causato danni, spiega Nassivera, «per poco meno di due milioni di euro».
«C’è un’indagine in corso – prosegue il titolare –, abbiamo prodotto gli elaborati richiesti dai vigili del fuoco e ora attendiamo che giungano a una conclusione prima di procedere. Nel frattempo ci dedichiamo attivamente alla progettazione, che non è cosa da poco, in maniera tale che, quando sarà possibile, l’avvio dei lavori sarà più fluido. In particolare, stiamo cercando la ditta più adatta alla quale affidare l’incarico di eseguire lo sgombero delle macerie e la messa in sicurezza dell’edificio. Fondamentale, dunque, sarà il risultato delle verifiche statiche che si potranno fare non appena l’immobile sarà messo in sicurezza».
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Sul nuovo resort Nassivera non ha dubbi. «Lo rifaremo così com’era – preannuncia –, senza aumentare, ad esempio, il numero delle camere. Lo renderemo solo ancora più funzionale. Avendo adesso 4-5 anni di esperienza alle spalle cercheremo di migliorare alcune imperfezioni di cui ci siamo accorti nel corso della gestione. Ovviamente sarà determinante capire la causa che ha originato l’incendio. Ritengo che la ricostruzione ci porterà via oltre un anno e saremo pronti a ripartire per l’estate 2024».
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Del caso finora si sono occupati i carabinieri della Compagnia di Tolmezzo e i vigili del fuoco del comando di Udine che, dopo essere intervenuti in forze per spegnere le fiamme, hanno effettuato accurati sopralluoghi. Gli investigatori, che mantengono il massimo riserbo, nei prossimi giorni eseguiranno tutte le verifiche utili a ricostruire le cause e la dinamica dell’incendio.
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I controlli, come è prassi, verranno fatti a 360 gradi, senza escludere nessuna ipotesi, dall’origine accidentale (la circostanza che è apparsa più probabile agli stessi vigili del fuoco subito dopo il rogo) al dolo (circostanza che, invece, al momento non è avvalorata da alcun elemento).