Gorizia, il caro-materiali pesa sul PalaBigot: sì al progetto ma ridimensionato
foto da Quotidiani locali
GORIZIA Rischiava di diventare un pozzo senza fondo. Il galoppo dei costi dei materiali ha avuto conseguenze anche sull’ambizioso progetto di maquillage del PalaBigot.
L’amministrazione comunale ha deciso, però, di andare avanti perché crede nel rilancio di una struttura da parecchi anni ormai chiusa e inutilizzata. Vien da sé che le intenzioni originarie sono state un po’ ridimensionate. A spiegare, nel dettaglio, l’operazione “riveduta e corretta” è il sindaco Rodolfo Ziberna. Non fa troppi giri di parole, e affronta subito il cuore del problema. «Con l’aumento vertiginoso dei costi dei materiali, saremmo arrivati a cifre impensabili. Pertanto, abbiamo deciso di fare ciò che si riesce con la dotazione, già in saccoccia e assicurata dalla Regione, di 4,5 milioni». Che, aggiungiamo noi, non sono sicuramente noccioline, ma i sogni di grandeur sono stati riposti nei cassetti. Ciò non significa che il progetto non sia ugualmente ambizioso e consenta al PalaBigot di fare un salto di qualità deciso.
«Intanto - continua il primo cittadino - avremo un palazzetto dello sport con un impianto di riscaldamento adeguato. Un riverbero lo si avrà sui posti a disposizione: pensavamo a 6 mila, ora è più verosimile pensare che saranno fra i 3.500 e i 4 mila. Del resto, non dobbiamo mai dimenticare che squadre di serie A, purtroppo, non ci sono a Gorizia e, quindi, non è necessaria una capienza enorme».
Cosa si pensa di fare del PalaBigot, allora? «L’idea resta quella di farlo diventare un grande luogo di aggregazione, anche e soprattutto in ottica Go2025. Vogliamo far entrare Gorizia nel circuito nazionale dei concerti di musica leggera. Ci piacerebbe riuscire ad assicurare una ventina di eventi all’anno in modo da portare, in città, migliaia e migliaia di persone». Ziberna è molto realista. «Alla fine, grosse alternative non le avevamo di fronte all’esplosione dei costi: o sistemavamo il PalaBigot, come faremo, o lo demolivamo. Stop».
La Giunta ha appena approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica, redatto dal raggruppamento di professionisti composto dalla Cooprogetti scrl (capogruppo mandataria), dalla Mat.E società cooperativa e dall’architetto Stefano Tonon (mandanti) e costituito da 31 elaborati. L’obiettivo, a distanza di circa 27 anni dal suo adeguamento e ampliamento su una struttura già esistente, è di rimettere in sesto il palazzetto per finalizzarlo non solo ad attività sportiva ma anche a funzioni di intrattenimento per concerti e spettacoli. «I principali punti critici - dettagliano i tecnici - si riferiscono all’efficientamento energetico di cui un elemento primario essenziale è la coibentazione termica dell’edificio allo stato attuale non adeguata: altrettanto ai fini della sua adattabilità a concerti e spettacoli in quanto la zona di intrattenimento non dispone di una adeguata coibentazione acustica. Anche la logistica per organizzare gli spettacoli e concerti è particolarmente onerosa, in quanto la zona parterre dove devono essere posizionati il palco e le relative attrezzature non è direttamente accessibile per la loro collocazione trovandosi a 280 metri rispetto agli ingressi».
Il progetto prende, così, in esame il problema della sicurezza ai fini della prevenzione incendi da cui derivano le opere e l’impiantistica specificatamente dedicata. Sono state elaborate opere progettuali di miglioria e rinnovo dei locali esistenti «da realizzare nei limiti, comunque, della disponibilità economica». Tralasciando gli aspetti più tecnici, il progetto di coibentazione considera «in via prioritaria» l’involucro esterno perimetrale.
Riguardo all’allestimento per i concerti, la nuova proposta progettuale prevede di realizzare all’esterno sul fronte laterale verso via delle Grappate uno scivolo da cui accedere poi con un tunnel all’interno verso il parterre. Questo percorso sarà costituito da una rampa con entrata posta a lato dell’ingresso principale e uscita sul fronte di via delle Grappate. Per quanto attiene alle reti esterne esistenti sarà realizzato un nuovo anello antincendio e per effetto del nuovo scivolo saranno modificate le linee di conduzione idrica, fognatura e delle acque piovane.