Croazia, la lettera al governo: «No alle vie intitolate a comunisti»
ZAGABRIA La destra sovranista in Croazia non si arrende e prosegue la sua battaglia contro qualsivoglia feticcio dell’epoca comunista del Maresciallo Tito, quando la Croazia era una Repubblica socialista, della oramai defunta Federativa. E così l'istituto di cultura croato Matica Hrvatska ha presentato al governo una proposta per una nuova legge che impedirebbe di intitolare strade e piazze a personaggi dell'era comunista e di altri regimi totalitari. Matica Hrvatska chiede una nuova legge per regolamentare la denominazione di strade e piazze e impedire che siano onorate figure provenienti da regimi totalitari, in particolare dal governo comunista jugoslavo.
L'istituto culturale, che è il più antico della Croazia, ha affermato che ciò sarebbe in linea con le risoluzioni del Consiglio d'Europa e del Parlamento europeo che condannano i crimini dei governi totalitari. «Entrambe le risoluzioni equiparano e condannano inequivocabilmente i regimi totalitari europei: nazismo, fascismo e comunismo, e sottolineano in particolare l'alleanza tra nazismo e bolscevismo conclusa il 23 agosto 1939 e gli orrori della civiltà del comunismo di lunga data», si legge nella lettera inviata al governo e ripresa dall’agenzia Birn. La missiva sostiene che «non c'è posto per le bugie storiche e le ricadute del passato totalitario che riportano la Croazia nel pantano dal quale è uscita vittoriosa nella guerra nazionale per l'indipendenza dalla Jugoslavia nel 1991-95».
La proposta afferma che nel valutare quali personaggi storici sono adatti ad avere intitolata una strada o una piazza, non dovrebbero essere prese in considerazione le sentenze emesse dai tribunali dell'era comunista e socialista, ma soltanto le sentenze dei tribunali della Croazia indipendente.
Ma Hrvoje Klasić, professore associato presso il dipartimento di storia della Facoltà di Filosofia dell'Università di Zagabria, ha affermato di ritenere che «i motivi alla base di questa proposta di Matica Hrvatska sono chiari, e sono stati suggeriti dagli ultimi cambi di nome di alcune strade a Zagabria». Al Consiglio comunale della capitale è stato recentemente chiesto di cambiare i nomi di quattro strade che onorano Filip Lukas, Vladimir Ark, Antun Bonifačić e l'arcivescovo Ivan Sarić, tutti descritti dal World Jewish Congress come «prominenti collaboratori» con i nazisti, alleati nella Seconda Guerra dello Stato indipendente della Croazia guidato da Ante Pavelić. Filip Lukas è stato presidente di Matica Hrvatska dal 1928 al 1945. Klasić ha descritto Lukas come «un uomo le cui opinioni sulla politica razziale e sui rapporti con ebrei e serbi, ma anche con gli ustascia sono a dir poco problematiche». Dopo che Lukas fuggì dalla Croazia nel 1945, le autorità comuniste jugoslave lo condannarono a morte in contumacia per aver sostenuto il regime dello Stato indipendente di Croazia alleato nazista. Morì a Roma nel 1958. Tuttavia Lukas è stato riabilitato nel 2017 quando il tribunale della contea di Zagabria ha annullato il verdetto dell'era jugoslava, che secondo la proposta di Matica Hrvatska lo avrebbe reso idoneo a essere onorato con il nome di una strada.
Klasić ha dunque accusato Matica Hrvatska di avere doppi standard sui regimi totalitari di destra e di sinistra. «Stiamo testimoniando che le persone che combattono contro il totalitarismo in realtà stanno combattendo contro il totalitarismo di sinistra, e il totalitarismo di destra non è un grosso problema per loro», ha aggiunto con amarezza il docente universitario di storia.