Tasse comunali, a Padova evasi 60 milioni di euro. Ecco come Palazzo Moroni punta a incassarli

Alle casse comunali di Padova mancano 60 milioni di euro di tasse non pagate. A tanto ammonta l’evasione fiscale sui tributi locali degli ultimi 5 anni, accertata da Palazzo Moroni e certificata attraverso i 4869 avvisi emessi e inviati dal 2016.

Una cifra enorme, ma che in realtà rappresenta meno del 10% del gettito totale, che dal 2018 è di circa 760 milioni di euro. Questo indica quanto in realtà i padovani tendano a pagare, ma attesta anche quanto l’ente di recupero sia diventato virtuoso rispetto a 8 anni fa.

Il recupero

Nel 2016 il Comune aveva accertato un’evasione fiscale proveniente solo dall’Imu di 3,5 milioni di euro, mentre nel 2022 è stata in grado di scoprire un buco da oltre 15 milioni sempre sull’imposta municipale unica. E questo non perché sette anni fa le tasse fossero state pagate più regolarmente dai residenti a Padova, ma perché all’epoca gli strumenti per accertare la presenza di evasori non erano gli stessi.

«Quest’attività ci ha permesso di salvaguardare i conti del Comune e di aumentare, dopo il periodo Covid, le entrate tributarie del Comune» spiega l’assessore ai Tributi, Antonio Bressa.

«In questi anni l’Amministrazione ha deciso di investire in tecnologia e risorse umane» aggiunge la capo settore Tributi e Riscossione, Maria Pia Bergamaschi, «e questo ha contribuito notevolmente a migliorare le nostre prestazioni. Abbiamo dei data base aggiornati, che possono essere incrociati più facilmente e personale a disposizione più giovane e formato». L’azione di contrasto all’evasione fiscale ha segnato quindi un progressivo aumento dell’attività di accertamento da parte del settore gestito da Bergamaschi.

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I numeri

I dati dimostrano un significativo trend di crescita dell’attività di indagine svolta con riferimento ai tributi di diretta competenza comunale, fino a ottenere risultati record per l’anno 2022 di ben 15, 1 milioni di euro di risorse accertate in entrata solo per l’Imu (accertamenti 2021-22).

Si tratta di circa il 10% del totale dei tributi dovuti. E di questi, oltre il 30% viene effettivamente riscosso. Una percentuale superiore alla media delle città medio-grandi in Italia, che si assesta al 15%. Su circa 12, 5 milioni di evasione fiscale registrata all’anno, Palazzo Moroni recupera circa 4 milioni.

Chi non paga

Ma non si tratta solo di evasori seriali e cattivi pagatori. Spesso a non saldare sono famiglie che non hanno le possibilità economiche per estinguere il debito. Per loro esiste il ravvedimento operoso, per esempio, che consente di pagare gli arretrati con una maggiorazione ridotta al 5% appena: «Premesso che per le situazioni di necessità siamo sempre a disposizione del contribuente, per individuare le soluzioni migliori al fine di un rientro che sia in linea con le reali possibilità economiche, e che in generale la situazione del rapporto dei padovani con il fisco è virtuosa, per noi il contrasto all’evasione è un’attività importante» chiude l’assessore Bressa, «è una questione di equità tra i cittadini, di concorrenza leale tra gli esercenti. È il modo con il quale facciamo sì che tutti contribuiscano al finanziamento dei servizi per la cittadinanza. Il Comune è come un condominio con delle spese comuni: se qualcuno non paga la propria parte, il peso alla lunga ricade su tutti gli altri. Per questo la nostra azione è in primis di tutela per la grande maggioranza dei cittadini che versano regolarmente il dovuto alla Pubblica amministrazione».