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Март
2023

Sci, il settore “vola” nonostante i prezzi: +13% di passaggi

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Sci, il settore “vola” nonostante i prezzi: 


+13% di passaggi

foto da Quotidiani locali

Sapete di quanto sono aumentati i passaggi sulle piste da sci delle nostre montagne? Un primo, parzialissimo dato c’è ed è estremamente significativo. «L’incremento generalizzato è stato del 13%», assicura Marco Grigoletto, vice presidente di Funivie Arabba e presidente di Anef Veneto, l’associazione degli impiantisti, «e questo nonostante gli aumenti dei prezzi sia degli skipass che della ricettività alberghiera e della ristorazione».

Va così bene che le chiusure, anziché col lunedì dell’Angelo, per alcune stazioni si protrarranno alle domeniche successive. Neve (nuova) permettendo. Se è vero che gli alberghi hanno fatto il pieno tra il 65 e il 70%, vuol dire che le Dolomiti hanno avuto un movimento sciistico mordi-e-fuggi.

I passaggi l’anno scorso si erano fermati al 3,2% in più rispetto all’inverno precedente. Rispetto al 2018/2019, la perdita era stata di oltre sei punti percentuali, di sette rispetto al 2017-18.

Un recupero, dunque, alla grande: merito della neve che, seppur poca, non è mai mancata, degli stranieri, che sono arrivati più numerosi perché da altre parti le piste erano ferme, e in parte dei pendolari italiani, soprattutto veneti, che si sono dimostrati fidelizzati.

Manca esattamente un mese allo stop pasquale; Cortina d’Ampezzo, per la verità, proseguirà fino a maggio con il Faloria. Sulle piste, nell’ultimo fine settimana, qualche assenza si è notata. «Ma dal punto di vista dei nostri associati», puntualizza Grigoletto, «il finale di stagione sta andando molto bene e contiamo di terminare, se tutto dovesse procedere come negli ultimi giorni, con dei dati che probabilmente miglioreranno quelli del pre-covid».

Tutto merito di un super gennaio: «Non ci aspettavamo un avvio di 2023 così intenso da un punto di vista dei passaggi. Certo ha aiutato il meteo in questo senso, anche se l’assenza di precipitazioone potrebbe preludere a una futura carenza di acqua, se non ci saranno precipitazioni intense nel breve periodo. Però possiamo dirci soddisfatti».

Le settimane bianche potevano rendere di più? In realtà, secondo il presidente Anef, sono stati numerosi gli sciatori, soprattutto stranieri, che hanno scelto le Dolomiti bellunese per le loro settimane bianche, anche in periodo di bassa stagione, come appunto a gennaio. Grigoletto ha tastato il polso anche degli altri operatori e conferma che sono andate mediamente bene anche le stazioni minori come Nevegal, Monte Avena e Forcella Aurine che svolgono – ricorda – anche una funzione sociale per i principianti e per le valli attigue.

«Siamo dunque soddisfatti», prosegue Grigoletto, «anche per la capacità organizzativa e di innevamento che hanno avuto le nostre società nei periodi di caldo che si sono susseguiti in questo inverno. Inverno che finirà solo il 1° maggio per Faloria, il 16 aprile per l’area Pordoi/Portavescovo, il 25 aprile per la sola zona di Portavescovo rispetto alla data di chiusura ufficiale del Dolomiti Superski del 10 aprile. Stiamo inoltre programmando la stagione estiva che si preannuncia molto interessante. Se vogliamo, il lato positivo del Covid è che ha lasciato una gran voglia di montagna e in genere dell’aria aperta».

Spronati da questi bilanci, ecco, dunque, che gli operatori immaginano di investire. «Bisogna ammettere che i nostri imprenditori, per cercare di migliorare ancora di più l’offerta, nei prossimi due anni hanno in previsione diversi investimenti sia in sostituzione di impianti, sia nell’aumento della sicurezza sulle piste, con diversi milioni di euro anche per innevamento e battipista. Su questo ultimo punto la Regione, e gli assessori Caner e Marcato in particolare, sono stati da noi sensibilizzati sul tema e hanno colto appieno il messaggio».

Anef ha uno scatto d’orgoglio: «Bisogna ammettere che la catena turistica parte proprio dal nostro settore che si impegna ogni anno a mantenere intatta la capacità di usufruire di piste e impianti al meglio con un occhio di riguardo all’ambiente. Infatti gli impianti funzionano a energia elettrica e contribuiscono, anche in estate, a facilitare i collegamenti intervallivi. Contribuiamo poi», va a concludere Grigoletto, «con la neve programmata al minore deflusso dell’acqua fino allo scioglimento. Infine, manteniamo ogni anno centinaia di ettari di piste che altrimenti, oltre a causare problemi idrogeologici, sarebbero niente altro che boschi. Tutto questo incide anche sulla permanenza della gente di montagna nei luoghi natii. È per questo che siamo soddisfatti della stagione: le nostre aziende hanno un occhio molto vigile sul territorio e con gli incassi contribuiscono anche al mantenimento di una parte di esso».











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