Trovato morto nel Brenta a 18 anni, la Procura vuole archiviare. La famiglia non ci sta, ecco perché
foto da Quotidiani locali
Per la procura è stato un suicidio, per la difesa no. Si è svolta l’udienza per la richiesta di archiviazione per la morte di Henry Amadasun, 18 anni trovato morto nelle acque del Brenta a Cadoneghe il 18 settembre del 2021. Ora il Gip Lazzarin dovrà pronunciarsi: può decidere di archiviare il fascicolo o di ordinare nuove indagini al pm.
È la prima vera richiesta di archiviazione. In realtà all’indomani del ritrovamento del corpo del ragazzo, il pubblico ministero Roberto Piccione aveva aperto un’inchiesta “modello 45” ossia catalogando l’accaduto come fatto non costituente reato. Una procedura che gli consentiva di chiudere il caso senza l’okay di un giudice. E così ha fatto.
Nel frattempo l’avvocato della famiglia del ragazzo, Marcello Stellin, ha portato nuovi elementi al pm che hanno spinto il magistrato ad aprire una indagine per istigazione al suicidio contro ignoti. Le ulteriori indagini non hanno portato però a riscontri concreti: di qui la richiesta di archiviazione di Piccione in merito alla quale il giudice deciderà a giorni.
Per Stellin c’è una «vistosa discrasia».
«Gli amici di Henry che hanno passato con lui le ultime ore di vita» sottolinea il legale «raccontano di una importante assunzione del ragazzo di alcol e cannabis. Ma invece dagli esisti dell’autopsia, chiesta da me e effettuata per via amministrativa, hanno evidenziato tracce risalenti e non recenti di alcol e cannabis. Nel sangue sono state trovate solo tracce di tachipirina. Per la cannabis si sono trovate tracce solo sui capelli e per l’alcol si possono presupporre solo dal fegato ingrossato. A questa incongruenza l’anatomopatologo ha risposto che il tutto potrebbe essere stato causato dalla permanenza per troppo tempo in acqua del corpo. Noi in merito abbiamo chiesto una perizia. Vorremo che un medico legale si esprimesse sui motivi della morte. Questo potrebbe avvenire non necessariamente con una riesumazione della salma, ma valutando i reperti ancora a disposizione». Henry Amadasun era uno studente di 18 anni di origini nigeriane che viveva con la sua famiglia a Cadoneghe. La notte di sabato 18 settembre 2021 improvvisamente scomparve. Nel gruppo Whatsapp degli amici quella sera, dopo averli salutati di persona per andare a casa, scrisse: «Non me ne vogliate. Non so se ci rivedremo ancora. Vi voglio bene per sempre».
Erano scattate subito le ricerche di carabinieri, vigili del fuoco e volontari di protezione civile ma di lui nessuna traccia. Finché il pomeriggio del 20 settembre, dopo soli due giorni dalla scomparsa, il corpo senza vita del 18enne venne trovato nel fiume Brenta, all’altezza della passerella che congiunge gli argini di Cadoneghe e Torre. Il corpo del giovane non presentava segni di violenza pertanto fin dall’inizio si ipotizzò il gesto volontario.