Mostra a Mantova: Pedrazzoli illumina l’arte del Novecento in attesa del museo che aprirà nel 2025
foto da Quotidiani locali
Aspettando il museo d’arte moderna e contemporanea che aprirà nel 2025 nell’ex Casino delle Guardie nobili, in piazza Castello. Un pensiero già vivo nel secolo scorso, un sogno fatto da Francesco Bartoli e da altri critici d’arte e artisti, tra cui Roberto Pedrazzoli che nella sala delle Capriate ha presentato il libro “Arte e dintorni a Mantova. Il ’900 tra storia, memoria e attualità”, edito da PubliPaolini, e subito dopo ha inaugurato alla Madonna della Vittoria la mostra “Arte comunicazione. Il ’900 a Mantova”, da lui curata, che resterà aperta fino al 25 aprile, realizzata con la collaborazione degli Amici di Palazzo Te e il patrocinio del Comune.
Diversi sono stati gli spunti durante la presentazione del libro di Pedrazzoli, a segno sia dalla prolusione del vicesindaco Giovanni Buvoli, sia dalle parole del presidente degli Amici di Palazzo Te Italio Scaietta che da quelle del critico d’arte Claudio Cerritelli, con intermezzi dell’attore Diego Fusari. Un libro che non è il catalogo della mostra, ma una testimonianza dell’arte del ’900 nel nostro territorio, che va dal patrimonio dei primi del secolo fino alle ultime tracce di attualità, dalla pittura che aveva per tema il paesaggio fino ai linguaggi e alle tecnologie delle nuove generazioni di artisti.
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Dalla Gazzetta di Mantova che l’8 febbraio 1909 pubblicava in anteprima mondiale il Manifesto del Futurismo, alla rivista di indirizzo dada del 1920 “Bleu”, per arrivare ai cataloghi dell’ultimo scorcio del secolo. Un libro che rappresenta una realtà corale, proprio perché, come è stato detto, «l’arte non si fa da soli». Come scriveva Bartoli, citato da Cerritelli, «se non c’è senso dell’umano non c’è cultura» proprio perché cultura e arte sono «vita di relazione».
Nel libro molte immagini documentano questa verità: raramente un artista appare da solo, gli artisti sono spesso in gruppo. Se si può fare un appunto, il secolo XX non ebbe grande considerazione per le donne. Rare, nella realtà, nelle fotografie e di conseguenza nelle parole di ieri, le artiste e le critiche d’arte. Quasi assenti. Per poi fortunatamente o fortunosamente comparire nei cataloghi in mostra alla Vittoria, qua e là: Teresita Vincenzi, Antonella Gandini, Nene Nodari nel catalogo sul Chiarismo lombardo e le donne artiste di Arte sull’acqua, già nel nostro millennio.
Il libro, con un indice che annovera 120 voci, è ciò che Bartoli auspicava: «un discorso organico tra le arti», non solo relativo al passato ma teso dal presente verso il futuro. Nel libro e nella mostra rivivono pittori, scultori, poeti (uno per tutti, Umberto Bellintani), scrittori (Giovanni Piubello e la sua bancarella), movimenti artistici, riviste (Il portico), premi, mostre, gallerie d’arte, librerie e così via.
Gli sponsor del libro sono Comune, Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani, Fondazione Comunità Mantovana Onlus, Società per il Palazzo Ducale e Circolo Filatelico Numismatico ed Hobbistico “Gonzaga”. La cura editoriale è di Cesare Guerra. Hanno collaborato Giorgia Giusti, Gilberto Zacché e Chiara Pisani, tutte e tutti ringraziati da Pedrazzoli. GILBERTO SCUDERI