Calciatore aggredisce l’arbitro dopo essere stato espulso, partita sospesa a Pagnacco
Protagonista del grave episodio un giocatore della squadra di casa. Interrotta al 28’ della ripresa la gara di Prima categoria contro il Deportivo Junior
PAGNACCO. Aggredisce l’arbitro e partita sospesa. È finita così (sabato 11 marzo), nel modo peggiore, al 28’ del secondo tempo, la gara Pagnacco-Deportivo, valida per la 23ª giornata del girone B del campionato di Prima categoria.
Con il Deportivo in vantaggio per 1-0, fino a quel momento nulla faceva prevedere un simile episodio.
Protagonista il giocatore del Pagnacco Terry Frank Osadolor che, dopo aver ricevuto il secondo cartellino giallo nel giro di una trentina di secondi, ha reagito all’espulsione aggredendo l’arbitro.
Un gesto improvviso, che anche chi era nei paraggi fa fatica a descrivere: un pugno, una manata, una spinta nei confronti del direttore di gara Luca Giovannelli Pagoni.
Il fischietto pordenonese, scosso per quanto accaduto, ha deciso di chiudere a quel punto la partita, anche se subito sono intervenuti i giocatori di entrambe le squadra a trattenere il calciatore del Pagnacco e convincerlo ad abbandonare il campo.
Ora toccherà al giudice sportivo prendere i provvedimenti del caso una volta ricevuto il referto dell’arbitro. «Nessuno poteva aspettarsi una cosa del genere – commenta il tecnico del Deportivo Lucio Dri –, la partita era filata via tranquilla, qualche intervento deciso, un paio di ammonizioni. Con l’arbitro che stava gestendo bene la gara. Io ero lontano ho visto che il giocatore del Pagnacco ha messo le mani addosso al fischietto, poi c’è stato un po’ di parapiglia tra giocatori. Non è il caso di discutere se la partita si poteva continuare o meno, l’arbitro non se l’è sentita. Un brutto episodio, ma tutto è finito lì. Negli spogliatoi ho parlato con i dirigenti e il tecnico del Pagnacco e anche loro sono rimasti male per quanto accaduto».
Gli fa eco il collega Francesco Pravisani, allenatore del Pagnacco: «Nessuno ha ben capito cosa sia successo – aggiunge – e io ero molto distante. Le mani non si mettono addosso a nessuno, questa è l’unica cosa che conta. Non esistono giustificazioni per un simile episodio. Bisogna avere equilibrio, sono cose che non accetto. È la prima volta che mi succede, forse c’è stata un reazione alla doppia ammonizione nel giro di pochissimi secondi. Ma ripeto non esistono giustificazioni».
Informato subito del fatto. il presidente degli Comitato regionale arbitri Renato Merlino ci tiene a sottolineare come si tratti di un episodio isolato «visto che sui nostri campi non si ricordano fatti simili. Ed è per questo che fa più rumore e crea sconcerto anche all’interno delle società. Comunque è giusto non far passare in secondo piano questo campanello d’allarme, bisogna tenere le antenne alte. Ho sentito l’arbitro – conclude il presidente – che dopo aver lasciato l’impianto sportivo si è recato al Pronto soccorso dell’ospedale di Udine per farsi visitare. Mi è parso particolarmente scosso e si può ben capire il suo stato d’animo. Ora toccherà agli organi disciplinari della Figc prendere i provvedimenti». —
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