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Март
2023

Rally Bellunese a rischio,  “rivolta” dei piloti.  «Dovremmo fermarci»

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Rally Bellunese a rischio,  


“rivolta” dei piloti.  

«Dovremmo fermarci»

foto da Quotidiani locali

Solo questione di sicurezza? Mentre il Rally Bellunese del prossimo 2 aprile è sempre più a rischio, alcuni piloti della provincia fanno chiarezza su quanto sta succedendo in queste settimane in merito alla questione del serbatoio di sicurezza, esprimendo la propria disapprovazione.

Proprio la scadenza del montaggio di questo ausilio sulle macchine in gara, ha portato al momento solo una ventina di piloti ad iscriversi alla corsa di Mel, che sembra destinata ad un altro, e forse decisivo, forfait. Non tutti infatti hanno potuto adeguarsi alla normativa e non solo per una questione di soldi.

«Già lo scorso anno era stato annunciato che presto il serbatoio di sicurezza sarebbe stato d’obbligo», spiega Fulcio Savaris, «e noi abbiamo pensato di adeguarci ordinando il pezzo necessario. Sottolineo dunque che non è principalmente un problema di soldi, il costo si aggira intorno ai 2 mila euro, ma per passione siamo disposti a spendere molto più di quello che sarebbe giusto. I pochi fornitori che ci sono, però, si trovano in forte difficoltà a farci avere i serbatoi. Cosa possiamo fare? Niente, solamente non correre. Non è assolutamente giusto, se si va all’estero tutto questo non esiste. Bisognerebbe veramente fermarci tutti e dare un segnale forte, ma la nostra quota l’abbiamo già pagata anche questa stagione e forse alla Federazione basta così».

Parole che sintetizzano bene il pensiero della maggior parte dei piloti bellunesi.

«La ditta, dopo l’ordine che abbiamo fatto, ci dava due mesi per la consegna», precisa Adriano Antoniol, «produrre più di 6 mila serbatoi solo per l’Italia è dura, ma la Federazione in qualche modo doveva agevolarci. Io ho la fortuna di avere una macchina pronta e mi sono iscritto al Rally Bellunese, ma troppi sono fermi. Gli organizzatori non hanno colpe e non possono rischiare di fare una gara con pochi equipaggi, visto i costi che ci sono. Se non si arriva almeno ad una settantina di macchine penso si vada verso la parola fine di questa gara. Un peccato, soprattutto per chi ci ha messo la faccia».

Ormai i piccoli piloti sono stufi di doversi adeguare continuamente alla normativa.

«Si fanno sforzi enormi, ma continuano a metterci il bastone tra le route», commenta Alessio Case, «più che una questione di sicurezza sembra qualcos’altro. Anche perché se andiamo ad analizzare i serbatoi fino ad ora prodotti, non sono omologati e hanno avuto spesso problemi. I piccoli piloti si stanno arrendendo, vedo una marea di macchine in vendita quest’anno. Sarà sempre peggio per i proprietari e non tutti possono permettersi una macchina a noleggio per correre».

Tornando alla deroga fatta per i campionati in salita e slalom, la decisione presa dalla Federazione pare a tutti assurda.

«Sono proprio le specialità che avrebbero meno bisogno di questo aiuto, in quanto con dei piccoli serbatoi montati nel posteriore potresti risolvere il problema», analizza Alex D’Agostini, «so che sono state fatte delle pressioni, soprattutto al sud Italia, dove queste specialità sono più praticate. La spiegazione è stata che le macchine in salita viaggiano con poca benzina e dunque sono meno a rischio, ma non ha alcun senso. Ci rimettiamo sempre noi alla fine». 











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