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Март
2023

Violenze sessuali e una morte sospetta in casa di riposo, i nomi degli arrestati

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Inenarrabili violenze sessuali e indicibili maltrattamenti. Un'inchiesta della Procura sta facendo luce su una serie di abusi e brutalità, che hanno avuto come vittime anziane e anziani ospiti della casa di riposo di San Donà “Monumento ai Caduti in guerra”.

Il terribile dubbio su un decesso

Con il dubbio - al quale dovrà dare una risposta l'autopsia - che la recente morte di una donna, già ricoverata per alcune fratture costali, sia riconducibile proprio alle botte ricevute.

Cinque operatori sociosanitari sanitari sono stati arrestati: per tre il giudice per le indagini preliminari Alberto Scaramuzza ha disposto la misura cautelare del carcere, per due gli arresti domiciliari.

A dare il via all’inchiesta dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Andrea Petroni, è stata la segnalazione della nuova dirigenza della casa di riposo, nominata a giugno: i lividi sul corpo di troppe pazienti infermi, allettate, avevano fatto temere il peggio.

Quello che poi le microcamere installate dagli investigatori hanno – purtroppo – puntualmente rivelato.

La svolta e l’orrore delle microcamere

Una prima svolta tenuta sinora segreta si è avuta a novembre, quando le videocamere hanno immortalato non solo le botte, ma anche violenze sessuali delle più abiette, delle quali sono state vittima tre anziane pazienti, abusate per giorni.

Accusato di violenza sessuale è Davide Barresi, 54 anni, residente a Catania. Secondo gli investigatori è lui l’uomo immortalato in indicibili abusi: 13 violenze, tra il 19 e il 25 novembre 2022.

Quando è stato arrestato, ha raccontato ai colleghi – perché non si allarmassero – che si era dovuto allontanare con urgenza per motivi familiari.

Gli altri arrestati

Nel frattempo sono proseguite le indagini sui maltrattamenti. Martedì mattina – sempre su richiesta del pm Petroni e su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Scaramuzza – sono stati arrestati e portati in carcere, oltre a Barresi, anche altri due operatori: Fabio Daniele; 54 anni di Jesolo, residente a San Donà e la sua compagna Maria Grazia Badalamenti, 61 anni, residente a San Donà.

Arresti domiciliari, invece, per Anna Pollazzon, 60 anni, residente a San Donà e Margie Rosiglioni, 65 anni, residente a San Donà.

Sono tutti operatori socio sanitari della casa di riposo, che nei prossimi giorni potranno dire la loro, con i loro difensori, nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

Nei loro confronti l’accusa è di maltrattamenti aggravati dall’infermità delle vittime. Altri quattro operatori sono indagati: per loro il gip non ha concesso misure cautelari.

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L’orrore quotidiano cui erano sottoposti gli anziani

Nell’ordinanza si elencano episodi di brutalità quotidiana. “Atti di violenza e sopraffazione, sia fisica sia psicologica – scrive il gip – consistiti in ingiurie, minacce, pugni e schiaffi che determinavano l’instaurazione di un clima di disagio e sopraffazione , incompatibile con le normali condizioni di vita quotidiane e in grado di cagionare un grave stato si sofferenza fisica e morale sia nei confronti dei destinatari delle condotte violente, sia negli inermi spettatori che occupano le stessi ambienti residenziali”.

«Con un pugno di tolgo i due denti che ti restano»

Molti episodi sono contestati a Danieli. Pasti non distribuiti, schiaffi, minacce: “Guarda che con il primo pugno ti butto giù i due denti che ti sono rimasti”.

In un caso è accusato di aver sputato sulla bocca di un’ospite, per “ripulirle” le labbra. In molti, era presente anche Badalamenti, che in un’occasione avrebbe schiacciato sulla faccia di un’ospite il pannolone appena tolto ad un’altra.

Colpi di ciabatta. In un caso tra gli altri, è Rosiglione accusata di aver schiaffeggiato più volte un’anziana per farla mangiare, coprendola di insulti irripetibili.

Come lo sono pure quelli attribuiti a Pollazzon, accusata dalla Procura di aver colpito al volto con un violento schiaffo una paziente: “Guarda che ti arriva un pugno che ti ammazzo”.

Nei prossimi giorni parola alle difese, con gli interrogatori di garanzia. La casa di riposo si è fatta promotrice della denuncia.











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