Nascondeva quattro chili di hascisc sul colle del castello di Udine: spacciatore arrestato
UDINE. Lungo la salita pedonale che porta da piazza Primo Maggio al Castello, lontano da occhi indiscreti, tra le pieghe del sentiero, i muretti e le panchine. Con una “vedetta” a segnalare movimenti sospetti.
È lì che, secondo i carabinieri che l’hanno arrestato sabato scorso, Umar Muhammad, ventiduenne afghano domiciliato a Loreto, avrebbe spacciato hascisc nei giorni scorsi.
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Ne aveva 3 chili e 675 grammi: un etto l’aveva nascosto sotto una panchina, celato sotto il fogliame, spostato nervosamente con il piede. Altri tre chili e mezzo erano nascosti poco distanti, coperti dalla terra appena smossa: tre blocchi da un chilo ciascuno e cinque panetti da un etto, tutti curiosamente marchiati con un bollino raffigurante un giaguaro.
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Mercoledì 22 marzo il giudice per le indagini preliminari Matteo Carlisi ha convalidato l’arresto del ventiduenne, che resterà in carcere: il gip ha ritenuto concreto il pericolo di reiterazione del reato e della fuga, ritenendo la detenzione in via Spalato, necessaria anche per evitare che Muhammad possa interferire con le indagini tutt’ora in corso.
Il giovane che si trovava con lui e che aveva il compito di fare da palo è riuscito a scappare.
I militari sono intervenuti su segnalazione di alcuni cittadini, che avevano notato la scorsa settimana frequenti scambi di droga sul colle del Castello. Dopo l’appostamento i carabinieri hanno notato Muhammad muoversi in maniera sospetta: dopo essersi seduto su una panchina ha scavalcato un muretto e da lì è stato visto controllare la zona.
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Una volta tornato alla panchina il ventiduenne ha messo qualcosa a terra, coprendolo con del fogliame. Oltre alla droga è stato rinvenuto anche un coltello da cucina, probabilmente utilizzato per ricavare le dosi di stupefacente dai blocchi più grandi.
Durante l’interrogatorio di convalida del fermo il giovane ha spiegato di essere arrivato a Udine per acquistare 10 euro di hascisc da portare agli amici a Loreto, dove risiede: una ricostruzione ritenuta «inverosimile» dal giudice. —