Abbattuti trenta cipressi pericolanti di Aquileia: per spostarli è servito l’elicottero
foto da Quotidiani locali
AQUILEIA Una decina di tecnici, alcuni in azione sugli alberi e anche un elicottero a supportare l’intervento. L’area archeologica del porto fluviale a Aquileia venerdì per alcune ore è parso un set di un film di azione. Invece nessuna finzione, si è trattato delle operazioni curate dalla Fondazione Aquileia per abbattere, per motivi di sicurezza, una trentina di cipressi. L’area è stata chiusa al pubblico per consentire il sollevamento e il trasporto degli alberi.
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Nei cieli l’elicottero di Elifriulia, sugli alberi e a terra fra motoseghe e imbragature, come detto, una decina di professionisti della Arbortech di Grado, ditta specializzata che già in passato si era occupata della rimozione degli alberi del cimitero degli Eroi di Aquileia. Essendo una zona complessa, oltre a spostare a bordo di un camion buona parte dei rami e rimosso, già nei giorni scorsi, gli alberi verso la basilica di Aquileia, ieri invece ci si è concentrati nella rimozione dei tronchi imbragati e issati sull’elicottero e poi caricati sempre su un camion.
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«Tutto è andato come previsto – spiega il direttore di Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi –, non ci sono stati intoppi e l’intervento è stato portato a termine dalla ditta incaricata in poche ore. Ha operato anche un elicottero per rendere più sicuro l’abbattimaneto e il trasporto delle piante eliminate, vista la particolare conformazione delle zona e le costruzioni presenti. Si è trattato di un abbattimento selettivo delle piante come da autorizzazione ottenuta. E ora al posto degli alberi eliminati ne saranno piantati altrettanti, per mantenere intatta l’area del porto fluviale che si caratterizza per il doppio filare di cipressi lungo la via Sacra (in tutto 147 piante), che costituiscono una delle immagini più iconiche di Aquileia».
Nell’area non ci sarà ora più bisogno di intervenire per la messa in sicurezza. «Per quanto riguarda la zona archeologica del porto fluviale – conclude Tiussi – le operazioni sono terminate. Ora attraverso l’indagine sulla stabilità delle piante effettuata dagli specialisti valuteremo se sia il caso di intervenire in altre zone. Sempre nel rispetto delle autorizzazioni e per garantire la sicurezza».