Emergenza siccità in Lombardia: rinviato l’avvio dell’irrigazione
Al tavolo regionale emerge un dato allarmante: sparita più della metà dell’acqua disponibile
Nel Mantovano la siccità morde e il prefetto Gerlando Iorio ha convocato un tavolo tecnico con i consorzi di bonifica, Aipo, Regione e Provincia per il monitoraggio della situazione. È stata fatta un’analisi puntuale sia sullo stato delle derivazioni per uso irriguo in agricoltura (il cui avvio è previsto per domani, ma slitterà), sia su quello degli acquedotti. Il prefetto ha assicurato che lo sviluppo della situazione verrà seguito con la massima attenzione.
Lotta all’abusivismo
Per prevenire fenomeni di abusivismo ha annunciato approfondimenti da parte del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che intensificherà i controlli. Dal tavolo provinciale è uscita anche la richiesta alla Regione di allineare al 1° aprile l’avvio della stagione irrigua anche per le aree che insistono sull’asta del Po, compresi negli ambiti di competenza dei consorzi Burana e Terre dei Gonzaga. Infine il prefetto ha invitato gli enti ad elaborare linee guida per la gestione dell’emergenza idrica in cui saranno articolate le misure progressive da adottare per ridurre i suoi effetti.
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Deficit idrico
La preoccupazione dei mantovani è stata tradotta il 30 marzo in numeri preoccupanti dalla Regione nel corso del tavolo permanente sulla crisi idrica che si è riunito a Palazzo Pirelli. Il deficit di acque a livello regionale in Lombardia è ai massimi storici. Rispetto alle riserve idriche medie del periodo che storicamente sono intorno ai 3,4 miliardi di metri cubi di acqua, oggi sono disponibili circa 1,4 miliardi. Mancano, quindi, all'appello due miliardi di metri cubi. Il deficit è oggi del 57%, in linea con quello dello scorso anno.
Bacini asciutti
Al tavolo, ieri, hanno partecipato il presidente della Regione Attilio Fontana, l’assessore con delega all'utilizzo della ricorsa idrica, Massimo Sertori e l’assessore all’agricoltura, Alessandro Beduschi. Presenti anche le associazioni di categoria del mondo irriguo e agricolo, che hanno condiviso con la Regione di rinviare l'avvio della stagione irrigua e proseguire nello stoccaggio di risorsa.
Nei bacini della Lombardia che interessano il Mantovano la situazione della disponibilità idrica, rispetto alla media del periodo 2006-2020,è questa: bacino del Sarca Mincio -59,6% di acqua, bacino del Chiese -44.5%, bacino dell’Oglio -58,4%. E ancora, bacino dell’Adda -50,8%, bacino del Toce-Ticino-Verbano -59,5%.
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È emergenza
«La richiesta della Lombardia – spiega Sertori – avanzata nei tavoli di dicembre e gennaio di adottare una gestione cautelativa della risorsa idrica, nonostante la pressoché assenza di precipitazioni, ha consentito di fermare la discesa dell'altezza dei laghi, con un piccolo recupero, nell'ultimo mese, di circa 80 milioni di metri cubi di invaso». Se non ci saranno precipitazioni nella tarda primavera «sarà inevitabile procedere come nello scorso anno a una gestione emergenziale, con una stagione irrigua posticipata».
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«Pianifichiamo il domani»
L’assessore Beduschi ha evidenziato come «la decisione di posticipare l’avvio della stagione irrigua sia presa con l’intento di risparmiare acqua e razionalizzarne l’uso in vista delle prossime decisive settimane. Preso atto della situazione, si è scelto di agire con la massima razionalità e con la trasparenza data dal confronto continuo con le organizzazioni agricole, che hanno condiviso in questi giorni la strategia regionale».
«Accanto a questi provvedimenti – ha aggiunto – si deve però affiancare la pianificazione per il domani, fatta di investimenti per razionalizzare l’uso dell’acqua in tutti gli ambiti e per favorire soluzioni innovative per la bacinizzazione, l’infrastrutturazione e per la progressiva introduzione di tecniche innovative nei campi, sostenendo in questa transizione le aziende agricole».
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«Faremo la nostra parte»
«Siamo pronti a fare la nostra parte per salvaguardare il più possibile i raccolti finali» ha detto Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia, al tavolo regionale, accogliendo la proposta avanzata di posticipare l’inizio della stagione irrigua, a fronte della perdurante situazione di criticità idrica. «Ma – avverte – è necessario passare dalla logica dell’emergenza a quella della programmazione».