La friulana Palazzetti ha restaurato il camino monumentale dell’ambasciata francese
ROMA. Un salone prestigioso di una bellezza che toglie il fiato, a palazzo Farnese, sede dell’ambasciata di Francia, nel cuore più nobile di Roma.
Dedicato a Ercole, alto 18 metri, con un soffitto a cassettoni in legno dallo spessore di tre metri e con arazzi, statue e dipinti in ogni angolo. Su una delle pareti un camino monumentale alto 4 metri e mezzo e ai lati due statue del Rinascimento, raffiguranti la carità e l’abbondanza.
[[(Video) Palazzetti group presenta il restauro del camino di palazzo Farnese]]
E un’azienda pordenonese, la Palazzetti, vero e proprio gioiello leader nella realizzazione di stufe e caminetti a pellet di design e di molti altri prodotti per l’arredo outdoor, ha avuto l’onore di finanziare il restauro di quel camino monumentale. Ieri l’inaugurazione del lavoro, dopo due mesi esatti in cui i professionisti del Consorzio Pragma hanno dato il meglio, togliendo incrostazioni, ripulendo vecchi sedimenti, stuccando fessure e piccole crepe che l’incedere del tempo non ha risparmiato.
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Così non sono mancati gioia e orgoglio da parte dei finanziatori, rappresentati dagli amministratori delegati di Palazzetti, i fratelli Chiara e Marco, per aver avuto la fiducia del governo francese che si è affidato a loro, a Fondaco Italia per l’organizzazione e al Consorzio Pragma per il restauro vero e proprio.
È stato l’ambasciatore Christian Masset in persona a omaggiare la famiglia friulana. «Sono lieto di vedervi in tanti qui per un evento molto importante come questa inaugurazione - ha spiegato l’alto diplomatico al pubblico presente, tra cui diversi giornalisti venuti da Parigi - . Voglio dire un grazie molto forte e sentito a Palazzetti che ha condotto il restauro, lo ha sostenuto e portato a termine nel migliore dei modi. È il più bel camino che abbiamo nel palazzo e ora possiamo dire che è tornato davvero com’era nel 1.500. Ho seguito personalmente l’evoluzione dell’intervento, sono venuto qui ogni giorno e ho potuto apprezzare ancora di più queste opere del Rinascimento, come le due statue qui a fianco, riportate all’originale bellezza».
L’ambasciatore Masset si è ancora rallegrato del restauro di «queste opere imprescindibili da palazzo Farnese. Il camino del Vignola, ideato nel 1564 su commissione del cardinale Ranuccio Farnese all’architetto Jacopo Barozzi detto il Vignola, si impone come un testimone monumentale dell’arte del suo tempo. Voglio ringraziare lo sponsor, il gruppo Palazzetti, e Fondaco Italia, che intervengono in un momento di grande cooperazione tra Francia e Italia per la protezione del nostro patrimonio».
L’ad del gruppo friulano Chiara Palazzetti ha preso la parola per portare la testimonianza dei finanziatori. «Siamo già al terzo intervento di questo tipo - ha affermato - dopo palazzo Ducale a Venezia e palazzo Reale a Torino, ma il restauro nell’ambasciata di Francia per noi riveste un significato davvero particolare, visto che proprio la Francia è il nostro più importante mercato estero. Rappresentiamo un’azienda media, non una multinazionale, ma ci piace fare la nostra parte anche se non siamo grandissimi. La passione per la storia e per l’arte fa da sempre parte della famiglia».
Il presidente di Fondaco Italia, Enrico Bressan ha voluto evidenziare il ruolo dello sponsor. «Il gruppo Palazzetti - ha spiegato - dimostra grande sensibilità, sono imprenditori concreti e seri che hanno a cuore il valore della conservazione dei beni artistici. Qui nel centro di Roma, a palazzo Farnese, si trovano opere uniche che grazie a un mecenatismo illuminato tornano a nuova vita. E il segno di questa generosità, di questa disponibilità, resteranno per i prossimi 50, 100 anni, grazie alla targa con la firma Palazzetti che è ai piedi del camino».
Il progetto “La cornice del tempo – curiamo il passato per dare bellezza al futuro” è sostenuto da Palazzetti in collaborazione con Fondaco Italia. Un viaggio, iniziato a Venezia (palazzo Ducale) e proseguito a Torino (palazzo Reale) e adesso arrivato a Roma, che ha l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione dei beni culturali italiani.
Il camino, alto circa quattro metri e cinquanta, è commisurato alla stanza nella quale è collocato: il salone d’Ercole. Fiancheggiato da due figure inguainate, l’opera scultorea è composta da una decina di varietà di marmi policromi. Il tutto è coronato da due putti che reggono lo stemma di Ranuccio Farnese.
Le due sculture, giunte a palazzo Farnese nel 1628 dal monumento funebre di Paolo III, suo nonno, a San Pietro, ricordano la gloriosa ascendenza del cardinale. L’opera d’arte sembra essere per il Vignola, incaricato dopo la morte di Michelangelo dell’arredamento e della parte posteriore del palazzo, un mezzo per affermare il suo talento e mettere in applicazione le sue teorie. —