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Март
2024

Bimba di 10 anni a scuola col niqab, la maestra le fa scoprire il volto

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Bimba di 10 anni a scuola col niqab, la maestra le fa scoprire il volto

Pordenone, il senatore leghista Dreosto: «A questa età non è ammissibile. Porto il caso in Parlamento»

PORDENONE. «È tempo di porre un limite a questa situazione. Ne vale la libertà delle bambine e delle donne». Il senatore Marco Dreosto (Lega) non ha perso tempo. E ha annunciato una iniziativa parlamentare, dopo l’ennesimo caso che è andato ben oltre i confini del suo Friuli Venezia Giulia.E ben oltre i confini della fede religiosa.

Tutto è partito dalla notizia, ripresa da quotidiani e siti di informazione, di una bambina di dieci anni, immigrata di seconda generazione, che si è presentata in una scuola primaria di Pordenone con il niqab, la veste che copre quasi integralmente il corpo della donna, lasciando visibili solo gli occhi.

La maestra ha però chiesto e ottenuto che la piccola tornasse in classe a volto scoperto. Se a Pordenone non è inconsueto incontrare donne con il volto coperto, il caso di una bambina così piccola apre scenari preoccupanti, come analizza Dreosto: «Penso sia giunto il momento di porre un limite a questa situazione che troppo spesso limita la libertà delle donne, fin da bambine per poi condizionarne la vita per sempre. Il vero problema è quella parte dell’Islam più radicale e intransigente, restia in molti casi all’integrazione».

La notizia ha subito attivato anche i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi della città che da anni lavorano per la piena integrazione dei bambini e per il pieno rispetto dei diritti dell’infanzia. Seguiranno accertamenti interni per verificare il caso filtrato per vie non ufficiali. Un caso che potrebbe richiedere anche l’intervento dei servizi sociali.

Se Pordenone continua ad avere un tasso di immigrazione elevato (attorno al 15 per cento), che si riflette sulla composizione delle classi, episodi simili non hanno precedenti. Negli anni passati è capitato che insegnanti e dirigenti del territorio segnalassero partenze sospette di giovani allieve, nell’ambito del fenomeno delle spose bambine, altro fenomeno molto difficile da prevenire.

La comunità islamica pordenonese, tra le più numerose del Nordest, ha accolto con scetticismo e preoccupazione la notizia, perché l’islam non prevede il Niqab per le bambine.

La battaglia contro il volto coperto delle donne, invece, dura da anni ed è già finita in tribunale. Fece molto discutere, nel 2016, il caso di una donna islamica che si presentò in consiglio comunale a San Vito al Tagliamento con il volto coperto dal copricapo che lascia scoperti solo gli occhi. La donna venne condannata a quattro mesi di reclusione e 600 euro di multa, convertiti in un’ammenda di 30 mila e 600 euro e non menzione nel casellario giudiziario. Era stata indagata per interruzione di pubblico servizio e per violazione dell’articolo 5 della legge 152 del 22 maggio 1975, la cosiddetta legge Reale.











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