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Март
2024

Botte e minacce alla ex: in tribunale a Mantova il racconto del figlio della donna

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Minacce, insulti, pedinamenti, controlli ossessivi e botte: per la legge stalking e lesioni. Con queste accuse è a processo un uomo portato in tribunale dalla ex fidanzata. Il 7 marzo, per raccontare i mesi da incubo, in aula si è seduto il figlio della donna, che ha vissuto la vicenda al fianco della madre, con la quale convive.

«Non era più lei, sempre triste, depressa, terrorizzata all’idea di uscire, non era più in grado nemmeno di portare fuori il cane per una passeggiata» ha riferito. Non erano paranoie quella della mamma – ha ripetuto il figlio – perché l’uomo, sia negli ultimi mesi della relazione, mai sfociata in convivenza, sia dopo la fine del rapporto, aveva alzato le mani più volte.

La prova

A testimoniarlo c’è anche una ripresa video, girata con il cellulare da un vicino di casa, stanco e, soprattutto, preoccupato per gli episodi di liti violente, e, dal suo punto di vista, troppo rumorose che andavano in scena sotto casa.

Nelle riprese, secondo quello che ha riferito un agente della Squadra Mobile che aveva raccolto la denuncia della donna, si vedono distintamente i due litigare, fino al punto in cui l’uomo prende la compagna per il bavero della giacca, lei reagisce con un braccio e lui le sferra un colpo in faccia. Non è stata questa l’unica violenza, ha raccontato il figlio della donna.

Le botte

«Una sera l’ho trovata in lacrime, disperata, senza più forze, ma non mi ha voluto dire cos’era successo. Era uno dei suoi tentativi di non coinvolgermi, per proteggermi. Il giorno dopo, però, non è riuscita a nascondere i lividi che aveva dappertutto. E ha dovuto confessare di essere stata picchiata. Una volta le ha anche spaccato un dito, e ha dovuto sottoporsi a quattro interventi chirurgici».

La persecuzione

In pieno lockdown per la pandemia, infischiandosene dei divieti, «veniva sotto casa nostra e si attaccava al campanello, sia di giorno che in piena notte. Urlava perché voleva vederla. Arrivava a farle anche 30 telefonate al giorno».

La prossima udienza del processo è stata fissata al 9 maggio, quando saranno ascoltati altri testi del pubblico ministero e l’imputato, difeso dall’avvocata Giada Di Stasio, si sottoporrà all’esame.











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