Usl 6, a Padova è allarme gioco patologico: «Sono 8 mila le persone coinvolte»
foto da Quotidiani locali
Il Dipartimento Dipendenze dell’Usl 6 Euganea stima siano almeno 8 mila i residenti della provincia di Padova che soffrono di gioco patologico, ma solo il 3% di questi - 250 - sono attualmente presi in carico dai servizi. Il fenomeno della dipendenza da gioco è in forte aumento, con un allarme particolare per i giovani e le donne, sempre più “catturati” nella rete del gioco online.
L’Usl 6 intende accendere un faro sul tema e propone dall’11 al 15 marzo la seconda edizione di “Cambio Gioco. Giochiamo a essere umani”, una settimana di prevenzione delle dipendenze comportamentali e del gioco d’azzardo: un calendario fitto di incontri che si svolgeranno nella Sala della Carità di via San Francesco con relatori di fama nazionale e internazionale (tutto il programma qui)
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«La dipendenza da gioco è una malattia sociale. È una piramide di cui vediamo solo la punta» sottolinea il direttore generale dell’Euganea Paolo Fortuna, «rimane una base larghissima sommersa di cui dobbiamo favorire l’emersione. Questo è un obiettivo del progetto patrocinato da Regione Veneto e Comune di Padova».
L’allarme
La dottoressa Arianna Camporese è la responsabile scientifica del progetto Cambio Gioco: «Un allarme particolare è quello del gioco online» rileva, «che negli ultimi dieci anni ha registrato un incremento del 423%.
A questo tipo di gioco si avvicinano maggiormente i giovani e le donne, mentre quello fisico, alle macchinette che si trovano nei bar e nelle sale gioco, si avvicinano principalmente maschi adulti. Il problema è lo stigma che accompagna questa dipendenza per cui le persone faticano ad ammettere il problema e quindi a chiedere aiuto. A destare preoccupazione è l’incremento dei giovani, vittime del passaggio dal gaming - i videogiochi - al gambling - il gioco d’azzardo, dove viene richiesto di pagare - facilitato da meccanismi studiati ad hoc dai sistemi online».
«Questo è un passaggio spesso non percepito» osserva Maria Chiara Corti, direttore dei Servizi sociosanitari dell’Euganea, «e su cui è necessario sorvegliare, sapendo cogliere i segnali. È anche per prevenire questa deriva che abbiamo promosso servizi innovativi come il laboratorio di Educazione digitale Lol al complesso Ai Colli».
Accanto ai giovani sono le donne le sorvegliate speciali: «Stiamo riscontrando l’aumento delle donne che soffrono di una dipendenza da gioco» osserva il direttore del Dipartimento Vito Sava, «in media sono più giovani degli uomini e sono più restie ad ammettere il problema e a chiedere aiuto, imboccando il percorso di motivazione alla cura».
Il progetto “Cambio gioco”
«L’anno scorso abbiamo avuto mille partecipanti agli eventi della Settimana della prevenzione del gioco d’azzardo patologico» rileva Camporese, «con oltre 6 mila visualizzazioni on line. Ovviamente puntiamo ad attirare numeri ancora maggiori con questa seconda edizione.
Gli incontri saranno tutti in presenza e in diretta streaming, con relatori di assoluto rilievo e interventi che spaziano dalle neuroscienze, alla filosofia e alla matematica. Sono rivolti agli studenti, ai genitori e agli insegnanti, alla popolazione in generale ma anche agli operatori» sottolinea Camporese, «per fornire elementi utili a educare ma anche a cogliere gli indizi del rischio di una dipendenza. Spesso i pazienti arrivano da noi su segnalazione dei Servizi sociali dei Comuni perché sono già a un livello di dipendenza avanzato, con grossi problemi finanziari ed equilibri familiari compromessi».