Cento famiglie non pagano la mensa scolastica: il Comune di Codroipo denuncia un insoluto di 60 mila euro
CODROIPO. Il capoluogo del medio Friuli si trova a fare i conti con l’aumento costante dei pagamenti insoluti sul fronte dei servizi a domanda individuale. Desta particolare preoccupazione la situazione legata al servizio mensa scolastica.
La cifra dell’insoluto, tra il 2021 e 2022, si attesta intorno ai 60 mila euro. L’ufficio istruzione del Comune stima che siano circa un centinaio le famiglie che devono ancora adempiere al pagamento della quota. Il servizio mensa coinvolge circa ottocento studenti dell’Istituto comprensivo ed ha un costo complessivo di 780 mila euro l’anno. È finanziato direttamente dal comune per il 42%, mentre la parte restante è coperta da contributi e dal pagamento degli utenti. «I mancati pagamenti – rileva l’assessore alle finanze, Paola Conte – hanno conseguenze dirette su tutta la comunità, in quanto, i crediti non riscossi dal Comune congelano ingenti risorse che potrebbero essere utilizzate altrimenti: per assunzioni, mutui per investimenti, pulizia delle strade, cura del verde ed eventi».
L’amministrazione, come già annunciato durante l’approvazione del bilancio di previsione, ha avviato il processo di recupero di questi crediti per ridare flessibilità al bilancio comunale e dare un segnale di equità alla cittadinanza. Gli interessati sono stati contattati dagli uffici e hanno ricevuto avvisi tramite l’invio di mail. Nei casi in cui i cittadini non possano far fronte ai pagamenti dei servizi a causa di fragilità economiche, interverranno i Servizi sociali. «Negli ultimi mesi abbiamo contattato le famiglie che detenevano posizioni scoperte nei pagamenti – aggiunge l’assessore ai Servizi sociali, Paola Bortolotti –. Rileviamo che solo una minima parte di queste si trova in reali difficoltà economiche e, in alcuni casi, i servizi sociali si sono già attivati nel dare supporto».
L’azione intrapresa dall’amministrazione è duplice: da una prima fase di apertura al dialogo, si passerà a misure più drastiche. Nelle prossime settimane, infatti, partiranno le ingiunzioni di riscossione coattiva per le famiglie che detengano degli insoluti fino all’anno scolastico 2022. «Se è vero che non abbiamo voluto aumenti per i servizi a domanda individuale, tra cui la mensa, andando incontro alle famiglie – aggiunge l’assessore Conte – è giusto che, per equità, il servizio sia pagato da tutti, non solo da alcuni».
La questione è stata discussa anche dalla commissione statuto e regolamenti, che si è riunita lunedì sera, nell’ambito della nuova bozza del regolamento relativo alla mensa scolastica. «La bozza – fa sapere l’assessore all’Istruzione, Silvia Polo – prevede che l’iscrizione al servizio mensa, per ogni anno scolastico, sia confermata solo per gli utenti in regola con i pagamenti dovuti. Siamo consci che questo costituisca un irrigidimento ma vogliamo garantire la qualità del servizio e l’equità verso tutti».
In questo modo, all’inizio di ogni anno scolastico, le famiglie avranno circa un mese e mezzo per sanare eventuali insoluti. La commissione ha approvato all’unanimità la bozza del regolamento, che approderà prossimamente anche in consiglio comunale.