Dalla passione per l’arte e il vetro è nato il laboratorio di Cuorgnè di Elisa Bonifacio
foto da Quotidiani locali
CUORGNÈ
Dopo essersi innamorata dell’arte del vetro un paio di anni fa e aver intrapreso questo percorso, il suo desiderio è far conoscere questo mestiere in tutto il Canavese e fare di questa grande passione un lavoro per tutta la vita. È la storia di Elisa Bonifacio, classe 1995, che ha aperto a Priacco, frazione di Cuorgnè, il suo laboratorio di vetreria artistica.
Come è cominciato il suo percorso in un mondo così particolare come quello della lavorazione del vetro?
«Fin da piccolina sono sempre stata attratta dai lavori manuali, forse influenzata da mio padre, che lavorava il ferro. Ho frequentato la scuola d’arte prendendo confidenza con legno e resina, ma questi non erano i materiali più adatti a me. Ho scoperto la lavorazione del vetro a Parigi, 2 anni e mezzo fa, innamorandomene. Ho quindi cercato una scuola in cui potessi apprendere quest’arte, trovandola a Torino: si trattava di una scuola di restauro e vetreria artistica per vetrate e decorazioni. Dopo un anno sono entrata in un laboratorio a Novara, in cui mi sono potuta impratichire con le varie tecniche. Piano piano sono riuscita a trovare qualche lavoretto in questo settore, fino a quando non sono riuscita a spostarmi nel mio laboratorio di Priacco, sulle colline di Cuorgnè, lavorando da sola, a contatto con la natura».
In quale tipo di branca nella lavorazione del vetro si è specializzata?
«Mi occupo prettamente di vetrate con lavorazione di vetro piano, effettuo il restauro di vetrate istoriate con pittura a grisaglia, ma mi occupo anche della realizzazione di questa tipologia. Mi piacerebbe molto approfondire la tecnica della grisaglia, magari in Francia; in più mi piacerebbe fare un master e partecipare a corsi specifici sulla pittura. La tecnica della grisaglia è quella che prediligo, anche se ci sono moltissime altre tecniche su vetro. Mi piace molto la parte creativa di questo lavoro, lo farei per tutta la vita, aspiro a questo».
Ha partecipato ad alcuni eventi o esposizioni in quest’ambito?
«Ho effettuato alcuni restauri per un artigiano di Torino in occasione della fiera dell’antiquariato di Parma, il “Mercante in Fiera”, l’esposizione italiana più grande e famosa in questo ambito, che dura 10 giorni. Queste sono state vendute subito a clienti olandesi. Per me è stata una grande soddisfazione, questo tipo di esperienza mi è piaciuta molto».
È stato difficile inserirsi, come giovane donna, in un mondo poco conosciuto e di nicchia?
«Quando parlo alle persone di vetrate artistiche, nonostante veda nei loro occhi la curiosità, queste rimangono basite, è qualcosa di cui si sa molto poco: uno dei miei obbiettivi è far conoscere quest’arte nella zona canavesana. Per quanto possa sembrare un mestiere maschile, tutte le persone che conosco che lavorano in questo settore sono donne: è un lavoro in cui è importante sia l’utilizzo della delicatezza sia quello della forza. Devo dire che sono stata anche molto fortunata: devo ringraziare i vetrai e i fornitori della zona che sono sempre stati molto carini con me, mi rapporto molto con vetrai uomini e all’inizio questo mi spaventava molto. Mi sono fatta conoscere sul territorio anche grazie all’aiuto di alcuni di loro, tra cui Gianluca Curati, della vetreria di Valperga. Un anno fa la sua attività ha chiuso, ma lui è riuscito a darmi una grossa mano durante i miei primi passi. Ad oggi devo soltanto ringraziare tutti loro, che mi hanno dato una grandissima mano, ogni qualvolta avessi avuto bisogno di chiarimenti e dettagli. Per me è molto importante confrontarmi con persone che fanno questo lavoro da venti o trent’anni, essendo entrata da poco in questo campo. Pensavo che sarebbe stato difficile, che ci sarebbe stata una sorte di chiusura mentale, ma invece è stato decisamente il contrario. Iniziare a fare questo mestiere è stato difficile, perché è un mondo molto particolare, ma a chiave è farsi conoscere ed entrare in confidenza, con chi già fa questo mestiere e con chi sa poco di questo ambito, artigianale, artistico e creativo. Oggi questo mestiere sta andando nella direzione giusta grazie alla pubblicità, al passaparola e alla curiosità di clienti e amanti dell’arte. È veramente soddisfacente, per me, realizzare qualcosa di bello, fatto a mano, con cura e passione, che i miei clienti conserveranno per sempre in casa propria».