Caso rimborsopoli, l’ex consigliere leghista De Mattia in carcere incontra i suoi avvocati
foto da Quotidiani locali
«Prostrato e, comprensibilmente, in grande sofferenza psicofisica». L’ex consigliere regionale della Lega Nord, Ugo De Mattia, 79 anni, ha trascorso le prime due notti in carcere, dove si trova da mercoledì, quando i carabinieri del comando provinciale di Trieste lo hanno accompagnato nel penitenziario di via Spalato, eseguendo la pena detentiva (quattro anni e due mesi) diventata definitiva dopo i tre gradi giudizio.
La cyclette e i regali: arrestato De Mattia, ex consigliere regionale leghista
L’esponente del Carroccio, eletto in Consiglio regionale nel 2008, era stato tra i componenti dell’assise di palazzo Oberdan coinvolti nelle inchieste della magistratura ordinaria e di quella contabile sull’utilizzo disinvolto dei fondi pubblici assegnati per l’attività dei gruppi consiliari. Ed è anche l’unico, considerate le ultime sentenze pronunciate soltanto martedì, a finire in carcere. Tra gli acquisti contestati a De Mattia una cyclette da camera, capi di abbigliamento, profumi e gioielli, che l’allora vicepresidente del gruppo consiliare della Lega Nord si era fatto rimborsare. Nel corso delle indagini era emersa anche una “strisciata” da 1.600 euro che sua moglie aveva effettuato e firmato il 22 giugno 2011 «mentre il marito – si legge nelle carte giudiziarie – era in Consiglio regionale».
Spese che, come chiarito nel corso del dibattimento, non avevano alcuna attinenza con l’attività politica.
Ieri De Mattia ha ricevuto nell’istituto di pena udinese la visita dei suoi legali, gli avvocati Alberto Tofful e Roberto Mete che, nominato dalla famiglia del settantanovenne, si è associato alla difesa.
«Il cliente è prostrato e, comprensibilmente, in grande sofferenza psicofisica», hanno brevemente commentato ieri i legali dell’ex consigliere della Lega, senza sbilanciarsi sulla traiettoria difensiva che sarà impostata nei prossimi giorni e che inevitabilmente punterà a individuare un’alternativa alla detenzione in carcere. «Svolgeremo, da parte nostra, tutto ciò che la legge ci consente per affrontare questa fase delicata: al momento non c’è davvero altro da aggiungere», indicano Mete e Tofful.
Facile prevedere che i legali dell’ex consigliere padano possano lavorare per chiedere una misura meno afflittiva del carcere, anche in ragione dell’età avanzata del loro assistito. La strada da percorrere è quella dell’applicazione provvisoria dei benefici alternativi (domiciliari, semilibertà, affidamento ai servizi sociali), rispetto alla quale sarà chiamato a pronunciarsi l’Ufficio di sorveglianza.
Per De Mattia si sono aperte le porte del carcere perché la condanna prevede una pena superiore ai quattro anni, soglia oltre la quale non è possibile accedere ai benefici.
«Il 7 aprile sarò a Udine per una commemorazione: il giorno dopo visiterò i detenuti e sicuramente incontrerò anche De Mattia», assicura il garante per i diritti delle persone private della libertà di Udine, l’ex sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone.