Youns ucciso in piazza Meardi: negata la giustizia riparativa per Adriatici (che ha risarcito la vedova)
A Pavia nuova udienza del processo: la donna aveva chiesto le scuse dell'ex assessore di Voghera. Ascoltate in aula le telefonate di quella tragica sera
PAVIA. Non è stata accolta la richiesta di Massimo Adriatici, 49 anni, ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera, di accedere all'istituto della "giustizia riparativa" nel processo che lo vede imputato per eccesso colposo di legittima difesa per la morte di Youns El Boussettaoui, ucciso la sera del 20 luglio 2021 da un colpo sparato dalla sua pistola in piazza Meardi.
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In apertura della seconda udienza, in corso di svolgimento in un'aula del Tribunale di Pavia, i legali di Adriatici avevano annunciato un possibile accordo con la vedova della vittima. La donna però, tramite il suo avvocato, aveva chiesto all'ex assessore di scusarsi: richiesta respinta, perché considerata come un'ammissione di colpa che invece Adriatici nega.
Con la vedova di Youns El Boussettaoui è stato però raggiunto un accordo economico per un risarcimento di 250mila euro: la donna ha ritirato la costituzione di parte civile. Le altre parti civili (i genitori e i fratelli e le sorelle di Youns) si erano invece opposti sin dalla prima udienza del processo (svoltasi lo scorso 2 febbraio) alla richiesta di Adriatici di accedere alla "giustizia riparativa".
Nel corso dell’udienza, sono state fatte ascoltare nell'aula del Tribunale di Pavia alcune telefonate avvenute la sera del 20 luglio 2021, dopo la morte di Youns El Bossettaoui, 39enne senza fissa dimora, ucciso da un colpo sparato dalla pistola di Adriatici, all'epoca assessore alla Sicurezza della cittadina pavese. Adriatici, difeso dagli avvocati Gabriele Pipicelli e Luca Gastini, è imputato per eccesso colposo di legittima difesa.
Durante la deposizione di un ufficiale di carabinieri che si occupò della trascrizione dei colloqui telefonici, si è udita prima la chiamata effettuata al numero unico di emergenza dai proprietari del bar davanti al quale avvenne il fatto. Successivamente si è ascoltata la telefonata tra il commissariato di Voghera e il 118, nella quale viene chiesto l'intervento in piazza Meardi per soccorrere un ferito. È seguito poi l'audio della telefonata di un operatore dell'Areu ad Adriatici. "Sono stato aggredito da questa persona, mi è saltato addosso e mi ha colpito con un pugno", spiega l'ex assessore.
Alla domanda sulle condizioni di salute di El Bossettaoui, Adriatici spiega che è stato ferito da un colpo partito dalla sua pistola: "Una calibro 22, ho il porto d'armi". L'operatore del 118 gli chiede se il ferito sta ancora respirando: "Si, respira", afferma Adriatici. Parole che l'ex assessore pronuncia con calma, apparentemente senza farsi coinvolgere dalla concitazione di quei momenti. Il processo proseguirà mercoledì prossimo, 10 aprile.