La partita del tifo (Torino)
Una rubrica a cura di Claudio “Freccia” Partita sicuramente interessante quella che va in scena questa sera, sabato 6 aprile 2024, alle h.20,45, al “Carlo Castellani-Computer Gross Arena”, valevole per la 31esima giornata, dodicesima di ritorno, del massimo campionato italiano di calcio 2023/2024. Si gioca davanti a un buon pubblico, favorito nell’afflusso allo stadio dalla […]
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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Partita sicuramente interessante quella che va in scena questa sera, sabato 6 aprile 2024, alle h.20,45, al “Carlo Castellani-Computer Gross Arena”, valevole per la 31esima giornata, dodicesima di ritorno, del massimo campionato italiano di calcio 2023/2024. Si gioca davanti a un buon pubblico, favorito nell’afflusso allo stadio dalla bella e gradevole serata primaverile. Gli spettatori ufficiali sono 8.374 ma c’è da dire che gli Under 14 non hanno pagato. Il Torino viene dall’aver raccolto otto punti nelle ultime cinque partite, mentre nello stesso arco di partite l’Empoli ha racimolato solo tre punti, frutto della vittoria a Reggio Emilia col Sassuolo. Partita rocambolesca, infinita, pazzesca, con un Empoli tutto cuore, impegno e abnegazione, mai domo, che va in vantaggio con uno splendido gol di Cambiaghi al 6°, viene raggiunto su azione di corner da Zapata al 60°, torna in vantaggio con un contropiede micidiale finalizzato da Cancellieri, viene di nuovo riagguantato da Zapata al 91°, ma ha ancora la forza di far male, con Cacace che lungo la linea di fondo scippa un pallone che sembra perso a Bellanova, mette al centro dov’è appostato Niang che piuttosto libero ribadisce in rete, per una vittoria preziosissima, oltreché soffertissima dell’Empoli. Il Toro non meritava certo la sconfitta.
Sono in buon numero i tifosi torinisti accorsi ad Empoli questa sera, esattamente 765, che sono sistemati nel terzo e nel quarto spicchio partendo dalla Maratona. Il terzo è riempito per circa metà da semplici tifosi, il quarto è quasi pieno, a stragrande maggioranza ultras, che per amore della squadra e dei propri colori, non rinunciano a tifare nonostante la tifoseria granata sia nell’ultimo periodo in sciopero del tifo per protestare contro numerose diffide, a loro dire ingiuste, piovute sulla Curva “Maratona”. I Gruppi Ultras sono sul piede di guerra, in particolare il gruppo principale “Ultras Granata”, colpiti da Daspo, denunce e arresti, già decimato da diffide negli ultimi anni, per una contestazione tenutasi in Torino-Sassuolo del 6 novembre 2023, durante la quale venne messa in atto una protesta contro il presidente Urbano Cairo, Società e squadra, il tutto svoltosi a loro dire in modo sereno e pacifico, lasciando vuoto il settore centrale della Curva per i primi 15 minuti. Nelle ultime partite all’’Olimpico-Grande Torino’ la Curva “Maratona” è rimasta spoglia di striscioni e bandiere, mentre a Empoli sventolava qualche bandiera semplice granata, qualcuna col simbolo del Toro, ed ha fatto bella mostra di sé lo striscione “Non ci avrete mai come volete voi!”. Gli altri striscioni sono di Clubs del centro-Italia. Il settore ospiti tifa comunque, pur non essendo tanto colorato, facendo partire diversi cori durante quasi tutto l’arco della partita, come ad esempio “Eh alé alé alé alé alé il Toro…” e tanti altri; alcuni vengono davvero bene. Il tifo torinista, nonostante non attraversi un bellissimo momento, questa sera è stato garantito, così come lo era stato, almeno a livello corale, col Monza in casa il 30 marzo scorso. Va detto che la partecipazione al tifo è sembrata avere qualche pausa di troppo. Grande comunque l’esultanza ai gol della propria squadra. Il tifo granata è questa sera da ritenersi piuttosto buono. Voto: 6,5.
L’incitamento dei padroni di casa, in una Maratona “Emiliano Del Rosso” a dire la verità non pienissima, parte piuttosto bene, con cori che stasera hanno la caratteristica di essere molto prolungati. Si parte con classico “E forza azzurro alé gli ultrà son qui con te lotta per vincere…”. Sarà poi la volta di “Quando l’azzurro segnerà la Maratona esploderà in un boato che farà tremar la terra e il mar…”, che, se non andiamo errati, era un po’ che non veniva proposto. Arriva poi il grandissimo gol di Cambiaghi a far esplodere lo stadio. Durante il primo tempo viene esposto lo striscione in memoria di un tifoso del Bordeaux “Hugo per sempre“, in nome dell’amicizia che li lega ai francesi, al quale segue il coro “Onoriamo gli ultras scomparsi!”. Dura molto il “Alé alé forza l’azzurro alé…sempre ti sosterremo sempre sarem con te…”. All’inizio del secondo tempo c’è il solito attardarsi di molta gente nelle chiacchiere con gli amici, al bar o nei bisogni fisiologici, cose che sono diventati una costante della tifoseria empolese, tanto che i torinisti ricominciano a tifare molto prima. L’1-1 dà una bella botta al morale della Maratona, ma lo zoccolo duro continua a tifare. Chi non tifa è perché rimane tarantolato dalla tensione, col Torino che ha il pallino del gioco, spinge parecchio, vuole vincere e non si accontenta. In questo lasso di tempo si prova a lanciare un “Forza Azzurro!” che non avrà grande successo. Poi arriva il capolavoro di Cancellieri e la Maratona si rianima non poco. Anche il pubblico della Maratona inferiore solitamente seduto (la parte destra per intenderci) parte con uno spontaneo “Empoli! Empoli!”. Anche i lanciacori, capito il momento, lo faranno partire, preceduto dal solito “Tutto lo stadio!”. E’ il momento di darci dentro per la Maratona azzurra, che alza il volume nel finale con “E’ la mia vita è, per sempre accanto a te…ovunque andrai non ti lascerò mai…”. Ma è proprio in quegli istanti che viene la mazzata del nuovo pareggio granata, ma la Maratona ha la forza di levare il coro “Forza ragazzi!”. Lì per lì giocatori e pubblico sembrano storditi, al tappeto, ma i nuovi entrati Cacace e Niang confezionano il 3-2 che manda in visibilio lo stadio a tinte azzurre, beffando i granata. Sono sempre di più – almeno sette – i bandieroni che sventolano in Maratona inferiore, per le bestemmie che tirano chi sta dietro ad essi e vorrebbe godersi la partita. Scene di giubilo dopo il triplice fischio del signor Massa di Imperia, con tutto l’Empoli a esultare sotto una Maratona ebbra di gioia. Nel complesso il tifo empolese è da ritenersi più che buono. Voto: 7,5.
Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì sera alle 20,45 è SALERNITANA-SASSUOLO. Gli emiliani saranno circa una ventina, con le pezze tenute a mano, ma va tenuto conto della distanza tra le due città, della classifica difficile e della collocazione infame della partita. Spinge molto l’’Arechi’, nonostante la pessima classifica e il clima di sfiducia che si respira. La Curva Sud “Siberiano” è quasi piena e aiuta la propria squadra nella difficile rimonta, da 0-2 a 2-2; per il resto lo stadio presenta vuoti troppo larghi. Alle 15 del sabato va in scena MILAN-LECCE, coi leccesi che sono in buon numero anche se non si sentono quasi mai, e altresì non sono molto colorati. Consueto tifo poderoso dei milanisti, sempre sul pezzo, alzano il volume, cori sempre alti e bellissimi battimani. Cori offensivi della Sud verso i leccesi. A un certo punto gli ultras danno le spalle al campo tutti abbracciati, molti sono a torso nudo, felici per l’importante larga vittoria. 71.576 gli spettatori ufficiali. L’anticipo delle 18 del sabato è il derby ROMA-LAZIO. Molto belle le due coreografie, semplicemente splendida quella romanista, tirata fuori con calcolato ritardo, perché si attendeva quella laziale in modo da tirare fuori lo striscione “Finalmente hai scritto Lazio hai capito che con Roma non c’entri un cazzo” che dimostrava che era stata sgamata. La coreografia in Curva Sud vede sulla parte destra della curva, avendola di fronte, la scritta dell’acronimo “ASR”, realizzata con cartoncini gialli, contornata di cartoncini bianchi su sfondo rosso, mentre sulla sinistra è riprodotto il simbolo della Lupa, fatta di cartoncini bianchi e un po’ neri su sfondo giallo. Sul tutto campeggia lo striscione “Sei tu l’unica mia sposa sei tu l’unico mio amor”. Lunedì 8 aprile sarebbe stato il compleanno di Agostino Di Bartolomei, morto suicida il 30 maggio 1994, dieci anni esatti dopo la finale di Coppa dei Campioni, persa dalla sua Roma, di cui era capitano, contro il Liverpool. La Sud gli dedica la scritta “Un giocatore lo vedi dal coraggio dall’altruismo e dalla fantasia…Ago vive”, parafrasando una nota hit del cantautore Francesco De Gregori, la Tribuna Tevere addirittura una coreografia, su sfondo bianco, riprodotto fedelmente, con cartoncini gialli, rossi e neri, il calciatore della Roma, con tanto di maglia da gioco, sponsor e fascia di capitano, che sputa fuoco dai piedi calciando il pallone con il sinistro. Striscioni degni di nota esposti in Sud: “Lo sanno a Milano che sei amico del napoletano?”, “Cn 12-Cn 69: i simili si trovano senza cercarsi, giri di campo, interviste e incassi” (C.n. 12 rappresenta i laziali, C.n. 69 gli interisti), “Tre lettere, due colori, un’anima…onora quello stemma, lotta per quel simbolo, vinci per il tuo popolo!”. La coreografia della Lazio si basa su un telo al centro con riprodotto un ragazzo in maglia biancoceleste e, su sfondo di cartoncini azzurri, la scritta in cartoncini bianchi “W la Lazio”. Non il massimo della fantasia. Esposto lo striscione “Con il laziale maiale ogni tifosetta se fa ardita!”. Lo striscione “Ultras Lazio” è capovolto per protestare per i soprusi che il gruppo ultrà ha subito a Torino il 2 aprile scorso, nell’andata della Semifinale di Coppa Italia, dal servizio di (dis)ordine dello stadio. Almeno 3 arresti, 4 denunce, un agente ferito oggi. Derby ad alta tensione, in campo ma soprattutto fuori, con momenti di caos e paura già dalle prime ore del mattino in zona-stadio. Un noto capo-ultrà della Lazio, Claudio Corbolotti, arrestato in seguito a scontri verificatisi all’ora della colazione proprio fuori l’’Olimpico’. Coinvolti 300 ultras di Lazio e Roma, con lanci di bombe carta e altri oggetti contro gli agenti che hanno caricato coi lacrimogeni, un poliziotto ferito alla caviglia. Sequestrati caschi, mazze, coltelli e cacciaviti. Arrestati pure un tifoso giallorosso e un’altra supporter laziale, fermata dentro lo stadio per resistenza a pubblico ufficiale. Quattro invece i denunciati per possesso di fumogeni. Altri due ultras giallorossi, in ospedale per ferite lacero contuse, sono stati portati negli uffici Digos per accertamenti. Ululati dalla Curva Nord ad Abraham e Lukaku. Festa giallorossa alla fine, col match-winner Gianluca Mancini che sventola una bandiera dei tifosi sotto la curva, biancoceleste con un grande topo nero al centro, episodio controverso: indagini su di lui. 64.513 spettatori ufficiali.
Il tradizionale lunch-match della domenica è FROSINONE-BOLOGNA, coi bolognesi che affollano il settore ospiti pieni di entusiasmo, con tante pezze, grandi battimani e bandieroni. Carino ma non originalissimo lo stendardo “Sbalzi d’umore”. Le due tifoserie offrono del buon tifo. All’entrata in campo i padroni di casa, a circa mezza altezza del settore mostrano la scritta “Difendiamola!”, con sopra tantissimi bandieroni. I ciociari strappano un prezioso punto al ben più quotato Bologna. 14.986 spettatori ufficiali. Alle 15 domenicali si gioca MONZA-NAPOLI. I napoletani danno lezione di mentalità lasciando un bel pezzo di curva vuota esponendo lo striscione “Assenti come i vostri coglioni”, poi riempiono il vuoto esponendo la scritta “Presenti solo per i nostri colori” e, più tardi, “Solo gli ultras vincono sempre”. Inoltre completano la contestazione cantando “Per i colori, per sempre per i colori…” e “De Laurentiis la senti questa voce? Meritiamo di più, meritiamo di più!”. Poi espongono gli striscioni dei Gruppi ultras e tifano. I monzesi offrono all’ingresso in campo qualcosa di bello: i bandieroni in alto e su più piani lo striscione “Il calcio non afferisce alla sfera del business ma dei sentimenti come la religione con i misteri dolorosi e gaudiosi, ed è così che siamo andati avanti insieme arrivando per la prima volta in Serie A”. Curva “Davide Pieri” non piena, ma buono il tifo e applausi finali nonostante il 2-4. 13.169 gli spettatori ufficiali. Alle 18 domenicali si gioca CAGLIARI-ATALANTA, con i bergamaschi che riempiono tutto il settore ospiti, sventolano un paio di bandieroni, con in bella evidenza diverse pezze, tra le quali “Tanto tornano”. Molti sono a torso nudo. Cantano tanto, quasi sempre, anche se, purtroppo per loro il risultato li vede soccombere nei minuti finali. La Curva Nord cagliaritana offre qualche battimani interessante, alcuni stendardi, qualche bandierina e pochi fumogeni. Esposte le pezze “Sconvolts Cagliari 1987” e “Massimo vive”. Grande gioia alla fine alla “Unipol Domus”. Spettatori ufficiali 16.342. Si gioca alle 18 anche HELLAS VERONA-GENOA. I genoani sono tanti, pur non avendo la loro squadra un grande bisogno di punti, e molto colorati. Riempiono tutta la parte superiore del settore ospiti, tutto pavesato di pezze e bellissimi bandieroni sempre al vento. A fine primo tempo alzano il coro “Chi non salta è un veronese” e, a fine partita, sfottono gli sconfitti dirimpettai con “Ciao Verona, ciao Verona, ciao Verona, ciao…”. Bello oggi il tifo veronese, tanta voce e bellissimi battimani, oltreché molto bella la sciarpata sui titoli di coda della gara. La Sud tifa bene. Con loro la presenza dei gemellati fiorentini e dei tedeschi del Kaiserslautern con tanto di pezze. Il posticipo della domenica sera è JUVENTUS-FIORENTINA, coi toscani che sono poche decine. Infatti gli ultras viola decidono di non sottomettersi alle regole dello “Stadium”, cioè registrazione online sul sito della Juventus per acquistare i biglietti del settore ospiti, richiesta di permesso di introduzione degli strumenti più normali di tifo, quali striscioni, megafoni, bandiere e divieto di stare cavalcioni sulla ringhiera. Il tifo della Sud bianconera è buono fin dall’inizio, sia a livello corale che visivo, con tante pezze, lo sventolio di bei bandieroni e l’esposizione di tanti stendardi. Il sostegno è stato quasi senza soste, ed alla fine ben ripagato con l’importante 1-0 finale, peraltro molto sofferto. Per motivi tecnici non viene trattata la partita del lunedì sera UDINESE-INTER.
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