San Paolo incorona due outsider: Tjen e Rakotomanga in finale
La prima edizione dello SP Open al Parque Villa-Lobos di San Paolo (WTA 250) consegna due volti nuovi alla finale di domani. L’indonesiana Janice Tjen firma l’impresa contro la britannica Francesca Jones, mentre la 19enne francese Tiantsoa Sarah Rakotomanga Rajaonah regola con autorità la messicana Renata Zarazúa.
Tjen–Jones: la sorpresa indonesiana
Tjen, 23 anni, ha battuto Francesca Jones (n.85 WTA) con il punteggio di 7–6(0) 6–3 in poco più di un’ora e mezza di gioco. Con questo successo, Tjen diventa la terza finalista WTA indonesiana nell’Era Open e la prima dal 2002: un traguardo che certifica il suo decollo nel circuito maggiore.
Il match ha avuto due fasi distinte. Nel primo set, la britannica era riuscita a recuperare un break di svantaggio e a trascinare il parziale al tie-break, ma lì l’indonesiana ha imposto la sua legge vincendo per 7–0 con grande autorità. Nel secondo set è bastato a Tjen il break ottenuto nell’ottavo gioco per andare a servire per il match: non ha tremato e ha chiuso 6–3.
I numeri confermano la supremazia della 23enne di Giacarta: 78 punti vinti contro 53 dell’avversaria e ben 8 ace messi a segno, armi decisive nei momenti chiave.
Janice Tjen due settimane fa, ha ottenuto la prima vittoria di un’indonesiana in uno Slam dopo 22 anni, eliminando la n.24 del seeding Veronika Kudermetova prima di cedere a Emma Raducanu. Oggi è n.130 WTA, best ranking.
Rakotomanga Rajaonah–Zarazua: maturità da Next Gen
Nella seconda semifinale, Sarah Rakotomanga Rajaonah (n.214) ha superato Renata Zarazua (n.84) con un netto 6–3 6–2 in 1h22’, con due parziali speculari (41 minuti ciascuno).
Nel primo set la francese ha strappato due volte il servizio alla messicana, salendo fino al 5–2. Zarazua ha reagito recuperando un break e annullando un set point, ma lo sforzo è stato vano: sul game successivo, perso ancora alla battuta, ha consegnato il set a Rakotomanga 6–3 al secondo set point.
Il secondo parziale ha avuto meno storia: la 19enne mancina è partita a razzo portandosi 3–0, poi ha piazzato un ulteriore break e ha chiuso 6–2 al primo match point con grande autorità.
Anche le statistiche parlano chiaro: la francese ha dominato al servizio, vincendo il 71% dei punti con la prima, contro appena il 48% dell’avversaria, un dato che ha orientato l’inerzia del match.
Rakotomanga è nata ad Antsirabe, Madagascar, ed è cresciuta tennisticamente in Francia (si allena tra Tolosa e Plaisir). Mancina, amante della palla corta, ha indicato Nadal e Serena Williams come modelli. Nel 2025 ha debuttato in un main draw WTA a Rouen battendo Bronzetti e Cristian verso i quarti; ha toccato il n.180 WTA a fine giugno.
Quanto a Zarazua, la messicana sta vivendo l’anno della consacrazione, entrata in top 70 grazie anche al clamoroso colpo agli US Open contro Madison Keys: a San Paolo ha eliminato la beniamina di casa Haddad Maia, fermandosi con sua grande delusione a un passo dalla finale.
Domani Tjen e Rakotomanga si giocheranno il primo titolo WTA della carriera. La prima porta in campo aggressività e servizio; la seconda, mancina, miscela ritmo e tocco. Sarà una sfida inedita fra due promesse che hanno accelerato la loro crescita nell’estate post-US Open