Tananai: “Dopo il primo Sanremo mi sentivo una rockstar tossica. In discoteca ho baciato la ragazza sbagliata, il fidanzato mi ha dato un pugno. Il primo tattoo? Sembrava un pisel**ne gigante”
Ama la meditazione trascendentale per controllare l’ansia, giocare a calcio, nuotare o saltare la corda pur “non essendo un tipo da palestra”, si affida al giudizio del padre per i nuovi brani e ha iniziato a soli 12 anni ad avvicinarsi alla musica e in particolare quella elettronica. Ma soprattutto: “Ho sempre avuto un problema con le regole, non reggevo l’autorità né la disciplina. Di base ero un po’ pigro”. Tananai si mette a nudo nel libro edito da Rizzoli “Occhi Rossi – Se bruciano gli occhi è la felicità”.
“Proprio come il cibo o i rapporti con le persone scanno tutto fino all’osso, fino a quando non rimane più nulla”, con queste parole il cantatore descrive il suo rapporto con la musica come quando da ragazzino, grazie alla sorella, aveva scoperto “Live Forever” degli Oasis e “Moi …Lolita” di Alizèe (“messa in replay così tante volte che si è rotto lo stereo. L’ho sfondato”).
Un ascolto ossessivo compulsivo. Ma il disegno era già chiaro. Tanto che Tananai riesce a farsi notare nel 2015 al talent “Top Dj talent”, in onda su Sky, e a firmare il primo contratto discografico con Universal, quando arriva così il primo studio a Paderno Dugnano.
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