Primo giorno di scuola per il figlio del premier Conte, lui non c’è
Anche il figlio di Giuseppe Conte è tornato a scuola. Niccolò è rientrato questa mattina alla scuola media del quartiere Prati di Roma che frequenta. Il figlio del premier fa la terza. Non c’era il padre ad accompagnarlo come si attendevano cronisti e curiosi, dopo che il presidente del Consiglio aveva detto ieri che lo avrebbe portato in sicurezza a scuola e con fiducia.
«Io penso che il presidente Conte sia una figura che deve restare un po’ in secondo piano, va a tutela del figliolo. Questo non è né meglio né peggio: purtroppo ci sono ruoli in cui non si può esercitare l’essere genitori con le libertà con cui si vorrebbe» ha detto la preside dell’Istituto comprensivo romano Belli Col di Lana, Carla Costetti.
Secondo la dirigente il governo non si è occupato tardi delle scuole. L’Istituto ha chiesto circa 500 banchi rispondendo al bando del commissario per l’emergenza Arcuri. «Già a luglio avevamo ordinato 750 banchi che abbiamo comprato come scuola, con i soldi dati dal governo».
La scuola ha 3 sedi e oltre 1500 ragazzi come molte altre ha un misto di banchi vecchi e nuovi. «Abbiamo già ricevuto 14 mila mascherine», ha aggiunto la dirigente, «basteranno per una decina di giorni, non ci dovrebbero essere problemi, faranno consegne due volte a settimana».
«Non ci sentiamo lasciati soli», ha aggiunto, «è una fase complicata, per questo è necessario che tutti collaborino, le polemiche sono inutili, dobbiamo andare avanti, ci sono tasselli non pronti e viaggiamo a ranghi ridotti ma è importante andare avanti».
In un videomessaggio di poco più di 3 minuti su Facebook Conte ha salutato l’avvio dell’anno scolastico. «Sarà un momento di intensa emozione come è stato per me ogni primo giorno di scuola. Un’emozione da capo di un governo che ha lavorato al rientro in classe in sicurezza ma anche da padre di un figlio che ritornerà tra i banchi».
Il premier ha parlato dei problemi. «Ci saranno difficoltà, disagi, soprattutto all’inizio, ma saremo con tutti voi, al vostro fianco e continueremo a esserlo nei prossimi mesi. La scuola sconta carenze strutturali che si trascinano da anni aggravate dall’attuale pandemia. Voi dovrete fare la vostra parte, dovete impegnarvi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e la salute delle persone che amate e che vi amano. La scuola è il cuore pulsante del Paese…Nella scuola ci sono tutti i progetti per un futuro migliore. Lì imparerete non solo le nozioni che troverete nei libri di testo, ma anche a dialogare, a comunicare, a rafforzare il vostro bagaglio di interessi, a coltivare i sogni che realizzerete da uomini e donne adulti».