BasketballCL #PlayIn 2023-24 Gara3: la Dinamo Sassari si scioglie a Cholet, perde la “bella” e saluta mestamente l’Europa
BasketballCL #PlayIn 2023-24 Gara3: la Dinamo Sassari si scioglie a Cholet, perde la "bella" e saluta mestamente l'Europa
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Cholet, Francia 17 gennaio 2024 – La Dinamo Sassari saluta mestamente l’Europa, ancora una volta con una vagonata di rimpianti come sempre l’è capitato nelle ultime campagne di Basketball Champions League. La parola fine, questa volta, arriva sul campo di Cholet, già espugnato in Gara1, ma questa volta la grande prestazione la fanno i padroni di casa, vittoriosi per 93-77 nella “bella” di questa serie dei Play-In, una sfida sempre saldamente nelle loro mani, mentre i sardi si son sciolti troppo presto davanti alle prime difficoltà.
Sfuma perciò il passaggio del turno alle Top16, ampiamente alla portata visto l’andamento della serie, con gli uomini di coach Piero Bucchi che possono rammaricarsi di aver sprecato l’ennesima occasione di far strada lontano dai propri confini. Non sicuramente la partita di stasera, che sarebbe stata un’impresa portare a casa, ma il matchpoint cestinato dai biancoblu al PalaSerradimigni sarà certamente ricordato come uno dei crocevia di questa negativa stagione, sperando che ciò non comporti un contraccolpo ulteriore per il prosieguo.
Una Gara3 passata ad inseguire per tutti e 40 i minuti. I biancoblu, o meglio i verde flou di coppa, son partiti con il freno a mano tirato, una tensione che si percepiva nei primi minuti con la squadra inchiodata a zero punti nei primi tre minuti. Ma una volta sbloccato l’impasse iniziale, il Banco ha sempre subito la maggiore aggressività e i tanti centimetri in più sotto i tabelloni di una Cholet ancora scottata dopo la scoppola subita ad inizio 2024 e famelica nel vendicarsi.
Nonostante tutto le triple di Filip Kruslin e Brandon Jefferson, rispettivamente, 12 ed 8 punti, illudono momentaneamente gli ospiti, toccando anche il massimo vantaggio sul +5. Ma è un vantaggio effimero, spazzato via da un Craig Randall in serata di grazia, una prova dell’MVP di serata clamorosa da 24 punti, 6/13 da tre, e tiri quasi sempre oltre gli otto metri dal canestro, come ammirato anche a Sassari sette giorni fa.
Un mistero il perché un giocatore del genere giochi in una squadra francese di media-bassa classifica e non a ben altri livelli. Dubbi poi svaniti nel pessimo show messo in piedi nel finale nei confronti di Ousmane Diop, mettendo in evidenza tutti i suoi limiti intracranici.
Cholet, grazie alla sua stella, piazza perciò il primo contro break di 12-3 che permette ai padroni di casa di chiudere sul 20-13 il primo periodo.
La spallata Sassari la subisce pesantemente, evidenziata ancora di più dal massacro sotto le plance e a rimbalzo, 38-30 il conto finale, 12 dei quali offensivi, con i lunghi francesi padroni incontrastati del pitturato. Saranno 8 i rimbalzi d’attacco concessi dai sardi solamente nel primo tempo, dominato dalla squadra di coach Laurent Vila e che proprio lì ha costruito la propria vittoria.
Non è bastato neanche un ispirato Breein Tyree da 17 punti a reggere l’impatto con i tiratori di casa, abili a punire costantemente una difesa di Sassari sempre due giri dietro, andando negli spogliatoi avanti sul 48-39.
Nella ripresa Vasilis Charalampopoulos (9 punti) suona la carica e il Banco risale fino al -3, prima di ricadere sugli atavici problemi manifestatosi lungo tutta la gara, con Salaun e Sako, 15 e 7 punti, che passeggiano indisturbati nel pitturato e volano ad altitudini impossibili per i sardi.
La squadra di Bucchi sprofonda anche sotto la doppia cifra e da quel momento il passaggio del turno assume i contorni della sfida impossibile.
Negli ultimi 10 minuti la Dinamo ci prova a rientrare, ma non andrà mai sotto il -8, perché le percentuali dentro l’area, 58%, di Cholet alla lunga condannano i sassaresi e anche quando riescono a tamponare la falla dentro, per colpa di un Gombauld non più all’altezza, dall’arco i padroni di casa puniscono costantemente, chiudendo al termine con il 42%.
Una gara che si chiude con qualche minuto d’anticipo, ma ravvivata nel finale dalle scintille generate dal sopracitato scontro tra Randall e Diop, con l’americano protagonista di un brutto fallo, non visto dalla terna, aggrappandosi alla gamba proprio del lungo senegalese che cade in maniera innaturale e soprattutto pericolosa. Il centro ex Torino non ci sta e reagisce, con Randall che nonostante la vittoria ormai in tasca si permette di irriderlo per svariati secondi con saltelli degni di un clown.
Si genera una baraonda che di fatto chiude il match sul 93-77. I francesi possono festeggiare il passaggio del turno, per i sardi l’ennesima uscita dal campo a testa bassa di questa maledetta annata.
Archiviata la stagione in Europa è tempo di rituffarsi decisi sul campionato, con l’obiettivo di continuare la risalita, uscire dalla zona bassa e portare definitivamente in porto una nave che ha vissuto anche troppe burrasche in pochi mesi.
La sfida di questa domenica è già decisiva: infatti la Dinamo Sassari volerà al PalaVerde di Treviso contro la squadra di coach Frank Vitucci, in difficoltà e al penultimo posto della classifica. Una sconfitta dei sardi rischierebbe di mischiare nuovamente le carte sul tavolo; una vittoria, d’altro canto, potrebbe regalare una grossa fetta di salvezza, per un Banco di Sardegna che in maniera quasi masochistica ha cercato troppo spesso di complicarsi la vita.
Cholet Basket – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 93-77
Parziali: 20-15; 28-24; 20-18; 25-20.
Progressione: 20-15; 48-39; 68-57; 93-77.
Sala Stampa
Stefano Gentile e Piero Bucchi e Laurent Vila
Stefano Gentile:
Credo che sia stata difficile dall’inizio, è la quinta partita di fila senza pause ed è stata tosta trovare le energie. Penso che Cholet abbia giocato molto bene, aprocciando con la giusta energia per metterci in difficoltà. Abbiamo giocato con tutto quello che avevamo ma non avevamo abbastanza energie mentali, abbiamo fatto errori di concentrazione e stanchezza. Abbiamo provato a dare tutto ma non è stato abbastanza.
Piero Bucchi:
La partita di questa sera è stata tosta, congratulazioni a Cholet: penso che avessero più energia di noi ed è stato difficile per noi fronteggiarli con questa grande energia che hanno portato in campo fin dalla palla a due. Prima della partita avevo detto ai miei ragazzi che avrebbero cercato di mettere le mani da subito sul match e che dovevamo provare a fare meglio ma non siamo riusciti. Gli avversari erano più concentrati avevano non solo più energie fisiche ma proprio mentali. Erano più pronti di noi mentre noi abbiamo pagato l’ultimo mese. Questo è lo sport, vince chi fa meglio e Cholet ha meritato.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6: in netta ripresa rispetto alle ultime negative uscite. La prestazione negativa di Jefferson gli concede qualche minuto in più e lui se la gioca alla grande. Con l’ex Verona in campo la Dinamo ha più verve, con il play che gioca sempre l’attacco migliore, anche se poi la palla spesso non viene accolta dal ferro. Nei minuti decisivi Bucchi lo preferisce a Jefferson e fa bene. Chiude con l’83% al tiro, 7 punti, 4 assist e soprattutto zero perse, l’unico degli esterni sassaresi ad uscirne pulito.
Breein Tyree 5.5: nel primo è lui l’attacco di Sassari, in doppia cifra all’intervallo, dando vita ad un vero e proprio duello contro l’indemoniato Randall. Nella ripresa perde lucidità, perdendo un paio di palloni sanguinosi e andando a schiantarsi contro i lunghi francesi. Obbligato a fare pentole e coperchi, in una serata in cui gli altri compagni non lo assistono a dovere, si spegne definitivamente nel finale.
Filip Kruslin 6: la mano da tre sembra ormai essere tornata quella dei giorni belli, infatti sono proprio le sue triple che tengono in vita la Dinamo. In difesa però il suo scoramento è evidente, contro un Randall che segnerebbe persino dal parcheggio come in gara 2. Prova anche a mettergli le mani addosso, ma l’americano è completamente in the zone e allora la resa è la naturale conclusione.
Stefano Gentile 5: spesso prova la giocata complicata che finisce mestamente con un palla persa. Non in serata come tanti dei suoi compagni, ma spesso nei timeout è il primo a farsi sentire per scuotere i compagni, da capitano vero.
Ousmane Diop 6: non è il miglior Diop e si vede, fatica a buttare sul campo tutta l’energia che ha dimostrato di avere in questi anni. I tanti centimetri in più dei lunghi avversari li paga, ma alla fine è l’unico in grado di lottare là sotto, viste le mancanze di Gombauld. Nella ripresa migliora, ma è sfortunato, sbagliando un paio di appoggi facili che in altre occasioni segnerebbe ad occhi chiusi. Si innervosisce per alcuni fischi “particolari” dei grigi nei suoi confronti e alla fine sbotta, dopo l’autentica porcata di Randall, completamente inutile visto il punteggio ormai acquisito, che si aggrappa alla gamba del senegalese usandolo come un compasso all’ora di Educazione Tecnica e facendolo cadere all’indietro, con il rischio di fargli male seriamente. L’ex Torino non ci sta e reagisce volendosi fare quasi giustizia da solo, soprattutto dopo i balletti clowneschi dell’MVP della gara che lo irride. La sufficienza la prende solo per questa dimostrazione di carattere, dimostrando di tenerci veramente e di avere il fuoco dentro, a differenza di altri che invece indossano la sua stessa conotta…
Stephane Gombauld 4: tornato in un amen quel gattino spaurito che si vedeva nelle prime partite della stagione, senza grinta e con lo sguardo di quelli che pregano che il pallone non arrivi mai nella sua zona. Viene letteralmente mangiato vivo a rimbalzo dai lunghi di Cholet, prendendo appena un rimbalzo in tutta la sua gara. Si sapeva che fosse un giocatore ancora da formare, ma dopo il grande impatto avuto verso la fine del 2023 tutti erano convinti che avesse fatto il passo decisivo per giocare a questi livelli, in meno di un mese quei passi sono diventati tre o quattro, ma indietro, neanche fosse un gambero.
Alfonzo McKinnie 3: è ormai ufficialmente un problema, completamente scollegato con il resto della squadra. Se in attacco ha tutti i limiti del mondo, escludendo la cometa di Halley che è apparsa contro Pistoia domenica scorsa, almeno in difesa ha sempre dato un minimo d’impatto, stasera zero assoluto. Indolente come tante volte lo si è visto, oggi ha toccato l’apice: buttato nel finale nel disperato tentativo di recuperare con una difesa aggressiva, l’ordine di Bucchi è uno solo: cambiare sistematicamente le marcature sui blocchi. Lui invece resta impalato in mezzo all’area, con Tillie libero di segnare la tripla che mette la parola fine. Timeout Bucchi e lavata di testa all’ex Warriors, che preferisce andarsene piuttosto che restare a sentire, con conseguente e fisiologica arrabbiatura del coach bolognese. Forse sarebbe ora di mettere questo benedetto punto sulla sua parentesi sassarese. “Grazie tante per tutto, ma non ci serve!”.
Brandon Jefferson 5: parte bene, segnando un tripla e smazzando i primi 3 assist, ma già verso la fine del periodo paga la maggior fisicità di Cholet. Si spegne alla distanza e deraglia pesantemente, perdendo una caterva di palloni. Nella ripresa la musica non cambia e per la Dinamo, orfana del suo play, segnare canestri facili diventa quasi impossibile.
Vasilis Charalampopoulos 6: serata anche oggi complicata al tiro per il greco, partendo con le mani che sono due ghiaccioli. Ha però il merito di restare con la testa dentro la partita, mettendo quell’intensità in difesa che a molti è mancata, sgomitando come poteva davanti alle pertiche di Cholet. Nella ripresa il ghiaccio si scioglie, trovando un paio di canestri che sono ossigeno puro per i sardi che faticano a costruire azioni con un senso logico. Riesce a sfruttare di più il gioco in post, dove viene spesso raddoppiato, ma i compagni non sfruttano al meglio il suo lavoro sbagliando troppi tiri aperti.
Giovanni Olmeo
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