Turkish Airlines Euroleague #Round30 2023-24: principesca Olimpia Milano! Neutralizza James, sbanca Monaco e rimane in corsa per i Play-In

Aaaaaltro giro, aaaaaltra corsa, aaaaltra partita! Beeeenvenuti sulla giostra Olimpia Milano, che va su e giù come nemmeno le migliori montagne russe del mondoooo!!! Ed in effetti, guardando a che razza di sconfitte i biancorossi hanno rimediato a Lione ed a Vitoria e confrontandole con questa partita c’è seriamente da riflettere. Perché accade questo? Concentrazione […]

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Aaaaaltro giro, aaaaaltra corsa, aaaaltra partita! Beeeenvenuti sulla giostra Olimpia Milano, che va su e giù come nemmeno le migliori montagne russe del mondoooo!!!

Ed in effetti, guardando a che razza di sconfitte i biancorossi hanno rimediato a Lione ed a Vitoria e confrontandole con questa partita c’è seriamente da riflettere. Perché accade questo? Concentrazione massima contro le prime della classe (sconfitte tutte le prime 3, e pure due volte come il Barcellona) e minima con le altre? Difficoltà a esprimere la performance quando la pressione è tutta da un parte? Squadre dalla tipologia più adatta alle caratteristiche dei milanesi? I motivi possono essere tanti.

Io personalmente credo sia un po’ un mix di tutte queste componenti. Tecnicamente se analizziamo questi 40 minuti possiamo dire che difensivamente è stata preparata bene dal coaching staff, nonostante qualche svarione del singolo anche clamoroso.

Mi vengono in mente ad esempio i primi 10 punti di Loyd praticamente tutti sulla coscienza di Shields, o le prime 7-8 azioni difensive di Napier praticamente da inseguirlo con la roncola da Montecarlo fino a Ventimiglia.

Però alla fin della fiera il fortino biancorosso ha tenuto, facendo un lavoro spettacolare in transizione difensiva ed anche a rimbalzo concedendone veramente pochi a degli atleti straordinari come Hall, Outtara e compagnia.

Dall’altra parte poi questi 40 minuti han dimostrato, una volta di più, che se l’intensità difensiva avversaria è bassa lasciando quindi prendere vantaggi agli esterni milanesi allora poi son guai grossi. Perché Milano ha signori attaccanti che sanno muovere bene la palla e far pagare dazio un vantaggio concesso dalla difesa.

I 58 punti segnati nei primi 20 minuti sono il manifesto di questo concetto, con praticamente tutti i ragazzi di Messina che in attacco hanno lasciato il segno. Tutti tranne uno, quel Kyle Hines che a mio parere sta facendo fatica non tanto e non solo perché ne ha sempre meno (quello è pure ovvio e fisiologico), ma soprattutto perché in una squadra dall’anima offensiva fa fatica a trovare il suo posto.

Quell’anima difensiva che ha caratterizzato le tante versioni dell’Olimpia da quando il numero 42 ha deciso di venire a Milano si è persa, dissolta nel vento come il talco sbattuto dalle manone di Lebron James nel prepartita.

Forse non ha tutti i torti chi sintetizza che l’Olimpia vince se tira il 40 o più da tre punti e perde quando sta sotto quella soglia, perché implicitamente è come ammettere che questa squadra non è più capace di indirizzare la partita partendo dalla difesa.

Lo vedremo prestissimo tra l’altro, perché venerdì si torna in campo, al Forum contro il Fener per affrontare forse il più duro degli ultimi 4 scogli rimasti: calendario alla mano si può pensare pure di fare filotto, certo bisogna che si presenti una squadra con l’approccio di oggi e non certo quello contro il Villeurbanne

IL TABELLINO: As Monaco Basket – Olimpia Milano 80 – 98

DIAMO I NUMERI

10 – non potevamo che iniziare da lui, Mike James. Dieci come i suoi punti, e come i tiri tentati dal campo, con uno solo a bersaglio. Stasera ha giocato una partita che ha ricordato il James dei playoff a Milano, che giocava quasi da solo, con l’atteggiamento non proprio corretto, difensivamente che cerca solo il pallone. Fiumi di inchiostro sono stati versati, e milioni di tastiere consumate per discutere sulla dipartita di Mike dalla Madonnina. Personalmente fui dispiaciuto quando se ne andò perché uno con quel talento passa una volta ogni tanto in Europa: visto come sta andando questa stagione pare essere la sua grande occasione per vincere e togliersi l’etichetta del one man show che non vince nulla. Sono curioso di vedere come va a finire…Ps. 40 anni fa comunque, all’epoca della Coppa Campioni, il suo side step sarebbe stato sanzionato con l’infrazione di passi….

15 – continuiamo con il numero di maglia di un altro il cui nome è stato accostato lo scorso anno all’Olimpia. Sto parlando di Mr. Kemba Walker, che è lontano parente di quello che trentelleggiava spesso e volentieri nella NBA, adesso si limita a qualche palleggio arresto e tiro (che non ci si scorda mai come si fa) e stop, continuando come faceva un lustro fa a considerare la difesa un optional e ad essere piuttosto riluttante a passare la palla. Morale: diffidate dai grandi nomi dei dinosauri NBA a fine carriera, molto meglio uno con fame e voglia e soprattutto con due ginocchia sane

0 – ventiquattro minuti di nulla per l’ex LBA John Brown. Ho dovuto aprire il sito dell’Eurolega per controllare fosse lui, tanto lo ricordavo un attimo più presente nel rettangolo di gioco. Ricordo partite A Kazan dove ce n’erano in campo 7 di Brown, qua che è successo? Forse questa non è la squadra ideale per mettere su cifre, perché la palla se sei un lungo non la vedi mai, ma comunque fa specie vederlo così. Adesso che ho scritto questa nota andrà alle F4 e vincerà l’MVP…..ma detto questo, non mi sorprenderei di vederlo altrove tra pochi mesi.

21 – gli assist dell’Olimpia, un enormità rispetto al solito e naturale conseguenza di ciò che ho scritto sopra: se Milano riesce con gli esterni a prendere un vantaggio dal palleggio poi è bravissima a passarsi la palla ed allora fioccano assist e triple…Il problema nasce quando gli esterni non creano il vantaggio, l’attacco batte in testa e si fanno anche figure barbine. Peccato che Valentine non possa giocare in Eurolega, sicuramente avrebbe dato una mano in questo senso, pur non essendo un penetratore razzente o un grandissimo giocatore di pick and roll

29 – i minuti di Mirotic, che partita dopo partita sta assumendo un ruolo sempre più centrale in questa Olimpia. Spostato da 4 il suo rendimento è cambiato e di molto, essendo il ruolo in cui ha giocato negli ultimi anni e quello dove le sue caratteristiche vengono valorizzate meglio. Certo, per i sostenitori del  “Melli è un 4, non un 5” questo è male perché fondamentalmente certifica che i due possono giocare assieme solo se Nik fa il pivot, altrimenti nisba. Messina pare aver trovato la quadra (almeno parzialmente), mettendoli in quintetto sfruttando l’aggressività avversaria mai al top all’inizio ma poi alternandoli parecchio. Rimane un bel rebus, dalla soluzione del quale la stagione Olimpia prenderà una piega ben circoscritta. Comunque a me il quintettone con Nikola da 3 piaceva e lo terrei come arma, usandola sempre ma per brevi minuti….mica che gli avversarie capiscano come attaccarla….impossibile….

SALA STAMPA

Ettore Messina

E’ stata una vittoria importante contro una squadra forte, una candidata alle Final Four e alla vittoria finale, per cui mi complimento con i ragazzi. Abbiamo mostrato grande coesione davanti ai nostri proprietari e davanti ai tifosi che sono venuti qui e ci hanno dimostrato quella fiducia che noi adesso dobbiamo meritare, costruendo su questa vittoria.

Nel basket devi difendere e noi l’abbiamo fatto, siamo andati bene a rimbalzo contro una squadra molto atletica e solida, abbiamo distribuito 22 assist il che testimonia quanto fossimo disponibili a passarci la palla. E’ significativo. Abbiamo perso sette palloni, pochi contro una squadra così atletica e aggressiva in difesa. Quando loro sono rientrati nel quarto periodo, abbiamo continuato a difendere.

Loro erano rientrati tirando tantissimi tiri liberi perché riuscivano ad andare in area continuamente. Poi siamo riusciti a tenerli un po’ più distanti, forzandoli a tirare da fuori. Quando tiri da fuori qualche volta segni e altre volte no”.

Cristiano Garbin 

TW: @garbo75

IG: garbin_cristiano

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