Rifugi bellunesi aperti nei weekend: ecco quali
Dal Talamini al Chiggiato, fino al Rite i gestori non conoscono la parola sosta: «La gente ci premia». Al Città di Fiume e all’Antelao chiusura per lavori: «Ma da metà maggio saremo di nuovo aperti»
Davvero tutto chiuso in alta quota? Macchè, ci sono rifugi ancora aperti, quanto meno nel fine settimana, prima di riprendere l’attività a pieno regime dall’inizio di giugno.
Michaela Del Favero conduce da sette anni il Rifugio Talamini, a 1600 metri, presso la Forcella del Col Botei, 7 chilometri e mezzo da Vodo di Cadore, poco più di 3 da Zoppè di Cadore. «In questi anni non ho mai chiuso, risiedendo in rifugio. Ora, ma in via temporanea, devo staccare, ma ci sono nei fine settimana. Quassù», ci racconta, «abbiamo ancora mezzo metro di neve. Mi sono comprata il gatto delle nevi, per cui io stessa provvedo a battere la strada per poter salire comodamente a piedi, con i ramponi o le pelli di foca».
Michaela è soddisfatta perché la domanda corrisponde all’offerta. «Devo ammettere che c’è tanta voglia di montagna. E devo io stessa invitare alla prudenza: in questi giorni di alte temperature, ad esempio, bisogna stare attenti allo scioglimento dell’ultima neve e ai sassi che vi si possono trovare».
Dall’altra parte della montagna c’è il monte Rite, sopra Cibiana. Lassù continua a risiedere, come in un nido d’aquila, Giorgio Scola. Siamo a 2180 metri. La coltre bianca, che ha raggiunto il metro e mezzo, sta scendendo di quota. Anche Giorgio apre il rifugio dal venerdì alla domenica, ma quando resta così in alto, lungo la settimana, non lesina a offrire una pastasciutta o un caffè se sale qualche appassionato. Scola si è munito di un battistrada e provvede lui stesso a battere la pista forestale che scende a passo Cibiana, per oltre 7 chilometri.
Il Rifugio Aquileia non si è mai concesso lunghe chiusure. Il gestore Omar Canzan, teneva aperto quasi tutto l’anno quando conduceva il Chiggiato, sopra Calalzo.
L’Aquileia è situato nel comune di Selva di Cadore, in val Fiorentina, a quota 1.583 metri. Si trova alla base del Mont del Fen, in prossimità del Passo Staulanza.
«Siamo rimasti aperti per buona parte dell’inverno, adesso ci concediamo una pausa di riposo; si fa per dire, perché in verità le richieste di ospitalità sono tali che siamo attivamente presenti nei fine settimana. E da metà maggio, quindi in anticipo sulla tradizionale stagione attiva, ritorneremo ad orario pieno, sette giorni su sette».
L’Aquileia si trova lungo l’Alta Via nr1. È frequentatissimo anche dagli stranieri: «Le prenotazioni per la tarda primavera e l’estate sono ottime. Perfino da Israele. Temevamo un crollo a seguito della guerra. In verità le presenze si sono dimezzate, ma ne abbiamo ancora parecchie» ammette Canzan. «Il fascino delle Dolomiti è irresistibile», conclude.
Il percorso a piedi è breve per salire al rifugio Città di Fiume, in faccia al Pelmo. Il gestore Mario Fiorentini ha smesso il lunedì di Pasquetta. Ma è ancora presente in rifugio per seguire dei lavori in preparazione dell’estate. «Siamo chiusi, ma sabato e domenica scorsa la valle è stata comunque invasa dagli escursionisti, che si sono sdraiati a prendere il sole sui fazzoletti d’erba lasciati dalla neve». Fiorentini si augura di finire presto i lavori per riprendere a maggio.
Dall’altra parte del Pelmo e del Civetta, sopra il passo Duran, ha da poco sospeso l’attività invernale il rifugio Carestiato.
Diego Favero ne è il gestore da 15 anni. «Usciamo da una stagione positiva. Abbiamo bisogno di un po’ di riposo. Riprenderemo a metà maggio, quindi con un mese di anticipo. E questo perché le prenotazioni in Alta Via (siamo sulla nr.1) sono davvero confortanti».
Un passo indietro e saliamo ai 2413 metri del rifugio Averau. È chiuso solo da poche ore. E rifugisti hanno lasciato un messaggio. «È stata una stagione invernale indimenticabile».
Rimane aperto, invece, il rifugio Col Gallina. «Però solo di domenica» precisa Remigio Campigotto, il conduttore, «a servizio degli sciatori che si allenano sulla pista del colle».
Con una festa ha terminato la stagione, lo Scoiattoli, alle 5 Torri.
Così pure il Laresei, sopra Falcade, con un evento musicale che ha richiamato mezzo migliaio di giovani. «Avremmo desiderato protrarre l’attività, ma abbiamo lavori da fare», confida il gestore Max Manfroi, «come ce li hanno anche gli impianti di risalita».
In Cadore continuerà la presenza, nei fine settimana, il rifugio Chiggiato, mentre il dirimpettaio Antelao ha dovuto sospendere l’ospitalità per alcuni lavori interni. Livio Zanardo, l’entusiasta gestore, assicura però che «quando sarò presente, appunto per lavoro, non mancherò di offrire un caffè e al limite anche una pastasciutta, se sarò nelle condizioni di farlo».
Anche l’Antelao riaprirà comunque a maggio. E il Rifugio Padova, sopra Domegge, dà appuntamento agli amici che vorranno essere suoi ospiti già dal 25 aprile.