Rivede la moglie maltrattata: arrestato per la seconda volta
Arrestato due volte in poche settimane. Il secondo è stato convalidato ieri dal giudice per le indagini preliminari Enrica Marson. G.K. rimane a piede libero, ma sempre sottoposto al divieto di contatto con la moglie e l’obbligo di rimanere a una distanza non inferiore ai 300 metri e di non frequentare il posto di lavoro, salvo l’autorizzazione della magistratura.
Il 38enne kosovaro domiciliato a Feltre è indagato per maltrattamenti e lesioni e il Codice Rosso l’aveva allontanato dalla casa, in cui vivono la donna e tre figli piccoli, nel mese di novembre dello scorso anno. La prima volta i carabinieri di Feltre l’avevano trovato che dormiva in soffitta e giovedì scorso era tranquillamente in giardino, dopo una passeggiata con i bambini.
La cosa più normale per un padre di famiglia, se non fosse che c’è questa misura in vigore e ogni violazione provoca l’arresto, di conseguenza altro lavoro per i difensori di fiducia Davide Fent e Giuseppe Fantauzzi.
La moglie l’ha perdonato e lo rivorrebbe in casa, almeno così ha detto, ma non è automatico. I due devono seguire un percorso comune, che parte da un colloquio al consultorio familiare di Feltre.
Solo dopo aver fatto questo passo potranno chiedere congiuntamente che decada la misura di sicurezza e tornare a vedersi senza alcun vincolo.
Nei mesi scorsi, ci sarebbero stati momenti di vita familiare drammatici e caratterizzati da numerosi episodi di violenza, forse anche davanti agli occhi dei bambini.
Le litigate tra i due coniugi sarebbero degenerate e sono contestati episodi di lesioni talmente gravi da richiedere l’intervento del Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre: schiaffi, prese per il collo, strattonamenti e spintoni, accompagnati da parole irripetibili, volgari o denigratorie, a volte a sfondo sessuale.
C’è un certificato medico, compilato dopo una visita, che testimonia il comportamento penalmente rilevante dell’uomo, che però sembra pentito e soprattutto è stato perdonato, nell’interesse soprattutto dei figli minori, che gli vogliono ancora bene.
Dovrebbe patteggiare la pena per i due reati principali, ma non c’è ancora un accordo tra la difesa e il pubblico ministero titolare del fascicolo.
Dopo di che si potrà discutere delle plurime violazione della misura.