Belluno carico a Palmi. Schiro: «Morale a mille e con molte certezze»
foto da Quotidiani locali
“In spogliatoio c’è una carica pazzesca”. Lo schiacciatore vicentino Andrea Schiro riconoscere il plus di entusiasmo che Belluno ha ricavato dal perentorio 3-1 rifilato a Palmi tre giorni fa. Peraltro avrebbe potuto essere tranquillamente un 3-0, considerati i cinque match point a disposizione nel terzo parziale e la sconfitta 34-32 ai vantaggi.
Non sarebbe comunque cambiato nulla in vista di gara 2 dei quarti di finale, perché a differenza degli ottavi non incide il punteggio ottenuto nel primo match.
Semplicemente, se Belluno vince pure domenica in Calabria (ore 18) avrà già in mano il pass per la semifinale contro una tra Fano e San Donà (marchigiani avanti 1-0), altrimenti la replica calabrese spalancherebbe le porte a una tanto affascinante quanto temibile “bella” alla Spes Arena mercoledì alle 20.30.
I rinoceronti erano consapevoli di potersela giocare alla pari contro i neo detentori di Coppa Italia e Supercoppa Italiana, tuttavia un conto è il lavoro mentale preparatorio in settimana e un altro constatare la propria forza sul campo. Certo in Calabria sarà per forza più dura, anche perché in trasferta i bellunesi qualche fatica in più l’hanno vissuta nel corso dell’anno.
Andrea, stato d’animo del gruppo?
«C’è una carica pazzesca dopo domenica. Sapevamo di vedercela in questi quarti di finale contro un avversario ostico e reduce da ben due trofei aggiunti in bacheca nel giro di un mese. Noi, però, siamo stati davvero bravi, rimanendo sempre concentrati e giocando forte fin dai primi scambi. In più la carica della Spes Arena è stata di notevole aiuto: ci sentivamo spinti dal tifo amico».
Un passo avanti, tuttavia domenica si ricomincia da capo.
«Sarà una contesa diversa, ne siamo consapevoli. Stabrawa e Corrado avranno punti di riferimento consolidati e inoltre va tenuto conto il mai trascurabile fattore ambientale. Al tempo stesso abbiamo visto che possiamo limitarli come avvenuto domenica».
Quando si è in fiducia, riesce tutto.
«Da qualche mese le certezze nei nostri mezzi sono elevate. Nel muro – difesa siamo cresciuti tanto, mentre i margini di miglioramento ora ritengo siano soprattutto al servizio. Dando per assodato il cercare spesso la forzatura allo scopo di ottenere il punto diretto, vanno comunque ridotti gli errori».
A livello personale è una stagione complicata da descrivere. A un certo punto avevi perso il posto, poi dopo l’infortunio occorso a Gonzalo Martinez hai riconquistato la fiducia di coach Colussi.
«Quando non giocavo non mi sono mai demoralizzato e, anzi, vivevo la panchina come una sfida. L’impegno è aumentato allo scopo di riprendermi il posto e adesso desidero proseguire al massimo. In ogni caso, la fortuna di questo Belluno è il poter contare su cambi all’altezza quando qualcuno è in un momento di difficoltà. Siamo tanti pezzi di un puzzle che si incastrano bene l’uno con l’altro».
Cominciate a pensare in grande?
«Il focus è ovviamente andare il più avanti possibile, senza dubbio. I playoff sono il momento più divertente e stimolante dell’anno, perché ti giochi un traguardo prestigioso in partite da dentro o fuori. Giornate come quella di domenica desideriamo durino ancora a lungo…».