Dentista abusivo di Borgo Valbelluna condannato a un anno e otto mesi
La protesi dentaria non gli andava bene. E avrebbe provocato danni alla bocca. Un paziente alpagoto aveva portato in tribunale per esercizio abusivo della professione e lesioni aggravate tutti e tre i componenti di un centro dentale di Borgo Valbelluna; un odontotecnico e due odontoiatri. Ha ottenuto la condanna di due di loro: un anno e otto mesi più 23 mila euro di multa per entrambe le ipotesi di reato a Renato Carpene, esclusa l’aggravante del danno permanente alla masticazione e quattro mesi per e 6 mila euro di multa a Massimo Carlot per esercizio abusivo della professione (scagionato per l’altra imputazione). Assolto con perché il fatto non costituisce reato Fabio Scanu.
Il sostituto procuratore Marta Tollardo aveva chiesto condanne a due anni di reclusione e ieri pomeriggio il pubblico ministero d’udienza Maria Lusia Pesco non ha replicato, obbligando al silenzio le difese Monica Barzon, Alberto Polita e Gianluca Ballo. I tre avvocati puntavano a una sentenza di assoluzione, che è arrivata soltanto per Scanu. Quindici minuti sono bastati al giudice Paolo Velo per uscire dalla camera di consiglio: attesa per le motivazioni, sulla base delle quali ci sarà senz’altro appello. Nessun risarcimento danni, peraltro non reclamato.
L’odontotecnico Carpene, che è anche il titolare del centro, ha messo le mani in bocca al cliente, cosa che è vietata anche in presenza del dentista. Non è laureato, ma diplomato in un istituto professionale per l’industria e l’artigianato e il suo ruolo è quello di lavorare a regola d’arte sui modelli in gesso della bocca del paziente, ricavate dalle impronte fornite dal dentista di riferimento.
In questo sta l’esercizio abusivo della professione, il reato che sarebbe stato consumato in concorso con due odontoiatri, che hanno uno studio proprio.
Il paziente voleva una dentiera e gli è stata confezionata con il massimo impegno, ma a suo giudizio non andava bene. Non solo: gli avrebbe addirittura provocato lesioni all’organo della masticazione. L’aveva pagata con fattura, poi è andato dai carabinieri a presentare la querela e si è affidato all’avvocato Nives Zanon, salvo poi non costituirsi parte civile nel processo. Alla fine di una complessa istruttoria, Carpene è stato condannato per entrambi i reati, Carlot per uno e Scanu è stato assolto.