Nicola Bortoluzzi astronomo in erba: vince in Calabria e va alle Olimpiadi
foto da Quotidiani locali
Il focus
Nicola Bortoluzzi alle Olimpiadi, un diploma per Isabel Manaigo. Ottimi risultati per i quattro studenti bellunesi approdati alle fasi finali dei Campionati italiani di astronomia. La gara tra giovani amanti di stelle, galassie e calcoli astronomici è andata in scena dal 16 al 19 aprile a Reggio Calabria, e ha incoronato, nella categoria Junior 2, Nicola Bortoluzzi del Liceo scientifico Galilei, che ora farà parte anche della squadra italiana alle prossime Olimpiadi di categoria.
Nella categoria Junior 1, invece, va segnalato il diploma di merito conferito a Isabel Manaigo dell’istituto comprensivo di Santo Stefano di Cadore e Comelico Superiore, le prove di Nicolò Alberti del comprensivo di Cortina, e Chiara Bettina Piazza sempre del comprensivo di Santo Stefano.
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Astropolpo e Missione Urano
La gara, alla quale hanno preso parte 90 studenti e studentesse provenienti da tutta Italia, è il punto di arrivo di un percorso iniziato lo scorso ottobre con un record di iscritti (12.427) da 397 scuole, comprese due scuole italiane all’estero.
La fase di preselezione, in dicembre, aveva ridotto i concorrenti a 1.136, rimasti poi in 90 al termine delle gare interregionali, che si sono svolte a febbraio. I partecipanti alla finale nazionale sono stati divisi in quattro categorie: 22 Junior 1, dedicata ai ragazzi di terza media; 22 Junior 2, per quelli di prima superiore; 32 Senior e 14 Master per quelli più grandi.
Particolarmente fantascientifici i temi dei problemi proposti, i quali, però, richiedevano una serie di calcoli e di considerazioni tutt’altro che irreali per essere risolti: i ragazzi, infatti, non hanno dovuto affrontare solo il temibile Astropolpo, grande come un pianeta e perennemente alla ricerca di corpi celesti da avvinghiare coi suoi tentacoli, ma hanno anche dovuto sventare il furto di un inestimabile orologio a tempo siderale, misurarsi con una stella composta di materia esotica (gatti neri), salvare la Terra dall’incontro con una nebulosa oscura, far orbitare un neutrone intorno a un altro neutrone, analizzare le curve di luce del telescopio spaziale Kepler e persino progettare una missione verso il pianeta Urano con vista sul polo nord del Sole. Il tutto in poche ore e, letteralmente, senza rete: né computer, né altri dispositivi elettronici, ma con il solo ausilio di carta, penna, calcolatrice, spremitura di meningi e soprattutto tanto studio, concentrazione e passione per l’astronomia.
Prossima tappa le Olimpiadi
Tra i nomi dei cinque studenti vincitori che ora dovranno rappresentare l’Italia alle prossime Olimpiadi internazionali di astronomia (delle quali ancora non è stato reso noto né dove né quando si svolgeranno, l’anno scorso erano state in Cina), spicca per la nostra provincia quello di Nicola Bortoluzzi, studente 14enne di Pieve d’Alpago iscritto al primo anno del liceo scientifico Galilei di Belluno, che vestirà la maglia azzurra assieme al bolognese Gabriele Lambertini, al bresciano Ludovica Rial Corsini, al calabrese Raffaello Pio Marino e al romano Andrea Cusimano. Bortoluzzi, scelto tra 12 partecipanti alla selezione interna dell’istituto superiore bellunese come spiega la docente di matematica e fisica, Martina Mazzocchetti che lo ha anche accompagnato nelle varie competizioni, ha primeggiato nella categoria Junior 2, dimostrando grandi doti nel calcolo e nella risoluzione dei problemi proposti: «Pensavo che gli esercizi sarebbero stati più difficili», commenta Bortoluzzi, che per la gioia della nazionale italiana pare aver sete di sfide ancor più complesse. «Non so dire come o perché sia nata la mia passione per l’astronomia, mi è venuta da sola diverso tempo fa. Di sicuro per me partecipare alle Olimpiadi è una grande emozione e spero di poter far bene con la squadra italiana».
La giornata delle finali a Reggio Calabria è stata divisa in due, con le prove teoriche la mattina e quelle pratiche al pomeriggio, queste ultime erano basate su dati specifici, che potenzialmente potrebbero essere rappresentare delle sfide quotidiane per veri astronomi, professione che, forse, molti dei ragazzi in gara sceglieranno un giorno per il proprio futuro.