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Corriere Alpi
Апрель
2024

Il principe azzurro è un truffatore, l’innamorata perde 18 mila euro

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Avvocato americano pazzo di lei. Ma tutto per finta. Chissà come può esserci rimasta una donna bellunese, quando dopo avergli versato 18 mila 540 euro per cercare finalmente di incontrarlo e coronare il loro sogno d’amore, ha scoperto che dietro al sedicente Jeff Turner si nascondeva un certo Monday Samuel, cittadino nigeriano, residente a Macerata, con un titolo di studio sconosciuto e mai stato negli Usa.

Un caso classico di romance scam, come la chiamano le toghe di quelle parti.

Una frode romantica, variante di quella più utilizzata di chi si spaccia per soldato dell’esercito dello zio Sam e mette in campo la stessa strategia.

Incriminato per sostituzione di persona e truffa aggravata, Samuel è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Belluno a dieci mesi di reclusione e 500 euro di multa, più le spese, oltre a un risarcimento danni quantificato in 23 mila euro, più le spese legali.

La vittima del raggiro si era costituita parte civile con il legale vero Fausta Bonan. La Corte d’Appello non ha toccato nemmeno la punteggiatura della sentenza, da capire se ci sarà o no il ricorso in Cassazione. Fino a venerdì, non c’era ancora. A Belluno, la difesa aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto.

La trappola è scattata nell’inverno di alcuni anni fa. La donna riceve una richiesta di amicizia, su Facebook, da parte del sedicente Jeff Turner, un piacente avvocato statunitense. Lei l’accetta la e non trova niente di malevolo o sospetto, nel fatto che l’uomo le chieda se sia sposata o single e se abbia famiglia oppure no.

Non gli nasconde di avere tre figli, ma di non essere sposata e di convivere con un uomo. È il padre dei ragazzi e i rapporti non sono buoni. È probabilmente l’informazione che aspettava.

Un mese dopo, Turner la chiama, perché vuole venire in Italia per conoscerla meglio e le chiede di anticipargli i soldi del biglietto. Un prestito sui mille euro, che sarebbe stato saldato al suo arrivo sul suolo italiano.

La donna glieli invia e lui le risponde con la fotografia di un presunto titolo di viaggio. Nel giro di un paio di giorni, si sarebbero senz’altro visti.

In un secondo momento, l’arrivo di un documento scritto in inglese con un timbro, che doveva essere la prova della sua prestigiosa professione, in forza a un’azienda americana.

La donna fa altri due bonifici, uno da 1.200 e l’altro da 3.300 euro, ma in maniera del tutto inattesa Turner comincia a temporeggiare sulla data della partenza, accampando come scusa degli improrogabili impegni di lavoro.

A distanza di qualche giorno, sembra che finalmente sia sbarcato in Italia, il problema starebbe nel fatto che si è presentato con troppi soldi e non gli fanno passare la dogana. Ci vorrebbe un altro prestito da 8 mila per sbloccare la situazione, più altri 6 mila di interessi.

La donna continua a versare denaro su un conto corrente intestato a un certo Samuel, anche se Turner non la tratta per niente bene, anzi la cancella per due volte sul social.

È a questo punto che comincia a capire di essere vittima di una truffa e si confida con un’amica, prima di chiamare l’avvocato Bonan. Turner, in realtà si chiama Samuel e non ha mai nemmeno studiato da avvocato. È stato condannato in due gradi giudizio e manca il terzo.











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