Sbalzi di temperatura: a Belluno e provincia tosse e raffreddore colpiscono ancora
foto da Quotidiani locali
Raffreddore, faringotonsillite da streptococco e tosse persistente di natura virale, per fortuna non accompagnate da patologie importanti. Sono questi i malanni che hanno messo ko molti bellunesi in queste settimane. Se ne sono accorti medici di famiglia, pediatri di libera scelta ma anche le farmacie che hanno fatto gli straordinari per servire le quotidiane code di pazienti.
La causa di questi malanni, a detta di tutti, sono gli sbalzi repentini di temperatura con cui si è dovuto fare i conti in questa primavera. Temperature calde oltre le medie si sono succedute, infatti, a giornate con colonnine di mercurio appena poco sopra lo zero, cogliendo impreparati i bellunesi che hanno ancora i termosifoni accesi in casa.
«L’alternanza di tempo brutto, freddo e caldo ha scatenato le virosi autunno-invernale, colpendo i fisici messi a dura prova da questi sbalzi», precisa Gianluca Rossi, medico di famiglia a Belluno. «Ci siamo trovati di fronte a una serie di virosi respiratorie che in questi ultimi giorni, se le temperature ci assisteranno, dovrebbero scomparire. D’altra parte siamo di fronte a un clima anomalo a cui il corpo non è abituato, per questo motivo si va incontro a patologie che per fortuna non hanno avuto risvolti gravi».
Stessa situazione anche tra i bambini: «Tra i più piccoli le virosi si sviluppano molto più rapidamente, perché i contatti sono molto più stretti all’asilo o a scuola», precisa il referente dei pediatri di libera scelta bellunesi Giampaolo Risdonne. «Abbiamo visitato parecchi bambini colpiti da faringotonsilliti da streptococco e da tossi persistenti di natura virale, ma non sono state accompagnate da patologie importanti. Paghiamo i frutti di questo clima un po’ strano», conclude Risdonne.
«Forme parainfluenzali, raffreddori, mal di gola, tossi persistenti, che si uniscono alle allergie ai pollini di questo periodo, hanno contribuito a creare qualche difficoltà di salute nei bellunesi», sono le parole del presidente provinciale di Federfarma, Roberto Grubissa. Dall’osservatorio privilegiato delle farmacie, il fenomeno ha interessato l’intera provincia, dai grandi ai piccini: «Tutto questo è dovuto ai cambi repentini di temperatura, con le persone si trovano a vestirsi poco o troppo e quindi a prendersi raffreddori e mal di gola».
Grubissa evidenzia che in molti dei pazienti che si sono presentati in farmacia, «la tosse è il problema che abbiamo visto maggiormente e che è destinato a durare di più. Si parla anche di quindici giorni. E chi è già fragile per età o anche per patologie pregresse fatica a guarire. Passare da 10 gradi a 25 nel giro di un paio di giorni non permette al corpo di adattarsi. E ogni anno, ultimamente, notiamo sempre più il ritorno di queste patologie invernali in un periodo come quello primaverile inoltrato. Credo che ormai dovremo farci l’abitudine», conclude il farmacista della Valbelluna.