La Commissione inizia la stesura del protocollo, più vicina la chiusura per i dilettanti. Il presidente: «Classifiche? Vedremo»
ROMA. La soluzione sulle date della ripresa del calcio appare più vicina dopo la riunione della Commissione medica federale, presieduta dal prof. Paolo Zeppilli, per l’analisi e la definizione di un protocollo di garanzia. L’incontro potrebbe realmente portare all’inoppugnabile stop alle attività dei campionati dilettanti pronunciato dal mondo della scienza, e già reso noto con il comunicato dei giorni scorsi, grazie al quale i dirigenti federali ad ogni livello potrebbero rassegnarsi a riconoscere l’impossibilità del ritorno in campo per quei tornei che non hanno sostanziosi motivi per rinunciare a fermarsi. All’incontro hanno partecipato anche i responsabili medici delle diverse componenti federali.
Il presidente Figc Gravina ha indicato l’obiettivo della Federazione che è quello di tutelare la salute di tutti gli addetti ai lavori e ha sottolineato come il calcio professionistico abbia esigenze straordinarie dovute all’impatto economico e alla grande esposizione mediatica. «Se e quando dovessimo avere luce verde per una graduale ripartenza - afferma il presidente Gravina - il mondo del calcio si deve far trovare pronto. E’ questo lo scopo del lavoro svolto dalla nostra Commissione medica. Per il ruolo che il calcio ricopre sono convinto che potremo dare un contributo importante a tutto il Paese». Sono state presentate le linee guida che verranno integrate a breve dalle indicazioni degli esperti e dei rappresentanti delle componenti per definire il protocollo unitario definitivo, che sarà ispirato ai tre principi fondamentali della semplicità, fattibilità e attendibilità medico-scientifica.
La bozza presentata in Commissione per il settore professionistico indica le modalità con le quali formare il ‘gruppo squadra’, seguire clinicamente i componenti della rosa (calciatori, allenatori, medici, fisioterapisti, magazzinieri, ecc.) e quali esami diagnostici effettuare a cura del medico sociale (test molecolari, test sierologici, esami del sangue generali), regole che il presidente provinciale dei medici sportivi Enrico Ballardini considera “perfette ma difficili da applicare in C». Sono stati anche discussi i protocolli riguardanti i calciatori e i membri dello staff contagiati e ‘guariti’ dall’infezione da Covid19. Tutte queste indicazioni si estendono al ‘gruppo arbitri’, considerati alla stregua dei calciatori.
«Non si ricomincia se non c'è garanzia che non si correrà alcun rischio». A dichiararlo è stato Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vicepresidente Figc, in videoconferenza con le società dell'Umbria. Sibilia ha invitato a riprendere il dibattito sulla ripresa «quando l'autorità sanitaria e governativa diranno che è possibile riprendere i campionati. Quindi ascolteremo il governo e si valuterà in federazione. Mi consulterò con i presidenti regionali e il direttivo. Sulle classifiche vedremo. I campionati devono essere decisi dagli esiti derivanti dal terreno di gioco».
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