La proposta di stop della serie C fa insorgere la B e la Lega Dilettanti
Balata e Sibilia replicano a Ghirelli: la proposta della Lega Pro è unilaterale, decida la Figc. Il 22 aprile vertice tra governo e federazione, resta complicato un ritorno in campo per le mantovane
MANTOVA. Una sorta di bomba in un negozio di cristalli. L’annuncio della serie C, pronta allo stop del campionato e con un’idea di massima sui verdetti, ha di fatto scatenato il resto delle componenti del mondo del calcio italiano. Componenti che, una volta di più, confermano la loro lontananza dai problemi reali dei cittadini (e di riflesso delle società) alle prese con l’emergenza coronavirus ancora presente e pressante.
Lo stop definitivo del campionato di serie C definito dal direttivo di Lega Pro è stato il detonatore di una domenica di polemiche che fanno intravedere una settimana complicata per il presidente federale Gravina. I presidenti Mauro Balata (Lega serie B) e Cosimo Sibilia (Lega Dilettanti) hanno condannato senza riserve l’iniziativa che coinvolge direttamente, col prospettato meccanismo di promozioni e retrocessioni, i campionati di loro competenza, accusando la Lega guidata da Francesco Ghirelli di aver agito in maniera unilaterale. La C, lo ricordiamo, è per lo stop dei campionati con conseguente blocco retrocessioni e 4 promozioni in B. Ghirelli ha lodato i club sotto la sua giurisdizione capaci di «decidere all’unanimità» in un frangente tanto delicato.
«Però sono arrabbiatissimo con chi ha fatto circolare la nostra proposta prima del consiglio federale, mettendola al centro di un dibattito inutile» ha aggiunto il referente federale della serie C: «Ogni giorno in più rappresenta una speranza in meno che i club di Serie C, tutti e 60, passino indenni la frontiera della crisi coronavirus. La situazione ora si è aggravata e ciò impone una nuova riflessione».
Riflessione che Balata e Sibilia hanno detto in coro che avrebbero voluto condividere. Il vice presidente federale, dopo aver sottolineato che quanto indicato dal direttivo di Lega Pro «costituisce una semplice proposta», ha ricordato che «però, non è stata concordata né preventivamente illustrata alle altre componenti federali interessate» e che «ogni modifica regolamentare sulla specifica materia deve essere valutata dal Consiglio federale». Il punto fermo è un altro: «Nessuna soluzione penalizzante per le società di serie D e, di riflesso, di Eccellenza potrà essere approvata e trovare l’adesione dei Dilettanti». La Lega B ha definito le proposte del direttivo Lega Pro «totalmente non condivisibili e irricevibili, sia per la scelta unilaterale di interrompere il campionato, sia per i meccanismi previsti di passaggio di categoria».
Nel mezzo resta il Mantova, e di riflesso tutto il mondo dei dilettanti di casa nostra. La squadra biancorossa, stando alla proposta della serie C, potrebbe essere inserita nella categoria professionistica in quanto capolista al momento del blocco. La frenata delle altre Leghe però è un ostacolo aggiuntivo. Qualche chiarimento (forse) potrebbe arrivare mercoledì, quando il ministro della salute Spadafora si confronterà con tutte le componenti del calcio italiano. Un confronto che avrà come base di partenza il protocollo stilato dalla commissione medico scientifica chiamata in causa dalla Figc per verificare se e come sarà possibile far ripartire il campionato. Considerazioni che valgono per la Serie A, ma che difficilmente saranno praticabili per i dilettanti.